Recensione: Scars

Di Matteo Di Leo - 1 Giugno 2013 - 9:21
Scars
Etichetta:
Genere:
Anno: 2013
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
65

 

A qualche mese dalla pubblicazione dall’EP “Rise From Treason”, ecco arrivare l’esordio sulla lunga distanza dei The Resistance, che ricordiamo essere la nuova band dell’ex-In Flames Jesper Stromblad. Per ulteriori ragguagli sulla formazione e sulle modalità che hanno portato alla nascita del gruppo, vi rimandiamo alla recensione del predetto mini-CD poiché in questa sede è giusto soffermarci sulla musica di “Scars”.

Il disco conferma appieno le impressioni già suscitate dal suo predecessore: ci troviamo dinanzi a un corrosivo esempio di death svedese della vecchia scuola (lato Stoccolma per essere chiari, quindi nessun rimando al death melodico e al cosiddetto ‘gothenburg sound’),  misto a thrash metal e hardcore. Per farla molto breve, i nomi che potete prendere come riferimento possono essere quelli di Entombed (“Left Hand Path”), Slayer, The Hunted e Hatebreed.

Chiaramente, la caratura dei musicisti coinvolti rende pressoché impossibile l’approssimarsi di una versione metal dell’ormai mitica pecora Dolly e quindi, per quanto inevitabilmente derivativo, il suono degli svedesi riesce a offrire spunti interessanti e apprezzabili. Elemento imprescindibile e dominante in proposte del genere è la violenza sonora, che qui viene elargita a palate dalle dodici schegge impazzite della durata media di tre minuti e mezzo che vanno a comporre il disco.

Sottolineerei particolarmente il lavoro della sezione ritmica e di un indiavolato Christofer Barkensjo alla batteria, oltre alla prestazione maiuscola di Marco Aro alla voce che conferma, se mai ce ne fosse bisogno, il suo ruolo primario tra i cantanti estremi odierni. Dulcis in fundo, le due chitarre del già citato Stromblad e di Glenn Ljungstrom forniscono un arsenale di riff ‘slayeriani’ e armonizzazioni che riescono a rendere un po’ meno monocorde la proposta, anche se proprio l’eccessiva omogeneità e staticità stilistica è forse l’impedimento maggiore dei The Resistance, visto che questa pecca emergeva chiaramente fin da “Rise From Treason”.

I brani pur non facendo gridare al miracolo e non aggiungendo sostanzialmente nulla di nuovo, sono quasi tutti godibili se amate le mazzate tipiche di questo stile, ma ascoltando il CD alla lunga tendono a stancare, proprio perché molto simili gli uni agli altri. Comunque sia, canzoni come “Imperfected”, “The Serpent King”, “Eye For An Eye” e “(I Will) Die Alone” si fanno senz’altro rispettare, ‘ignoranti’ e senza troppe pretese se vogliamo, ma validissimi per farvi scapocciare di gusto.

Se siete degli amanti delle sonorità testé descritte, “Scars” è un disco da possedere, avrete di che trarre assoluto godimento anche perché è uno dei migliori di questa corrente usciti negli ultimi anni; se invece, come me, bramavate da Jesper un ritorno a quelle sonorità (e qualità) che ci fecero perdutamente innamorare degli In Flames, beh mi spiace deludervi, quei tempi sono forse definitivamente tramontati.

Matteo Di Leo
 

Discutine sul Forum nel topic relativo!

Pagina facebook band

Ultimi album di The Resistance

Genere:
Anno: 2013
65