Recensione: Midnight Madness

Di Luca Corsi - 20 Aprile 2008 - 0:00
Midnight Madness
Band: Night Ranger
Etichetta:
Genere:
Anno: 1983
Nazione:
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95

L’hard rock è sempre stato un genere molto “delicato”, sia per coloro che se lo sentono scorrere nel sangue e lo propongono al pubblico con tutta la loro passione, sia per il pubblico stesso, che possiede l’onore, ma soprattutto l’onere, di decidere sulla sorte di qualsiasi artista o band, emergente, appena affacciatasi sulla scena musicale, o già ampiamente affermata che sia.

Il potere che possiede ogni singolo ascoltatore, va a comporre quella che, freddamente, ma significativamente, viene definita “audience”, e questo potere può essere considerato, in maniera allegorica, quasi alla pari delle facoltà che gli antichi greci e romani attribuivano alle loro divinità, che potevano garantire l’ascesa in paradiso, riservata agli eletti – nel nostro caso simboleggiata dalla fama e dal successo – o la drammatica discesa all’inferno – ovvero l’anonimato e la scarsa popolarità – in triste compagnia di migliaia di altre band “normali”.

Nei riguardi degli americani Night Ranger, gli dei-ascoltatori non solo sono stati clementi, ma hanno aperto loro le porte che conducono all’Eden del rock, permettendo alla formazione guidata da Jack Blades, Kelly Keagy e Brad Gillis di guadagnarsi fama eterna grazie alle buone opere svolte, iniziate con ‘Dawn Patrol‘, del 1982, e proseguite con ‘Midnight Madness‘, datato 1983.
Nel loro secondo album, il combo di San Francisco sfodera ancora una prova di caratura elevatissima, proponendo un hard rock molto arrembante e accattivante, unito ad episodi ricercati di spensieratezza melodica, e condito con unasaggezza tecnica di chiara matrice progressive. Decisamente fa pesare la sua presenza quella che è da considerarsi una delle canzoni più popolari del ruppo, la strepitosa ballad ‘Sister Christian’ (che Keagy ha scritto come dedica alla sua unica sorella), dai toni molto malinconici, costruiti sapientemente attorno alla tastiera di Alan Fitzgerald, davvero protagonista (e non solo in questo particolare caso) che riesce magicamente a rendere l’atmosfera molto emozionante e toccante.

L’impressione che il lato più sentimentale del quintetto abbia contribuito alla scalata delle classifiche americane, è confermata anche da episodi come ‘Let Him Run’ e ‘When You Close Your Eyes’, la prima dai toni molto pacati e delicati, la seconda che sa unire i venti di passione amorosa a ritmi più sostenuti ed energici, come del resto anche ‘Why Does Love Have To Change’, che risulta essere una song dal forte impatto emotivo, ma sostenuta da una grande energia elettrica.
‘(You Can Still) Rock In America’ e ‘Rumours In The Air’ sono degli autentici inni del genere, oramai due grandi classici, che non mancano mai nelle esibizioni live, perché hanno la capacità di trasmettere una grande grinta e fanno scalpitare gli spettatori permettendo all’adrenalina di salire alle stelle (e, se non state attenti, rischiano di far cascare anche il vostro stereo per le forti vibrazioni !).
Sotto l’aspetto dell’incisività e dei ritmi serrati, non possiamo certo considerare da meno la pazzoide ‘Touch Of Madness’, con un curioso inizio dove un carillon risuona dolcemente prima dell’esplosione dei riffs di Gillis e Watson (davvero una bella coppia di asce che sa unire tecnica e gusto melodico), ‘Passions Play’ e ‘Chippin’ Away’, tracce che rendono perfettamente l’idea di come debba essere suonato dell’ottimo hard rock a stelle e strisce, tosto e tagliente, con due chitarre incisive che confezionano prestazioni ai massimi livelli.

Dopo il grandioso ‘Dawn Patrol’, non era assolutamente facile offire una prova all’altezza e di eguale sostanza, ma Blades e soci ci sono pienamente riusciti.
‘Midnight Madness’ è, in definitiva, un album che entra di diritto tra i classici del rock duro a stelle e strisce, divenendo addirittura l’album del gruppo più venduto e di maggior successo fino ad ora.

Se non lo avete ancora, correte a prenderlo, e in fretta!

Luca “El Pata” Corsi

Tracklist:

01. (You Can Still) Rock In America
02. Rumours In The Air
03. Why This Love Have To Change
04. Sister Christian
05. Touch Of Madness
06. Passions Play
07. When You Close Your Eyes
08. Chippin’ Away
09. Let Him Run

Line Up:

Jack Blades – Voce / Basso
Jeff Watson – Chitarra
Brad Gillis – Chitarra
Alan Fitzgerald – Tastiere
Kelly Keagy – Batteria / Back. Voc.

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