Recensione: Nullo (The Pleasure Of Self-Mutilation)

Di Luca Trifilio - 12 Settembre 2009 - 0:00
Nullo (The Pleasure Of Self-Mutilation)
Band: Avulsed
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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77

Con una militanza di ben 18 anni, gli Avulsed possono fregiarsi con pieno diritto e merito del titolo di alfieri della musica estrema spagnola, della quale rimangono la band più rappresentativa. La loro è una carriera rispettabilissima, che ha portato alla nascita ed allo sviluppo di un vero e proprio movimento estremo in Spagna e non solo. Gli studio album pubblicati, eccezion fatta per raccolte di demo ed uscite particolare quali ad esempio Cybergore o Reanimations, sono tutti di livello medio-alto, segno di una band che pubblica un nuovo lavoro solo quando ha una manciata di canzoni buone e qualcosa da dire, evitando inutili pubblicazioni dalla qualità scadente. Il percorso evolutivo li ha portati ad iniziare sotto l’ala protettiva ed ispiratrice dei maestri del brutal americano, i cui echi rimbombano in particolare in Eminence In Putrescence ed in Stabwound Orgasm, per poi aggiungere man mano un tocco di personalità: trademark della band sono le soluzioni ritmiche, il gusto melodico, la presenza di soli che danno respiro alle composizioni ed il cantato bassissimo e gutturale del fondatore Dave Rotten.

Pubblicato dalla Xtreem Music, l’etichetta discografica fondata e gestita proprio da Rotten, Nullo (The Pleasure Of Self-Mutilation) è la quinta fatica discografica degli Avulsed, ed arriva a 4 anni di distanza dal precedente, ottimo Gorespattered Suicide. Si parte con una doppietta irresistibile: Breaking Hymens mette in luce l’imprint ritmico del gruppo ed i loro rallentamenti killer, oltre al gusto melodico in fase solistica già citato in precedenza, mentre Killing After Death presenta la variazione scream in alcuni passaggi del refrain ed evidenzia la produzione che, pur non essendo eccelsa, sa essere perfetta e grezza al punto giusto per il genere, aggiungendo marciume ai riff corposi che infarciscono i brani. Proprio a proposito del riffing, va detto che Cabra e Juancar si confermano una coppia affiatata, capace di comporre riff nella maggior parte dei casi semplici ma molto efficaci, eccezion fatta per alcuni episodi meno riusciti come Maggotfilled, Nazino (Cannibal Hell) e Fair Flesh Obsession. Interessante l’intro di Voracious Backpacker, dal flavour arabeggiante, che sfocia in uno dei brani più violenti ed estremi del platter. L’apice compositivo probabilmente viene raggiunto con la titletrack, un brano capace di miscelare alla perfezione tutti gli elementi dell’Avulsed-sound e contenente delle soluzioni melodiche ottime sia durante il refrain sia nella parte solistica. Nulla di nuovo, invece, sul fronte del cantato e dei testi: Dave Rotten da un ventennio circa prosegue imperterrito col suo stile, caratterizzato da un timbro bassissimo che rifugge qualsiasi tipo di linea melodica, ed altrettanto fa per ciò che riguarda i temi trattati nei testi, variazioni assortite su cannibalismo, stupro, violenze di diversa natura, necrofilia, ma anche di amore estremo, come nel caso della conclusiva, massiccia e gustosa She’s Hot Tonight (In My Oven). Piccola nota a margine: è presente un brano intitolato Infernal Haemorrhoids (pt. 2). La prima si trova su Gorespattered Suicide ed è una mitragliata di 15 secondi, con 4 brevi versi su un tema che è facile intuire sin dal titolo. Questa seconda parte, invece, è un pezzo di una lentezza esasperante, pesantissimo nel suo incedere granitico, e recita gli stessi versi della precedente, nonostante una durata stavolta spalmata su 56 secondi.

E’ semplice dare un giudizio su un disco degli Avulsed, in quanto sono una di quelle band che difficilmente delude. Fedele alla causa del death metal più intransigente, la band ritorna sul mercato con un prodotto che non solo si rivela essere all’altezza delle produzioni passate, ma che riesce a superarle in qualità e coesione complessiva. Nullo (The Pleasure Of Self-Mutilation) è il lavoro più vario e meglio costruito realizzato dagli Avulsed finora, riuscendo nell’intento di mantenere il marciume degli esordi ma allo stesso tempo rendendo le composizioni più elaborate (dando il giusto peso al termine), senza però intaccare l’impatto, che anzi risulta essere sempre elevato anche in virtù di suoni incisivi. Sebbene qualche episodio poco interessante e riuscito sia presente, il disco nella sua interezza non potrà che far felici tutti i vecchi fan degli Avulsed ed una buona fetta degli amanti di un certo tipo di sonorità. Chi cerca innovazione, composizioni intricate, strutture complesse e musicisti ultra-tecnici dovrà rivolgersi altrove, ma chi invece vuole semplicemente divertirsi con circa 40 minuti di death metal tout-court da adesso sa che può contare su questo album.

Luca Trifilio

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Tracklist:

1.Breaking Hymens
2.Killing After Death
3.Maggotfilled
4.Voracious Backpacker
5.Nullo (The Pleasure Of Self-Mutilation)
6.Nazino (Cannibal Hell)
7.Fair Flesh Obsession
8.Penectomia
9.Infernal Haemorrhoids (pt. 2)
10.Chestblood
11.She’s Hot Tonight (In My Oven)

Line-up:

Dave Rotten – voce
Cabra – chitarra
Juancar – chitarra
Tana – basso
Riky – batteria

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