Recensione: Sein Und Werden

Di Alessandro Zaccarini - 30 Dicembre 2004 - 0:00
Sein Und Werden
Band: Halgadom
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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70

Terzo disco per gli Halgadom, gruppo in crescita che giunge dalle sempre più fertili lande germaniche, le quali negli ultimi anni stanno donando al genere formazioni davvero interessanti e meritevoli. Oltre che lo spiccato interesse per il paganesimo, la band sfoggia un monicker ricco di richiami all’esoterismo nazional-socialista, corrente alla quale gli Halgadom non negano di essere legati, anzi, spesso le icone utilizzate dal gruppo vengono direttamente da quella cultura. Cosa non così strana se si pensa che il combo di Erfurt (città della Turingia, posta a metà su una immaginaria linea che unisce Amburgo e Monaco) annovera tra le sue menti un personaggio come Sebastian ‘DMD’ Schauscheill, vecchia conoscenza del panorama black per via della sua militanza passata in un’istituzione della scena tedesca come gli Absurd. Tematiche religiose e richiami politici a parte, gli Halgadom non sono un nuovo corso degli Absurd né tantomeno ne seguono in maniera maniacale i passi. Le fortissime componenti folk, specialmente in questo Sein Und Werden, allontanano abbastanza le coordinate stilistiche delle due band; anche se alcune reminiscenze della vecchia creatura di DMD sono inevitabili, specialmente nei segmenti più tirati.

Sein Und Werden è un album diviso in due parti, difformi tra loro, ma allo stesso tempo ugualmente riuscite e coinvolgenti. La prima metà dell’album, che si apre con la bella ed evocativa strumentale Hyperborea, è un viaggio acustico tra melodie lente, il più delle volte cullanti e malinconiche, con piacevoli linee vocali maschili e femminili pulite. Mezzora a base di chitarra acustica e viola, dai suoni che mai fanno sfoggio di tagli festaioli o oscuri. Timidi e pacate anche le percussioni che si adattano al quieto incedere delle delicate e armoniose melodie come quelle di Wenn Sonnenräder Leuchten (= Quando Il Sole Splende, per i più pignoli Quando La Ruota Del Sole Splende). Quello che stupisce è la grande lontananza di questa prima metà dell’album dai canoni acustici del black metal, sia dal punto di vista strumentale e vocale, che a livello di atmosfere. Pezzi come Sonnenwende (= Solstizio) o la successiva Weg Durch Die Zeit  (= Sentiero Attraverso Il Tempo) sono infatti frangenti di folk acustico neutro, mai contaminato dalle attitudini del genere.

Con Das Hügelgrab (= La Tomba Della Collina) prende vita la nuova natura degli Halgadom. Si tratta di un episodio di confine tra black e thrash, veloce e farcito da un assolo melodico centrale tanto caro al viking metal, genere al quale questa seconda parte del lavoro spesso e volentieri tende ad avvicinarsi. È il caso della tirata e incalzante Stahl (= Acciaio) ed è il caso di tutte le più che accennate sfumature epiche ed evocative che colpiscono l’orecchio durante l’ascolto di Runenkraft (=  Potere Runico) o della title-track Sein Und Werden (= Essere E Divenire), dove riffing e vocals si spostano decisamente verso il black. Tendenza, questa, fatta propria anche dalla conclusiva Totenritus (= Rito Funebre) dove per la verità qualche leggera pecca a livello di suoni non lascia esprimere al meglio il connubio tra parti strumentali e vocals.

Sono rimasto particolarmente colpito da questo lavoro degli Halgadom, in primis per la loro maturazione a livello di composizione: i passi avanti rispetto agli acerbi lavori precedenti sono evidenti e la parte black dell’album mostra un gruppo giunto alla giusta maturazione ma con ancora la genuina aggressività e semplicità degli esordi. Inoltre la formazione tedesca ha mostrato la capacità di creare le due facce estremamente diverse ma efficaci della propria musica. I cambiamenti in line-up hanno giovato soprattutto al lato folk della medaglia, dove gli Halgadom hanno creato una dimensione che si aliena completamente dalla loro produzione black passata e presente, evitando di diventare una semplice versione acustica della band.

Tracklist:
01. Hyperborea 
02. Wenn Sonnenräder Leuchten
03. Gott In Uns
04. Sonnenwende
05. Weg Durch Die Zeit
06. Das Hügelgrab
07. Runenkraft
08. Sein Und Werden
09. Stahl
10. Totenritus

Alessandro ‘Zac’ Zaccarini

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