Recensione: Symphony of enchanted lands

Di Paolo Beretta - 15 Novembre 2002 - 0:00
Symphony of Enchanted Lands
Band: Rhapsody
Etichetta:
Genere:
Anno: 1998
Nazione:
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90

I Rhapsody sono il gruppo italiano più criticato del momento, ora osannato, ora “lapidato” da critici e non, ma qualunque siano i vostri gusti musicali bisogna dare loro atto che se oggi il metal italiano ha una certa (ancora piccola) importanza bisogna ringraziare la band di Turilli e Staropoli. Infatti nel 1997 Legendary Tales non fu un “semplice” debut album, ma un fulmine a ciel sereno, un capolavoro, per le atmosfere medievali, antiche, epiche che le tastiere di Alex, gli assoli di Luca e che la voce di Fabio riuscirono a evocare in tutti noi. Nel 1998, i Rhapsody erano attesi al varco: quando esce un debut album non hai nulla da perdere perché sei sconosciuto e se fallisci, rimani nella situazione originaria. Ma se dopo un buon esordio segue un flop, perdi tutto quello che hai faticosamente raggiunto. Questo però non è il caso di Symohony Of Enchanted Lands.

Epicus Furor è un’opener drammatica di appena un minuto, dotata di un grandioso coro e orchestrazioni maestose, che introducono alla perfezione la velocissima Emeral sword, singolo del concept, che non lascia scampo con le sue strofe fulminee e con il chorus pomposo magistralmente interpretato da un ottimo Fabio Lione che mostra fin da subito la sua estensione vocale. Gran lavoro di tastiere dell’onnipresente Staropoli, incessanti basso e batteria e grandioso l’assolo di Luca. Wisdom Of The King inizia invece lentamente con il suono di un flauto, ma poi la batteria di Carbonera accelera e dà vita a un ritmo accattivante. Sempre presenti le orchestrazioni, che come nel debut album riescono a ricordare tempi lontani, e la chitarra di Turilli che si esibisce in assoli molto allegri e vivaci. Heroes Of The Lost Valley è un brano strumentale che sembra essere stato scritto da un menestrello medievale. Poi un parlato introduce il capolavoro Eternal Glory, pezzo davvero imponente, maestoso, epico, in cui Lione stupisce nelle strofe lente per estensione vocale e pulizia. Chitarra e basso accompagnano magistralmente e introducono alla perfezione il chorus affascinante. La canzone poi si assopisce, ma è solo un attimo perché ci pensa un assolo di Luca ad animare il ritmo del brano che infine torna alle lente sonorità iniziali. Un grande lavoro di tastiere di Alex ci fa entrare nel vivo di Beyond The Gates Of Infinity, brano nel quale si alternano sfuriate veloci a momenti più lenti. Nota particolare meritano Turilli e Staropoli che offrono il meglio di sé l’uno nel creare atmosfere tenebrose, l’altro nel dare vita a riff e assoli di qualità sopraffina. Arriva così la melodrammatica Wings Of Destiny dove si esibisce Lione per ribadire ancora una volta le sue indubbie qualità. Lo accompagnano un impercettibile, quanto riuscito sound di basso, batteria e orchestrazioni che emozionano. The Dark Tower Of Abyss è una vera e propria esplosione di suoni classici, il ritmo è molto cadenzato, e la canzone sembra si muova a strappi. Non è infatti una song uniforme ma in continua evoluzione, non esiste un sound “principale” che possa fungere da punto di riferimento. Il risultato è impredivibilità, e perfetto connubio tra musica classica e metal melodico. Ascoltando Riding The Winds Of Eternity si torna a sonorità più immediate, come il singolo del cd. Una traccia, relativamente corta, di piacevole ascolto che ha come suo pezzo forte il chorus arioso e il ritmo incessante dettato da Carbonera e Liotta. L’assolo di Turilli merita inoltre una menzione perché mi ricorda “La Storia Infinita”, semplicemente stupendo anche se troppo corto. Chiude Symphony Of Enchanted Lands, una canzone che dopo un parlato vede impegnato Lione in estensioni allucinanti. Poi si inizia davvero grazie ad un sound quasi ipnotico, ben dettato dalla chitarra di Luca che introduce le strofe epiche e maestose. Segue lo splendido cantato di una donna, poi il ritmo si alza e si alternano cori, cambi di ritmo, orchestrazioni, assoli. Descrivere quello che ho ascoltato mi è quasi impossibile perché il brano si divide in cinque parti e posso solo consigliarvi vivamente molti e attenti ascolti.

Legendary Tales era stata una sorpresa. Questo Symphony of Enchanted Lands invece è una graditissima conferma, una promozione a pieni voti di questa band triestina che in soli due album è riuscita ad entrare con pieno diritto e merito nel gotha del power epic metal. Tutti gli amanti del genere devono avere questo cd veramente stupendo.

Tracklist:

1. Epicus Furor
2. Emerald Sword
3. Wisdom of the King
4. Heroes of the Lost Valley
5. Eternal Glory
6. Beyond the Gate of Infinity
7. Wings of Destiny
8. The Dark Tower of Abyss
9. Riding the Winds of Eternity
10. Symphony of Enchanted Land

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