Recensione: Temple Of Two Suns

Di Enkidu - 30 Dicembre 2001 - 0:00
Temple Of Two Suns
Band: Mob Rules
Etichetta:
Genere:
Anno: 2000
Nazione:
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80

Temple Of Two Suns” è il secondo album dei Mob Rules, una band di Power Metal Melodico Tedesca. Questo album è la prosecuzione di un concept basato sulla fine del mondo che era iniziato con “Savage Land”. Il tema di questa saga è il dominatore delle terre devastate che guida i pochi sopravvissuti alla guerra nucleare in una valle misteriosa. Al centro di questa valle si trovano le rovine di un antico tempio Azteco. Ed è da queste rovine che il dominatore erige il suo nuovo impero.

Questa release vede la band variare leggermente il proprio sound per diventare artisticamente più interessante. “Temple Of Two Suns” è un disco d’atmosfera, con pezzi molto melodici ma allo stesso tempo con molti cambi di velocità e aggressività. La lineup della band consiste in Klaus Dirks (vocalist), Matthias Mineur (Chitarra), Oliver Fuhlhage (Chitarra), Thorsten Plorin (Basso) e Arved Mannott (Batteria).

Il Sound della band ricorda molto alcuni gruppi come i Queensrÿche e i Savatage e in alcune parti anche Iron Maiden e Helloween, inoltre in alcune parti in stile medievale sembra di ascoltare una versione metal dei Blackmore’s Night. Di sicuro è un’ottima produzione di Power melodico, senza eccedere nella miriade di suoni proposti da altri gruppi come i Rhapsody, e a proposito di questi ultimi, la cover del CD è disegnata da Eric Philippe, lo stesso artista delle cover del gruppo italiano.

Passiamo adesso alla recensione vera e propria dell’album. Il CD parte con un intro di notevole impatto come “The Temple Of Fanfare“. La musica parte con un lento arpeggio di chitarra in stile medievale per salire dolcemente in una maestosa fanfara di corni su una base di chitarra metallica per introdurre la voce di Klaus Dirks. Il suono è ridondante e potente, veramente un’ottima intro.Si passa poi a “Pilot Of Earth“. La traccia parte con un intro di basso che è poi accompagnato dalle 2 chitarre. La canzone è veloce e furente pur mantenendo un’ottima melodia soprattutto nel coro centrale ma è decisamente corta e finisce con una ripetizione del coro che c’introduce alla canzone successiva “Outer Space“, altra canzone molto aggressiva che sembra un mix tra Stratovarius e Judas Priest. Il coro è accompagnato da voci di sostegno che lo pompano parecchio. Questa è una traccia potente con un suono delle chitarre molto più Heavy rispetto al resto dell’album e finisce con uno strano assolo di batteria che sembra rimbombare nello spazio profondo.

Si passa poi a “Celebration Day” che si presenta come uno dei pezzi più epici dell’album. Il pezzo parte con un potente riff di chitarra per addolcirsi in una parte di piano in cui la parte vocale fa la sua entrata per poi risalire d’intensità con altri riff di chitarra alternati a parti più melodiche per arrivare infine al coro centrale. La traccia seguente, che è anche la mia preferita, è “Flag Of Life“. La musica parte con un pezzo folk di violino che viene subito ripetuto con le chitarre in sottofondo per poi trasformarsi in una canzone molto melodica e aggressiva con un suono più vicino a quello degli Iron Maiden. La canzone finisce riprendendo il pezzo di violino iniziale e muore dolcemente per lasciare spazio a “Unkonwn Man“, una canzone sperimentale che assomiglia allo stile dei Savatage, che un riff iniziale che ricorda molto alcune loro famose canzoni. Anche qui il maestoso coro la fa da padrona. La musica continua a crescere d’intensità con un’orchestrazione molto heavy e una parte quasi neo-classica nella sezione centrale per poi ritornare di nuovo ad un suono molto metallico e duro nella parte finale in cui troviamo anche alcuni assoli di chitarra con uno stile molto esotico e caldo.

Si passa quindi alla ballad dell’album, “Hold On“. Qui troviamo un pezzo di sola voce e piano. La canzone è un duetto tra Klaus e Susanne Möhle (Heavens Gate). La voce portante è quella di Klaus mentre la voce di Susanne è usata principalmente per le armonie dei cori. La traccia è una ballad veramente riuscita e serve ad introdurci ad un pezzo dall’impatto sicuramente molto più violento. “Evolution’s Falling” parte con dei riff di chitarra dal suono molto commerciale per introdurre la voce di Klaus ed arrivare al pre-coro e al coro che fanno di questa traccia la più orecchiabile dell’album. La parte centrale vede una sezione di piano alla Simphony X. Le chitarre suonano armoniose e melodiche e il coro anche qui è la parte più azzeccata della canzone.

La traccia successiva è “Inside The Fire“, traccia in cui ritroviamo un sound che prende molto dai Queensrÿche con un riff iniziale che ricorda molto “Operation: Mindcrime”. Questa è una delle canzoni dove la voce di Klaus viene messa più in risalto sembrando notevolmente più alta rispetto al resto della musica. Penultima traccia dell’album è “Eyes Of All Young“, canzone che parte subito potente e aggressiva con il classico stile del metal Teutonico. Il suono futuristico delle tastiere mescolato ai riff incessanti di chitarra fanno di questo pezzo il più veloce e potente dell’album con una sezione centrale in cui le tastiere mettono in moto un assolo di chitarra in stile Malmsteen.

La traccia finale dell’album è “Hold On (Reprise)” e come dice il nome della canzone viene ripresa la melodia della traccia sette dell’album con l’aggiunta di tutti gli altri membri della band facendola diventare una power ballad con chitarre distorte e un suono maestoso.

In conclusione con questo secondo album i Mob Rules ci hanno proposto un lavoro forte e apprezzabile, pieno di melodia, leggero e ben suonato e con una punta di Prog che li distingue nel panorama power attuale. Canzoni come “Pilot Of Earth“, “Outer Space” e “Flag Of Life” dimostrano come il gruppo sia in grado di comporre ottime canzoni metal, melodiche e con alcuni elementi innovativi, mentre canzoni come “Celebration Day“, “Unknown Man” e “Inside The Fire” ci fanno vedere che il gruppo ci sa mettere anche potenza ed epicità, apportando elementi più forti e veloci. Una nota in particolare per il cantante Klaus Dirks che mantiene sempre una voce cristallina e potente, senza mai esagerare.

Insomma se vi piace il Power Melodico e avete la necessità di un sound più innovativo di quello che viene presentato da anni dalle band di stampo teutonico questo è il disco che fa per voi.

Tracklist:

01. THE TEMPLE OF FANFARE.
02. PILOT OF EARTH.
03. OUTER SPACE.
04. CELEBRATION DAY (Sun Serenade Opus 1).
05. FLAG OF LIFE (Sun Serenade Opus 2].
06. UNKNOWN MAN.
07. HOLD ON.
08. EVOLUTION’S FALLING.
09. INSIDE THE FIRE.
10. EYES OF ALL YOUNG.
11. HOLD ON (Reprise).

Written by Enkidu, The Wildman

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