Recensione: Shut Up And Drive

Di Gaetano Loffredo - 9 Gennaio 2008 - 0:00
Shut Up And Drive
Band: The Flairs
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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52

Non che il rock al femminile sia una mio pallino, tutt’altro. Vogliamo parlare delle uscite più recenti? Penso che le Meldrum debbano impiegare il loro tempo a favore delle sole gallerie fotografiche, che le Crucified Barbara si salvino a malapena e che Break The Silence delle McQueen sia stata l’unica valida novità. Le ragazzine inglesi, perlomeno, non hanno convogliato l’interesse soltanto su cosce e glutei, pubblicando un disco che sa di qualcosa.

A dire il vero i The Flairs, una nuova sensazione rock canadese, sono per tre/quarti rappresentati dal gentil sesso (Dawn Mandarino, Gillian Hanna e Jen Foster) e per un quarto dal fratello della chitarrista: il bassista Ryan Hanna.

Shut Up And Drive è il primo full length della band, disco che prosegue la storia di un EP ufficiale pubblicato nel 2004, e album promosso già a maggio 2006, quando nelle emittenti televisive americane girava il video della cover “18 & Life” degli Skid Row.
Proprio gli Skid Row catalizzano l’attenzione dei The Flairs e ne costituiscono la principale influenza (e attrattiva) mischiata con l’elemento pop/punk per un composto che, nonostante sia nato con una chiara matrice radiofonica, riprende lo stile e soprattutto i suoni di un paio di generazioni addietro.

Di seguito le percezioni dopo primi ascolti: produzione curatissima, composizioni accettabili, voce appena sostenibile. Shut Up And Drive è un disco easy-listening, impossibile sostenere il contrario, diretto e melodico, arricchito da una sezione ritmica che fa da trait d’union tra i vivaci assoli di Gillian Hanna (perno dell’intero lavoro) e l’ugola della Dawn.
La musica non presenta chissà quali sfumature e, benché accettabili come dicevo poc’anzi, le composizioni risultano essere statiche e snervanti, situazione che a lungo andare inficia notevolmente sulla longevità del disco.
Pressoché inutile cercare di estrapolare un titolo da un album la cui inefficienza si mantiene regolare per tutto il tempo; sappiate che la prima parte è votata all’hard rock più genuino, più classico, mentre la seconda dedicata agli “esperimenti”: è qui che l’elemento pop/punk prende il sopravvento (ahimè…).

Difficile che Shut Up And Drive possa conquistare il mercato europeo anzi: missione “quasi” impossibile.
Il disco raccoglie tredici canzoncine (e due video) formalmente perfette ma mai incisive, senza pretese e caratterizzate da ritornelli illusori che, purtroppo, verranno dimenticati all’istante.

Altro buco nell’acqua, avanti il prossimo.


Gaetano Loffredo
 

Tracklist:
01.Poison Love
02.Sorry For Lovin’ You
03.Ready To Roll
04.Stinger
05.Falling Into Pieces
06.Destroyer
07.Drive By
08.Under My Skin
09.Stay The Same
10.Forgotten
11.Enemy
12.18 & Life
13.Runaway

Video Clips:
01.Sorry For Lovin’ You
02.18 & Life

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