Recensione: Restano i frammenti

Di Damiano Fiamin - 29 Gennaio 2013 - 0:00
Restano i frammenti
Band: Folkstone
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
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77

Strano che non ci abbiano pensato prima. Finalmente, i Folkstone colmano un’enorme lacuna discografica e si mostrano ai propri fan nella veste che meglio li caratterizza: l’esibizione dal vivo. Suonare sul palco è di certo la dimensione che più si addice al gruppo bergamasco che, non a caso, da sempre coglie ogni opportunità per fare musica davanti a un pubblico, grande o piccolo che sia. Nonostante la mole impressionante di concerti realizzati dalla band negli ultimi anni, è un dato di fatto che la possibilità di vederli sia inversamente proporzionale alla vicinanza della vostra abitazione con la Pianura Padana. Quale migliore occasione di questo album live per farsi un’idea di quello che questi ragazzi riescono a trasmettere quando si esibiscono su di un palco?

Il primo impatto con Restano i frammenti è spiazzante: ma non era un DVD? Il prodotto che ci rigiriamo tra le mani, però, è un bel digipak cartonato, uguale a tutti quelli che hanno custodito i precedenti capitoli della discografia della band. Niente plastica e niente copertine lucide, abbiamo solo una copertina semplice e senza fronzoli. La vera sorpresa, però, è quanto è presente all’interno del  packaging: ben tre dischi, infatti, luccicano davanti ai nostri occhi, ognuno con promesse diverse e contenuti specifici. Il primo DVD è il concerto vero e proprio, registrato in occasione del concerto suonato dalla band lo scorso tre novembre presso il Palacover di Villafranca (VR). Il secondo disco contiene gli extra che, come vedremo in seguito, sono veramente disparati. Dulcis in fundo, il CD che include l’audio dello show, utile se volete ascoltare l’esibizione in macchina, nello stereo o se, semplicemente, volete estrarne degli Mp3 da sentire nel vostro lettore portatile.
Un piatto decisamente ricco, ma ciò che conta non sono le premesse (e le promesse), quanto piuttosto il modo in cui vengono attuate. Non indugiamo oltre, quindi, e vediamo un po’ cosa hanno combinato i Folkstone questa volta.

Ovviamente, il disco che racchiude il concerto è sicuramente il più importante, il nucleo principale dell’intera produzione. La scaletta della serata è decisamente promettente, ventisette pezzi per oltre due ore di musica, in una selezione di brani che ripercorre tutta la carriera del gruppo, dall’omonimo album d’esordio fino all’ultimo “Il confine”, passando per l’acustico Sgangogatt. Nonostante il passato sia, per forza di cose, la dimensione temporale preponderante, abbiamo anche modo di farci un’idea del futuro grazie all’inserimento dell’inedita Respiro avido.

Per quanto riguarda l’aspetto squisitamente tecnico, possiamo tranquillamente affermare che ci troviamo di fronte a un prodotto di buon livello. Le inquadrature sono molteplici e riescono a coprire bene quanto accade sopra e davanti al palco; nei momenti più concitati, l’immagine tende a perdere un po’ di definizione, ma mai in maniera eccessiva. La sovraesposizione di immagini in qualche modo collegate alla canzone in esecuzione è una scelta stilistica che non sempre mi ha convinto; l’idea è carina, ma l’effetto finale risulta a volte confuso, specialmente quando alla scena dal vivo si interseca un gioco di forme astratte o indefinibili. Per quanto riguarda l’audio, invece, non c’è assolutamente nulla da eccepire: la qualità è buona e non ci sono rimbombi o perdite di volume di rilievo, sgraditi fenomeni che avrebbero di certo inficiato il risultato finale.

