Recensione: No Survivors

Di Stefano Ricetti - 9 Febbraio 2005 - 0:00
No Survivors
Band: October 31
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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77

Sono tornati gli October 31, una delle band più significative della rinascita del Metal americano negli anni novanta, il terzo disco della band di Arlington, Virginia, è un monolite di US Metal di stampo classico come nella loro tradizione. La band ha passato un momento di stasi quando i due chitarristi Jason Tedder e Brian Williams insieme all’ex cantante Shawn Palata hanno fondato i K-Octave. Le solite malelingue avevano già parlato di split ma fortunatamente non è stato così e gli October 31 non si sono affatto sciolti anzi, sono vivi e vegeti.

Questi ragazzi hanno fatto uscire per R.I.P. Records i loro primi due lavori The Fire Awaits You e Meet Thy Maker, tra l’altro passato alle cronache per via del pezzo The Power And The Glory, grande cover del celeberrimo brano dei Saxon che il gruppo statunitense ha interpretato alla grande.  Questa piccola etichetta non ha garantito loro il giusto supporto, ma non sarebbe stato facile comunque emergere in mezzo alla mediocrità musicale che impera al di là dell’Atlantico, e ormai anche da noi. Gli October 31 hanno sempre creduto ciecamente nella tradizione e nella coerenza dell’HM e hanno saputo incarnare bene la rinascita della scena classica statunitense dopo il declino dei primi anni novanta. La caratteristica vincente della band di Arlington è la sincerità unita a una sana dose di personalità artistica,  non sono semplicemente dei nostalgici che vivono di ricordi, hanno dato nuovi impulsi e stimoli per sostenere il metal classico nella scena attuale. Purtroppo anche questo nuovo No Survivors è stato edito per una piccola etichetta chiamata Thrash Corner Records, quindi non credo che gli October 31 potranno contare su un grande supporto in Europa e non penso potranno suonare dal vivo qui da noi, però lo spirito del gruppo è molto costruttivo e la loro musica lo dimostra. Al microfono, dopo vari avvicendamenti, è arrivato il bravo King Fowley che possiede una timbrica piena e molto corposa, non sembra un cantante interessato soltanto a mostrare la sua tecnica vocale ma piuttosto dimostra di essere un vocalist maturo e molto espressivo. La produzione del disco è semplice, classica, ma decisamente convincente e aggressiva, gli October 31 non possono contare sui mezzi dei grandi gruppi contemporanei ma hanno le idee molto chiare in merito al loro sound e al modo in cui esprimerlo.

Si parte alla grande con la potenza trascinante di Powerhouse, un classico pezzo in stile October 31 che sembra voler mettere in chiaro le intenzioni della band fin da subito. Insomma HM senza mezzi termini, contaminazioni e compromessi. Con i brani successivi River Rat e What Waits Beyond i nostri riscoprono la loro antica verve oscura e avvolgente, qui la band è autrice di composizioni fluide e cambievoli che saranno apprezzate da chi ama un certo tipo di US Metal. Lo spettro dei primi Iced Earth aleggia tra i solchi di Misfortune, il pezzo è dinamico e lascia decollare ottimi refrain vocali, la potenza delle chitarre ritmiche sostiene tutta la struttura del brano. Bellissima anche la successiva Commit To Sin che mostra anche alcuni spunti epici di grande presa sull’ascoltatore, una bella prova di carattere da parte della band. Vengono poi tributati degli altri eroi del rumore americano (e non solo), gli Overk Kill di Bobby Blitz con la cover del classico Wrecking Crew, lasciando emergere la personalità degli October 31 senza snaturare la struttura primordiale del pezzo. La conclusiva title track ha le migliori caratteristiche del sound del combo della Virginia, il songwriting del pezzo è molto elaborato e ambizioso, indubbiamente uno degli highlight dell’intero lavoro.

No Survivors è un calcio nel sedere a chi guarda all’HM americano con distacco e pregiudizio pensando che negli States oggigiorno vi siano solo band new metal pronte a vendersi al miglior offerente. Gli October 31 non saranno mai headliner né al Wacken né al nostro Gods Of Metal, solamente un manipolo di metallari che ha sfornato un pregevole disco di puro HM. Non lasciamoli morire nel dimenticatoio.
 

Recensione a cura di Eugenio Giordano e Stefano “Steven Rich” Ricetti

Tracklist
1. Powerhouse  
2. River Rat  
3. What Waits Beyond  
4. Back Ally Murders  
5. Misfortune  
6. Commit To Sin  
7. Wrecking Crew 
8. No Survivors

Line-up
King Fowley – vocals
Jason Tedder – guitar
Brian “Hellstorm” Williams – lead guitar
Jim Hunter – bass
Dave Castillo – drums

 

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