Recensione: Knights Of The New Thunder

Di Angelo Caddia - 4 Ottobre 2008 - 0:00
Knights Of The New Thunder
Band: TNT
Etichetta:
Genere:
Anno: 1984
Nazione:
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80

Assieme agli Europe, i norvegesi TNT, hanno rappresentato negli anni ’80 l’unica vera alternativa europea “da classifica” da contrapporre ai mostri sacri dell’hard rock a stelle e strisce, capaci di conquistare media e pubblico anche d’Oltreoceano, grazie ad autentici tormentoni come “10.000 lovers (in one)” ed “Everyone’s a star” (da “Tell no tales” del 1987), e all’album “Intuition” (1989), un vero mostro di vendite soprattutto nella Terra del Sol Levante.
Come spesso accade in casi di “improvvisa esplosione” però, la difficoltà nel saper gestire il successo da una parte, e la perdita di appeal dell’hard rock dall’altra, aveva fatto sì che la carriera di Ronni LeTekro e soci, proseguisse a singhiozzo tra scioglimenti e reunion improvvisate che si sono protratte tra gli anni’ 90 fino ad arrivare ad oggi con la band norvegese ancora in pista, pronta a deliziarci con i suoi validi dischi.

La storia del combo vichingo ha inizio nei primi anni ’80, quando i Nostri, fieri appassionati di Rainbow e Judas Priest, escono allo scoperto con un omonimo e acerbo EP, che non vedeva ancora dietro al microfono il talentuoso singer americano Tony Harnell, ma bensì tale Dag Ingerbrigtsen e al basso Steiner Eikum, ben presto allontanati per far posto, come preannunciato, al valido Harnell e a Morty Black, in una line up finalmente stabile, completata dai due membri fondatori Morten “Diesel” Scan-Dahl alla batteria e dal genietto della sei corde Ronni LeTekro.

La filiale norvegese della Polygram, ben presto si interessa ai TNT e offre loro un contratto, così nel 1984 esce ”Knights of the new thunder”, primo vero album del gruppo (che ottenne ottimi responsi sul magazine inglese Kerrang!) e oggetto di questa recensione.

Il platter ha inizio con la melodica ed epica ”Seven Seas”, in cui un favoloso Tony Harnell si rende protagonista di una prova vocale eccelsa, coadiuvato da musicisti con un bagaglio tecnico di tutto rispetto. Menzione d’obbligo per Ronni LeTekro, sublime axeman capace di mettrsi in mostra con pregevoli assoli memori della lezione impartita dal Maestro Richie Blackmore. ”Ready to Leave” parte arrembante, con basso e batteria a rincorrersi, per placarsi in un bell’intermezzo melodico, utile per far risaltare al meglio l’ugola del vocalist, davvero versatile in qualsiasi registro interpretativo.
A completare il sound della band vi sono le tastiere, che però fungono da contorno e cornice al vigoroso hard rock degli scandinavi. ”Klassisk Romance” è un minuto scarso di feeling e tecnica chitarristica che introduce la coinvolgente ”Last summer’s evil”, song cadenzata con una sezione ritmica poderosa che davvero non sbaglia un colpo. ”Without your love” è la ballata del disco: protagonista assoluto è Harnell grazie ad una performance molto evocativa e malinconica che richiama certe armonie vocali care ai Queen.

“Tor with the hammer” è il richiamo alle proprie radici vichinghe, costruito su di un assolo iniziale di batteria dell’ottimo Diesel Scan-Dahl (un nome una garanzia) e un granitico riff con assolo neoclassico, dell’ineccepibile axeman norvegese. Un concentrato di tecnica e cuore da applausi.
Il disco prosegue nella propria entusiasmante marcia con le successive canzoni: un mix di melodia, orecchiabilità e potenza sapientemente miscelate.
È sicuramente il caso della ritmata ”Break the ice” e della bellissima ”U.S.A”, il sogno americano dell’ensamble norvegese (che di lì a poco si avvererà con un gran tour americano di spalla a Bon Jovi e Twisted Sister): riff iniziale che ricorda una nota song dei Judas Priest di ”Point of Entry” (dovete intuirla voi…) e poi via sulla highway, capelli al vento, in sella a una ruggente Harley Davidson, magari in dolce compagnia…

”Deadly metal” è forse la migliore canzone dell’Lp per chi scrive, un’ottima panoramica del ”TNT sound”: guitar playing da sogno e mai stucchevole, una voce che è una garanzia ed una sezione ritmica essenziale che non manca però di inventiva (ascoltare per credere il breve ma coinvolcente break strumentale del drummer per farsi un’idea).

Il disco purtroppo volge al termine: ancora reminiscenze vichinghe con la solida e catchy title-track e la dolce ballata ”Eddie”, presente solo nell’edizione in CD di questo ottimo platter di melodic Hard rock.

Una piccola perla da riscoprire, ascoltare e custodire gelosamente.

Tracklist:

01. Seven Seas
02. Ready to Leave
03. Klassisk Romance
04. Last summer’s Evil
05. Without your Love
06. Tor with the Hammer
07. Break the Ice
08. U.S.A.
09. Deadly Metal
10. Knights of the New Thunder
11. Eddie (bonus track presente solo nell’edizione in CD)

Line Up:

Tony “Hansen” Harnell – Voce
Ronni LeTekro – Chitarre
Morty Black – Basso
Morten “Diesel” Scan-Dahl – Batteria

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