L’aspetto che mi ha maggiormente colpito, però, non è come è stato realizzato il DVD, ma quello che si vede al suo interno. Godetevi le facce del pubblico e dei musicisti, apprezzatene i sorrisi e le espressioni: questa è gente che si sta divertendo sul serio, nessuno si trova lì per dovere, per fare qualcosa che è necessario fare. È fantastico vedere come la masnada di suonatori bergamaschi sia riuscita davvero a far breccia nel cuore dei fan; è evidente che tutti coloro che sono accorsi per partecipare alle registrazioni, l’hanno fatto per vera affezione nei confronti del gruppo. Non mi sembra un risultato di poco conto. Lo scambio di energia che vibra nell’aria è palese, crogiolatevi nella selva di mani che si alzano, perdetevi nelle centinaia di voci che inneggiano alla band e unitevi a tutti quei ragazzi e ragazze che cantano a squarciagola tutti i brani in scaletta. Indipendentemente dalla qualità tecnica dell’esibizione, la performance è stata decisamente di buon livello. La band calca il palco con esperienza, ma senza mai cadere in facili eccessi ammiccanti, dimostrando di prendersi sul serio quanto basta per offrire uno spettacolo degno di nota, ma senza crogiolarsi nel successo ottenuto.

Come già premesso nell’introduzione, il secondo DVD è uno scrigno che racchiude un’altra oretta di contenuti speciali. La prima definizione che mi è venuta in mente dopo averlo sviscerato è stata “futili meraviglie”. Nulla di quello che è contenuto all’interno dei solchi argentati del disco è indispensabile ma, credetemi, è davvero bello che ci sia! Alcune chicche sono davvero fantastiche: non si può non sogghignare compiaciuti guardando il video-diario di tour che mostra quanto è accaduto durante il viaggio per l’esibizione al Tanzt! di Monaco. Menzione d’onore per il filmato che mostra il coro alpino Le due valli che intona Rocce Nere e per i messaggi di apprezzamento e sostegno da parte dei fan. Se avete dei dubbi sulla capacità dei bergamaschi di far breccia nel cuore dell’ascoltatore, mettetevi comodi e guardatevi le registrazioni che mostrano appassionati di tutte le età e le provenienze geografiche mentre esprimono il loro amore per i Folkstone. Forse un quadretto un po’ troppo auto-compiacente, ma rende perfettamente l’idea.

Come sempre, l’epilogo della recensione deve rispondere alla domanda più importante: Restano i frammenti raggiunge il suo obiettivo? La marmaglia orobica è riuscita a realizzare un live che valga la pena acquistare o si tratta di un prodotto fruibile solo dallo zoccolo duro dei fan? Per quanto mi riguarda, la promozione avviene senza scrupoli morali. Sebbene le registrazioni non facciano ricorso a tecnologie moderne o a trovate stilistiche particolari, riescono comunque a trasmettere una sensazione di coinvolgimento. Certo, non aspettatevi di sfruttare il vostro home-theater con impianto Dolby 5.1!
Lo spettacolo, però, è garantito; per tutti i motivi che ho già esposto, vi divertirete sicuramente a guardare questo concerto, sia che seguiate i Folkstone dagli albori, sia che vogliate farvi un’idea della loro proposta musicale. La band si conferma uno dei migliori gruppi folk in circolazione e questi tre dischi sono un acquisto consigliato a tutti gli amanti del genere!

Damiano “kewlar” Fiamin

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Tracce:
01. Il Confine
02. Grige Maree
03. Aufstand!
04. Non Saro’ Mai
05. Alza il Corno
06. Lo Stendardo
07. Anime Dannate
08. Terra Santa
09. Respiro Avido
10. Anomalus
11. Ombre di Silenzio
12. Nebbie
13. FolkStone
14. Frerì
15. Un’Altra Volta Ancora
16. Frammenti
17. Sgangogatt
18. Briganti di Montagna
19. Luna
20. Omnia Fert Aetas
21. Simone Pianetti
22. Nell’Alto Cadrò
23. In Taberna (In Vino Veritas)
24. Rocce Nere
25. Longobardia
26. Vortici Scuri
27. Con Passo Pesante

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