Recensione: The Radio Waves Goodbye

Di Fabio Vellata - 10 Agosto 2007 - 0:00
The Radio Waves Goodbye
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Anno: 2007
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69

Dopo una lunga carriera divisa tra molteplici impegni e collaborazioni con artisti di grande rilievo e fama (Malmsteen, TNT, Riot, Starbreaker, Jorn e Ark per citarne alcuni), John Macaluso, ottimo e preparato batterista dalla tecnica sopraffina, ha ritenuto fosse giunto il momento per mettere in pista finalmente un progetto personale, scritto, diretto e pensato in completa autonomia ed utile per offrire al pubblico una visione propria dell’arte musicale e della forma canzone.

Abituato alla presenza di nomi illustri, Macaluso non ha comunque fatto venir meno il tradizionale apporto di sessions di lusso tipico dei migliori side projects: pronti a dar manforte, ecco così manifestarsi alcuni volti celebri e rinomati quali James LaBrie, Mike DiMeo, Marco Sfogli, Vitalij Kuprij, Randy Coven, Alex Masi, Chris Caffery, Derek Weiland e Jack Frost, coinvolti a vario titolo nel corso dei brani e, come di consueto, in grado di fornire manciate aggiuntive di appeal e personalità alle composizioni.

Buone basi dunque e grandi propositi, espressi nella ricerca di un songwriting non filtrato da tendenze mainstream o hooklines di facile richiamo e dal contributo di validi professionisti che, tuttavia, non mancano di sollevare talvolta alcune perplessità e qualche dubbio, non soddisfacendo appieno le pur ottime intenzioni del pluridecorato drummer e dando luogo ad una serie di pezzi votati ad uno sperimentalismo acceso e spregiudicato, volto a penalizzare il semplice gusto per la melodia e la fluidità delle tracce e, conseguentemente, sin da subito non troppo godibili e coinvolgenti.
Inutile disquisire sterilmente su preparazione ed abilità dei singoli, la grave carenza che emerge con preoccupante vigore col procedere del platter, è la diffusa freddezza delle songs, architetture di assoluta precisione ed accuratezza spesso prive di comunicativa ed emozioni, grandi trattati di tecnica e metodo che, come un libro di matematica, offrono codici e regole senza tuttavia mai regalare feeling e calore.

Purtroppo a vuoto i vari tentativi di emulazione rilevabili nei singoli pezzi: i chiari riferimenti a O.S.I., Chroma Key, Kip Winger ed ai fenomenali Ark, quasi mai danno luogo a risultati dotati della medesima carica mistico-immaginifica dei primi o della grande esuberanza rockettara dei secondi, assumendo pertanto un’aria vagamente “snob” ed elitaria che penalizza ulteriormente il risultato finale e lascia molto amaro in bocca per un progetto che, partendo da fondamenta eccellenti, si preannunciava di ben altro spessore e capacità di coinvolgimento.

Non tutto da cestinare comunque, armandosi di pazienza e calma, i più attenti e predisposti all’ascolto di trame complesse ed articolate potranno trarre qualche spunto di buon interesse.
Brani come ‘Soul In Your Mind’, ‘Gates To Bridge’, ‘The Prayer Pill’ (dall’intro palesemente presa in prestito dai Pink Floyd) e ‘Things You Should Not Know’ (oltre alla strumentale ‘Pretzel’ in cui Macaluso mette in mostra tutta la classe in suo possesso), valgono in ogni modo un pizzico di attenzione da parte dei fruitori di questo genere che, basandosi maggiormente su tastiere ed effettistica elettronica, evolve verso lidi di sofisticata prospettiva tecnica, assumendo uno stile avanguardistico, nervoso ed enigmatico, poco comune e di difficilissima interpretazione.

Atmosfere oscure ed ermetiche, scevre da ogni sprazzo di solarità e dal profilo quasi jazzistico, sono gli ingredienti principali di un prodotto difficile ed elaborato, condito da grandissima bravura esecutiva ma a tratti freddo come il ghiaccio ed impenetrabile come un cubetto di porfido.
A qualcuno piacerà, personalmente non ho tratto grande soddisfazione dall’ascolto di queste tredici canzoni perennemente in bilico tra prog acceso, jazz, sbrodolamento tecnico e sperimentalismo tout-court, ma tant’è, ognuno, in una materia tanto ostica quale quella proposta da ‘The Radio Waves Goodbye’, avrà modo di formulare una opinione propria ed in controtendenza.

A voi il giudizio.

Tracklist :

01. Soul In Your Mind
02. Mother Illusion
03. Dissolved
04. Gates To Bridges
05. T-34
06. The Prayer Pill
07. Shimmering Grey
08. Yesterday I’ll Understand
09. Pretzel
10. Things You Should Not Know
11. The Six Foot Under Happy Man
12. Staring Pain
13. Away With Words

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