Recensione: The Ancient Stories

Di Stefano Ricetti - 8 Novembre 2012 - 0:00
The Ancient Stories
Band: Turbo Rexx
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
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55

“An ancient band lives among the “Sibillini” Mountains. A magical place where everything is shrouded by the wind which blows from the top of the Rocky Crown!”

Questa l’auto-presentazione dei Turbo Rexx, nuova realtà musicale italiana dedita alle sonorità più tradizionali, con sede a Porto San Giorgio, ex provincia di Ascoli Piceno, poi passata sotto Fermo e con le ultime novità inglobata in Macerata-Fermo-Ascoli Piceno. Quattro i componenti la line-up: Andrea Pastore (voce, chitarra), Guido Tiberi (chitarra), Jacopo Barucchi (basso) e Cristiano Pieroni (batteria). Dodici le pagine componenti il booklet del disco d’esordio, intitolato The Ancient Stories, con tutti i testi e dei piacevoli disegni a tema per ogni pezzo in sottofondo. Copertina vecchia maniera, tenebrosa e affascinante, My Graveyard Productions come label, questa in sintesi la fotografia della band marchigiana.  

La strumentale Int(r)o the Arborean World scioglie subito la pratica: i Turbo Rexx sanno mantenere velocità sostenute senza timori di sorta, non solo su rettilinei infiniti ma anche e soprattutto su percorsi che richiedono cambi di marcia repentini. La sana aria della NWOBHM inglese si può respirare a pieni polmoni all’interno dei cinque minuti di The Hunt is Starting Now, mentre le pulsioni epiche dei Nostri esplodono in The Ancient Story. Poteva un disco dal sapore vintage non avere il momento lento di turno, quantomeno per qualche secondo? Ecco servita Cenere e Ossa (Monaco Nero), che poi diviene improvissamente veloce, in lingua italiana, tanto naif quanto coraggiosa e fuori contesto.  

Le influenze Iron Maiden la fanno da padrone in Bounty Hunter, cavalcatona metallica in Turbo Dinosaur, passa Fear, Chains, Power, la successiva Dangerous Woman porta in dote chitarre durissime poi chiusura affidata, in odore di “viva l’Acciaio”, a Wild Future, brano ipervitaminico e possente. 

Questo il track by track per inquadrare il lavoro, dal sapore fottutamente vintage costruito su metriche straclassiche, in perfetta linea con l’immagine del gruppo, cover compresa, dal profumo retrò. Veniamo ora alle note dolenti, ossia la prova dietro il microfono di Andrea Pastore, semplicemente acerba, per usare un eufemismo. L’ascolto e l’interiorizzazione di The Ancient Stories equivale a fare un tuffo nel passato remoto, quando si narravano le gesta dei primi eroi dell’Italian Way of Metal, negli anni dove l’entusiasmo viaggiava a braccetto con il pressapochismo, soprattutto per quanto riguardava la prova del singer. Va però opportunamente sottolineato che, a livello strumentistico, i Turbo Rexx sanno possedere il giusto tiro, grazie allo stesso Pastore alla chitarra e ai servigi di una vecchia conoscenza come Guido Tiberi alla seconda ascia (Axevyper), particolare fondamentale per il prosieguo del loro percorso artistico, che non potrà che migliorare dopo lo scotto derivato da qualche peccato di gioventù all’interno dell’esordio discografico.  
 

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti
 

 

Tracklist:
1. Int(r)o the Arborean World
2. The Hunt is Starting Now
3. The Ancient Story
4. Cenere e Ossa (Monaco Nero)
5. Bounty Hunter
6. Turbo Dinosaur
7. Fear, Chains, Powers
8. Dangerous Woman
9. Wild Future

Line-up:
Andrea Pastore – voce, chitarra
Guido Tiberi – chitarra
Jacopo Barucchi – basso
Cristiano Pieroni – batteria

 

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