Recensione: Ignorance

Di Nicola Furlan - 25 Novembre 2009 - 0:00
Ignorance
Band: Sacred Reich
Etichetta:
Genere:
Anno: 1987
Nazione:
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89

Numerose sono state le thrash band che negli anni Ottanta si sono avvicendate sui palchi e negli studi di registrazione americani, ma altrettante sono rimaste nell’ombra di una scena underground oscurata dalle mastodontiche opere discografiche di Metallica, Megadeth, Slayer, Testament e Anthrax. Vere e proprie vittime illustri, come (facendo le debite proporzioni): Forbidden, Nuclear Assault, Death Angel, Athropy, ma anche veri precursori come gli Exodus, Heathen, Defiance e, non ultimi, i Sacred Reich. Insomma, a voler spremere le meningi l’elenco sarebbe infinitamente lungo. Tutti nomi che oggi come oggi suonano altisonanti e degni di grande rispetto, ma che al tempo risultavano quasi ‘scarti’ di un music-business (ebbene sì, anche il thrash cadde nella sua ragnatela) che identificava solo in poche realtà un’inesauribile e proficua fonte di ricchezza. Le band appena citate erano in grado di produrre dischi bellissimi, pieni di quell’invettiva sociale che rappresentava gli intenti e le aspettative critiche di un’intera generazione votata a far valere le proprie idee, a condividere gli stessi valori. Valori che identificavano nel rifiuto delle guerre, dell’abuso di potere e della mistificazione della religione il loro credo più profondo e incondizionato. La disinformazione totale delle realtà quotidiane, il diffondersi dell’A.I.D.S., le rapine mortali negli store, i predicatori corrotti dai soldi, il grande problema dei tantissimi senza tetto, l’inquinamento: questi e tanti altri ancora furono i motivi che spinsero i Sacred Reich a comporre “Ignorance“, il cui significato intrinseco risulta quindi evidente. Nove canzoni dirette che esprimono tutto il disagio di ragazzi molto sensibili ai reali problemi adombrati dai media di allora, che ostentavano una realtà che era tutto, meno che perfetta.

Musicalmente parlando Phil Rind e soci propongono un thrash veloce, massiccio e potente, che non disdegna quel flavour hardcore necessario a caricar di veemenza il sound. Hardcore che andava tanto di moda sull’altra costa degli States, dove i piccoli locali venivano messi a ferro e fuoco dalle devastanti esibizioni di band come Stormtroopers of Death, M.O.D. e i neonati Sick Of It All.
Non ci si faccia però trarre in inganno da quanto proposto dalle band appena citate. La principale matrice è purissimo thrash molto raffinato: una raffinatezza che non deve essere confusa con i tecnicismi dei seminali maestri del thrash-core del tempo, ovvero i Voivod di “Killing Technology”, bensì deve essere associata a quelle sfumature nei tempi di esecuzione che rendevano l’ascolto costantemente vario e dai toni aggressivi. Le capacità dei singoli hanno permesso la riuscita di un songwriting di alto livello, ricco di assoli di pregio (chitarristi del calibro di Arnett e Rainey non nascono ogni giorno), di ritmiche variegate, di un drumming martellante come pochi, ma mai banale (Greg Hall è entrato spesso nel mirino di Kerry King degli Slayer). Il timbro caratteristico della voce espressiva e potente di Phil Rind (ex-Flotsam and Jetsam) è quanto di meglio si potesse sovrapporre ai violenti riffing di masterpiece come Death Squad, Ignorance, Rest in Peace o Violent Solutions. Una serie di riff ricchi di cavalcate, veri e proprio muri di suono e soluzioni soliste pregiate come poche volte si è sentito sui dischi partoriti negli States. A ulteriore precisazione, proprio Violent Solutions può esser considerata una delle migliori canzoni mai realizzate nella carriera del combo di Phoenix, il cui stile prenderà ancora piu’ forma con il secondo full-length, quel “The American Way” uscito nel 1990 che rappresenterà nel corso degli anni il disco più maturo della loro, ahimé, scarna discografia.

In regia troviamo Brian Slagel: produttore noto per aver dato vita alla Metal Blade Records, riuscì nel corso degli anni ad adocchiare e promuovere, grazie alla famosa compilation per giovani leve “Metal Massacre”, band come Metallica, Ratt e Slayer. La produzione fu invece affidata a un altro ‘guru del sistema’: Bill Metoyer, già al lavoro dietro alla console per band come Flotsam & Jetsam, Slayer, D.R.I., Athropy, Cryptic Slaughter, Hirax e molti altri. Insomma: un nome, una certezza.

In conclusione è possibile affermare che tutti gli aspetti musicali di “Ignorance” inquadrano perfettamente quella che era la principale esigenza di chi decideva di affiliarsi a questo movimento artistico. Nato e cresciuto tra i giovani pieni di ideali, supportato da altrettanti ragazzi che condividevano la stessa filosofia, il thrash metal rimarrà immortale anche grazie a questi capolavori in grado di narrarne brillantemente la storia.

Nicola Furlan

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Tracklist:
01 Death Squad   
02 Victim of Demise   
03 Layed to Rest   
04 Ignorance   
05 No Believers   
06 Violent Solutions   
07 Rest in Peace   
08 Sacred Reich
09 Administrative Decisions

Line-Up:
Phil Rind: Voce/Basso
Wiley Arnett: Chitarra
Jason Rainey: Chitarra
Greg Hall: Batteria   
 

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