Recensione: Frangar

Di Mario Munaretto - 6 Gennaio 2005 - 0:00
Frangar
Band: Frangar
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
84

Black metal old school direttamente da quel di Novara, questi sono i Frangar. Alla voce c’è un personaggio molto conosciuto nei circuiti underground più estremi, sto parlando de Il Colonnello, già nei Recto Rectors e The Tombers. Alle chitarre troviamo Nebulah e Shrine, al basso White Skin Wolf e alla batteria Algol, bassista nei Forgotten Tomb e chitarra nei The Tombers. Diciamo che le premesse per un buon lavoro sembrano esserci tutte ed infatti lo si può già rimarcare dall’eccellente livello di registrazione, effettuata presso gli One Voice Studios di Chivasso con l’aiuto di Andrea Giordana, e che pone il demo decisamente sopra la media per questo tipo di proposta musicale. Frangar è composto da cinque brani ed è confezionato con un artwork minimale e molto sobrio, in un classico bianco e nero litografico.

Si parte con la tenebrosa Night of Black Metal, che sullo stridere di catenacci e urla straziate e disumane, irrompe con un riffing chitarristico granitico e potente, ma dal “mood” decisamente cupo e malinconico, mentre per quanto riguarda la parte ritmica non passa certo inosservato il lavoro di drumming di Algol, composto da pattern precisi, compatti e puliti. La canzone rende molto bene comunque quelle atmosfere glaciali e oscure tipiche dei maestri della scuola norvegese, Mayhem e Darkthrone in testa. Il Trono Oscuro viene anche omaggiato con il rifacimento di uno dei suoi capolavori, ovvero Unholy Black Metal tratto da “Under a Funeral Moon”. E devo ammettere che i Frangar riescono a riproporre una versione cover più che degna dell’originale e in grado di rendere bene quella sensazione di freddo avvolgente e penetrante, primordiale e originario marchio di fabbrica proprio dei Darkthrone.

Menzione particolare va fatta per i tre brani centrali del demo: Oscurità, Frangar e Lupi Bianchi. In queste canzoni le liriche sono interamente in italiano, scelta che non posso che sottolineare, condividere ed apprezzare in pieno. Trovo particolare e molto personale il cantato de Il Colonnello, uno screaming tagliente e potente, ben modulato sui registri differenti e lontano dal lasciarsi trascinare in grida e latrati incomprensibili. L’iniziale assalto sonoro del pezzo Oscurità si trasforma in un alternarsi di momenti veloci e aperture più lente e cadenzate, che arricchiscono la struttura musicale della canzone senza però far venire meno la tensione, sempre presente e costante. Frangar esplode in un black metal tiratissimo e vorticoso dopo un mid-tempo prolungato, una vera propria aggressione sulla quale si erge la voce, carica di odio e disprezzo, del singer. Molto intesa la traccia Lupi Bianchi, la mia preferita e anche la più lunga, oltre otto minuti, tra quelle che compongono questo lavoro. Devastante la sinergia sviluppata dai due chitarristi nel lavoro di riffing.

Ottimo lavoro l’omonimo dei Frangar, devo ammettere che spicca sicuramente per lo spessore del songwriting e le notevoli capacità tecniche dei suoi componenti, le liriche in italiano poi, splendidamente rese dalla voce de Il Colonnello, danno quel “quid” in più a questa opera prima dei novaresi. Fortemente consigliato l’ascolto agli estimatori della vecchia scuola della fiamma nera.

Tracklist:

01. Night of Black Metal
02. Oscurità
03. Frangar
04. Lupi Bianchi
05. Unholy Black Metal (Darkthrone Cover)

Ultimi album di Frangar

Band: Frangar
Genere:
Anno: 2003
84