Recensione: Rock Until You Drop – A Long Days Journey [Dvd]

Di Stefano Ricetti - 25 Luglio 2013 - 12:00
Rock Until You Drop – A Long Days Journey [Dvd]
Band: Raven
Etichetta:
Genere:
Anno: 2013
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
79

La celebrazione dell’Athletic Rock! Questo potrebbe sicuramente essere il sottotitolo del doppio Dvd “Rock Until You Drop – A Long Days Journey” che racconta gesta, miracoli e sconfitte dei fratellini metallici più famosi del Regno Unito, John e Mark Gallagher, meglio conosciuti al pubblico dei metalhead come i R-a-v-e-n! (qui Loro intervista del 1981)

Una “botta” di quattro ore e mezza che non si fa mancare praticamente nulla: brani dal vivo, scene dal backstage, interviste a colleghi, fan e produttori, immagini di locali mitici, aneddoti da studio, il tutto costruito intorno alla storia del Corvo nato in quel di Newcastle-upon-Tyne intorno all’anno 1974. Un viaggio che va dalle foto in divisa da bimbo inglese degli anni Sessanta ai giorni nostri, nei quali gli ormai da qualche tempo fratelloni, per via della stazza fisica, non si stancano di seminare il loro heavy metal sul muso di chi ancora li osanna, benché siano passati più di tre decenni dall’uscita del celeberrimo Rock Until you Drop, album fondamentale del Metallo inglese e mondiale, nel quale presenziava, oltre ai due, il leggendario Rob “Wacko” Hunter dietro i tamburi.  

La nascita dello speed metal deve molto anche ai due Gallagher, portatori sani di bordate British durante tutto il decennio magico legato agli anni Ottanta. Oltre al sopraccitato album, anche i successivi “Wiped Out” e “All For One” fornirono una decisa spinta all’insù a quel movimento conosciuto come Nwobhm (New Wave of British Heavy Metal), del quale beneficiarono senza dubbio anche le prime linee Saxon e Iron Maiden. L’esplosione della Raven-mania avvenne in brevissimo tempo: poco dopo l’uscita di ‘Until you Drop John Gallagher (basso e voce), Mark Gallagher (chitarra) e Rob Hunter (batteria), passarono dai concerti effettuati nei club della contea di Tyne and Wear ai palchi europei più prestigiosi – Italia inclusa – arrivando qualche tempo dopo a calcare financo le assi di quelli degli Stati Uniti d’America, in compagnia di quattro ragazzi brufolosi chiamati Metallica, in veste di opener, durante un tour nel 1983.

All’interno del Dvd per un attimo scorre anche la splendida immagine del manifesto relativo alle date tricolori dei Raven del 1982, nelle quale vennero presentati, giustamente, come English Heavy Metal Heroes. Molti metallari italiani con i capelli grigi portano ancora le stimmate di quei concerti, autentici eventi in quegli anni, ove il movimento dei due bros sul palco andava di pari passo con la potenza e la velocità espresse.

L’oscurantismo Grunge dei primi anni Novanta mieté molte vittime illustri, fra i quali anche i Corvi Inglesi, che si ritirarono parzialmente nel Loro nido per un po’, dopo aver sfornato altri dischi, più o meno validi, per poi tornare a svolazzare alti nei cieli del Metallo, sebbene appesantiti ma pur sempre simpatici e carismatici, caratteristiche che emergono  nettamente anche all’interno delle riprese dei due Dvd. Fa sorridere come Mark Gallagher – eroico nel riprendersi da un grave incidente alle gambe anni fa – si trovi all’interno di un pub sufficientemente rumoroso e con un discreto andirivieni a rispondere alle domande per Rock Until You Drop – A Long Days Journey… trovare un posto un po’ più tranquillo non si poteva proprio? Mah!? Fra le varie storie e aneddoti Rock Hard, la famosa rivista tedesca, prese il nome da un pezzo dei Raven, contenuto nel Crash Bang Wallop Ep del 1982, così come la leggenda vuole che Kreator, Sodom e Rage abbiano deciso successivamente a un leggendario concerto dei Nostri tenuto allo Zeche di Bochum di intraprendere seriamente la carriera musicale.

Durante la visione si susseguono interviste e interventi vari da parte di personaggi legati al mondo dell’HM. Fra i tanti Lars Ulrich (Metallica), Lips (Anvil), Udo Dirkschneider (Accept/UDO), Dee Snider (Twisted Sister), Chuck Billy (Testament), Dave Ellefson (Megadeth) e il produttore Michael Wagener. Amatoriali, anche se da culto, alcune riprese relative a concerti degli anni Ottanta. Ovviamente diverso il discorso riguardante i gig più recenti, con l’altro veterano del Metallo Joe Hasselvander alla batteria, peraltro già con i Raven dalla fine degli anni Ottanta, anche se va sottolineato che il prodotto nel suo insieme non è stato di certo assemblato e curato da un regista come Francis Ford Coppola, tanto per usare un eufemismo. Ma va comunque bene così, ci mancherebbe, un lavoro troppo laccato probabilmente non si addiceva a gente in your face come i Gallagher Brothers!       

Fra le note negative del prodotto, su tutte la mancanza di sottotitoli in qualsivoglia lingua. Scelta razionalmente inspiegabile, visto che i Raven sono diventati i Raven anche grazie all’affetto ma soprattutto all’acquisto del Loro materiale, negli anni, di certo non solo da parte dei metalhead di lingua inglese, soprattutto quando hanno dovuto virare giocoforza verso mercati più defender-oriented nella seconda parte della Loro storia. Dato poi il non eccelso grado di resa agli speaker delle voci relative ai vari interventi in più passaggi, la cosa è ancor più indisponente. Va beh che i sapientoni dal deretano pesante predicano che si è ormai nel villaggio globale, ma c’è pur sempre un limite a tutto, anche per chi la lingua d’Albione la mastica decentemente. Quantomeno i sottotitoli in inglese sarebbero stati davvero graditi. Altra cosa che infastidisce parecchio è NON trovare il nome di Giuliano Mazzardi fra le centinai di special thanks elargiti dai tre di Newcastle. I Nostri ringraziano davvero il mondo e lasciano fuori colui che li ha riportati in Italia dopo tempo immemore e li ha piazzati nientepopodimeno come headliner alla prima edizione del Play it Loud Festival nel 2007 – e non solo lì -, in un bill con i controcolleoni formato da gente del calibro di Blitzkrieg, Skanners, Paragon, Crying Steel, Dark Quarterer, Ironsword, Battleroar, Assedium, Battle Ram e Powerful. Bah!

Per la cronaca, l’uscita si completa di un bella confezione digipak a tre ante apribili e un libretto di otto pagine con foto, flyers d’epoca, e una sbrodolata incredibile di ringraziamenti a destra e manca.    

 

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

Ultimi album di Raven

Band: Raven
Genere: Heavy 
Anno: 2020
73
Band: Raven
Genere: Heavy 
Anno: 2015
78
Band: Raven
Genere:
Anno: 2010
78
Band: Raven
Genere:
Anno: 1991
78
Band: Raven
Genere:
Anno: 1982
90
Band: Raven
Genere:
Anno: 1981
85