Recensione: Hourglass

Di Mauro Gelsomini - 19 Maggio 2002 - 0:00
Hourglass
Band: Millenium
Etichetta:
Genere:
Anno: 2000
Nazione:
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75

Sarebbe stato un disco poco più che sufficiente, se non fosse stato per quel mostro di Jorn Lande (Malmsteen, Jorn, Nikolo Kotzev, Ark), che nel terzo lavoro dei Millenium prende il posto del bravo Todd Plant.
Hourglass si apre con una perla, “The Power To Love”, figlia di tradizioni melodicissime e pomp, dal ritornello semplicemente perfetto completato alla grande dagli innesti di pianoforte (prima) e di timpano (poi). Godibilissime le parti corali, ariose come non si sentiva da tempo, come testimonia “Wheels Are Turning”.
Un po’ in ombra le composizioni ritmiche e solistiche (in particolare delle chitarre), forse oscurate dalla presenza vocale di un Lande quanto mai ispirato, che però non riesce da solo a rendere indimenticabili ballad come “Hourglass”, “No More Miracles” o “I Still Believe”, pur concedendo una prestazione di stampo magistrale anche in quei casi.
Godibilissime “Superstar”, in cui gli echi di Magnum e Queen (e ai primi e migliori Genesis, se devo dire la verità) sono quanto mai evidenti, come pure “Rocket Ride”, di più immediata struttura ritmico-compositiva.
D’atmosfera la malinconica “I Will Follow”, con Jorn ad offrire un’interpretazione blues quanto mai evocativa, mentre la chitarra di Santolla disegna melodie da mille e una notte.
Molto ben riuscite le contaminazioni orientaleggianti di “Chasing Time”, sempre condotte alla grande da Jorn, in stato di grazia specialmente in quest’ultimo brano.
Per concludere direi che questo “Hourglass” è un disco che sicuramente emerge nel panorama A.O.R./Rock per merito dell’ugola di Jorn Lande, che rappresenta (senza esagerazioni) la voce più calda dell’intero ambiente Rock/Metal in questo momento. Definito da molti come unico e legittimo erede di David Coverdale, io mi sento di estendere questa associazione aldilà della somiglianza timbrico-tecnica, in quanto lo stile di Lande sa essere personalissimo soprattutto negli stacchi più progressivi e nell’intrecciare melodie non banali, quando non ci “costringe” ad ammirarlo nella magnificenza delle sue acrobazie vocali di stampo più classico.

Tracklist:

1. Power To Love
2. Wheels Are Turning
3. Hourglass
4. No More Miracles
5. Supercar
6. Rocket Ride
7. I Still Believe
8. Masquerade
9. Chasing Time

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