Recensione: The Eternal Battle

Di Stefano Ricetti - 9 Marzo 2011 - 0:00
The Eternal Battle
Band: DoomSword
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
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79

Doomsword: una storia italiana lunga cinque album iniziata nel 1996 in quel di Gallarate, in provincia di Varese, nel cuore della Lombardia. Attesissimo, The Eternal Battle esce sul mercato per la fedele Dragonheart, completando il quintetto base di Coach Deathmaster, fieramente alla guida del progetto sin dagli albori, contrassegnati dal demo Sacred Metal.    

Varusschlacht (Varus Battle), posta in apertura, definisce le coordinate stilistiche principali del disco: Epica di classe dalle tinte pastello anni Ottanta, con soluzioni ariose che sanno “osare” al di là dei confini fino a oggi conosciuti e che ci si attenderebbe nel momento in cui si preme il tasto play con un disco dei Doomsword “in canna”. Niente di accostabile ad altri act dediti all’ala più ammaliante e happy dell’eroica fatta musica, sia chiaro: la plumbea peculiarità dei Nostri permane, eccome! Mr DeathMaster si conferma  trademark del combo lombardo, così come il nuovo corso dei varesini pare accompagnato da un sottile filo invisibile che segue le ideali tracce evolutive scavate nella grigia roccia viva delle Alpi dalla sacra lama di Excalibur. Eternal Battle perpetua il brano che la precede a suon di escursioni da pelle d’oca e sane iniezioni di melodia che forniscono quel quid in più che oltre a rendere riconoscibile ogni singolo pezzo, permette allo stesso di penetrare nelle più lontane viscere battagliere di ognuno, durante l’ascolto.

La rabbia ancestrale degli Dei non si abbatte sull’ultimo nato in casa Doomsword, bensì si traduce in input positivi che, commutati in headbanging, segnano ancora il segno “+” sulla stecca di The Eternal Battle: Wrath Of the Gods infatti poggia su di un bridge d’acciaio e si muove come un pachiderma all’interno dell’immaginario Metallico più enfatico, fra le mazzate senza pietà di WrathLord e i riff affilati di Sacred Heart.  

Chitarroni impietosi aprono Soldier of Fortune, pezzo che pare fuoriuscire direttamente dalle nebbie  del Valhalla per via del trasporto corale e dell’impatto soave, beninteso, senza “sbragare” di un solo centimetro nella scala attitudinale. Semplicemente invincibile.

Battle at the End of Time possiede un lieve crescendo che affascina, nonostante richiami alla memoria quella sensazione di già sentito tante volte che però non riesce a scalfirne la dura scorza, consegnando un’altra preziosa gemma nel forziere dei Doomsword. The Fulminant, a dire il vero, “fulmina” meno di quanto ci si potrebbe attendere, incanalandosi nei binari della sufficienza stiracchiata, così come Song of the Black Sword non convince più di tanto, soffrendo di un songwriting piuttosto sfilacciato, sempre tenendo conto che di Doomsword si tratta, quindi non di certo degli ultimi “cudeghin” sulla piazza. 

La strumentale The Time Has Come… per come è stata concepita risulta totalmente inutile finché tocca alla guerresca e sicuramente più credibile WarLife porre fine alle ostilità metalliche dei lombardi, che con i primi, irresistibili quattro pezzi hanno ampiamente dimostrato di saper fare di meglio, anche in questo caso.        

In generale una seconda parte in calo che mina inevitabilmente l’impatto finale di The Eternal Battle ma va onestamente riconosciuto che mantenere l’elite artistica dei venti minuti iniziali sarebbe stato compito improbo per chiunque, anche da parte di nomi stranieri e ben più altisonanti dei Doomsword.

I Nostri, comunque, si confermano ancora una volta fra le migliori proposte in ambito Epic che ci siano in circolazione. L’evoluzione, il cambiamento, sono sintomi di vitalità e di coraggio. Quello che conta davvero è che certa originalità di fondo sia stata sapientemente valorizzata e mantenuta. Stesso discorso per l’integrità musicale, che ne esce ancora una volta immacolata. Deathmaster, oggi, è tanto narratore flessuoso quanto interprete, più profondo e meno diretto che in passato, particolarità che gli permette di mettere in mostra un lato tutto sommato inedito e fino a oggi rimasto seminascosto della sue potenzialità espressive.  

The Eternal Battle è album esaltante, arioso e frizzante, di quarantacinque minuti di durata come si era usi una volta. Della serie “La qualità conta più della quantità e dei filler sparsi acchiappa citrulli”.  

DoomSword: sempre più Sword e meno Doom, ma continuativamente certezza marchiata Epic Docg.
        


Stefano “Steven Rich” Ricetti

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Tracklist:
1. Varusschlacht (Varus Battle)
2. Eternal Battle
3. Wrath of the Gods
4. Soldier of Fortune
5. Battle at the End of Time
6. The Fulminant
7. Song of the Black Sword
8. The Time Has Come…
9. WarLife

Line-up:
Deathmaster – voce
Alessio “Sacred Heart” Berlaffa – chitarra
Geilt – basso
WrathLord – batteria

 

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