Recensione: The Ghosts Of Iwo Jima

Di Sergio Nardelli - 5 Gennaio 2011 - 0:00
The Ghosts Of Iwo Jima
Band: Anthenora
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
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73

Gradito ritorno per i piemontesi ANTHENORA che mettono a segno un altro colpo ben assestato. Con più di vent’anni di carriera musicale percorsa in crescendo, divisa tra attività propria e tribute band degli Iron Maiden (tanto da divenire il gruppo ufficiale di Nicko Mc Brain nelle sue scorribande soliste), il combo di Cuneo, dopo aver sfornato tre apprezzati demo, l’ep “The General’s Awakening” (2002) e gli album “The Last Command” (2004) e “Soulgrinder” (2006) ci travolge ora con questo “The Ghosts Of Iwo Jima”, ben forgiato ai noti Remaster Studio da capitan Tony Fontò ed edito dalla inossidabile My Graveyard Productions.

“The Ghosts Of Iwo Jima” sfoggia un notevole songwriting e mostra un sound sempre più vigoroso ed incorruttibile, ideale colonna sonora per narrare le tristi vicende avvenute, sull’isola di Iwo Jima, nel Pacifico, anno 1945, durante la seconda guerra mondiale, all’interno della feroce battaglia fra le truppe americane e quelle giapponesi.

Ed è con la spietata “Machine-Gunner” che si aprono le ostilità , una song che ha lo stesso effetto di un cacciabombardiere impiegato in quel conflitto, grazie alle chitarre spianate ed alla travolgente sezione ritmica della coppia Smeriglia/Castellano. L’onda d’urto creata si amplifica con l’heavy metal corazzato di “The Sniper” che mostra un ritornello ficcante e un Luigi “Gigi” Bonansea in stato di grazia, che canta più rabbioso del solito. Il muro sonoro innalzato dalla band è impenetrabile, complice anche una struttura più intricata dei vari brani.

Ne sono chiari esempi, seppur incanalati sui classici territori battuti dalla band,  l’articolata “Valkiria”, ricca di cambi di tempo e di duelli chitarristici forniti da due autentiche “garanzie” quali Stefano “Pooma” Pomero e Danilo “Man” Bar (già in forza ai White Skull) e la battagliera  “The Old Guard” che strizza l’occhio a qualche modernismo in certe linee vocali. Egregia anche la prova fornita dall’altro nuovo entrato Marco “Kaste” Castellano che non perde occasione di far sentire il suo basso pulsante e fantasioso, come le parti slappate nella coriacea “A Bridge Too Far”, prima che la furia si plachi con la profonda “Her Eyes”, convincente power ballad pregna di malinconia, tristezza e qualche residuo di rabbia.

 Ma il tempo per tirare il fiato è già esaurito, perché ben presto un blocco di metallo fumante che porta il nome di “Leningrad”, torna a seminare il panico, innescando l’inarrestabile bombardamento sonoro che continua incessante fino alla fine, con mazzate ben calibrate quali la priestiana “Pathfinders” o la schiacciante “Poseidon”, superbo mid-tempo intimidatorio negli intenti ed accattivante nel ritornello, come i cori esplosivi che permeano la monolitica “The War Of The Rats”, pesante nel suo andamento e deliziosa nelle sue impennate. La virulenta “Enigma” ustiona quanto basta per tener alta la tensione e condurre energicamente al degno epilogo che si compie con la conclusiva “The Ghosts Of Iwo Jima”, camaleontica title-track che alterna abilmente avvincenti momenti di calma apparente a granitiche digressioni heavy.

“The Ghosts Of Iwo Jima” è un lavoro ambizioso, solido, aggressivo e moderno, che abbisogna di più ascolti per essere ben assimilato e costituisce una ulteriore evoluzione di una band sempre più competitiva ed agguerrita.

Sergio Nardelli

 

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Tracklist:
1-Machine-Gunner
2-The Sniper
3-Valkiria
4-The Old Guard
5-A Bridge Too Far
6-Her Eyes
7-Leningrad
8-Pathfinders
9-Poseidon
10-The War Of The Rats
11-Enigma
12-The Ghosts Of Iwo Jima

Line-up:
Luigi “Gigi” Bonansea-vocals
Fabio “Smaro” Smeriglia-drums
Marco “Kaste” Castellano-bass
Danilo “Man” Bar-guitars
Stefano “Pooma” Pomero-guitars

 

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