Recensione: The Revenge

Di Mauro Gelsomini - 11 Maggio 2007 - 0:00
The Revenge
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Anno: 2007
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80

Non si è fatto attendere il seguito del progetto di Jorn Lande e Russell Allen, dalla cui collaborazione era scaturito nel 2005 il debut “The Battle”.

Il riuscito connubio di due delle migliori voci nell’attuale panorama hard ‘n’ heavy viene giustamente sfruttato dal principale compositore di questo progetto, il Magnus Karlsson chitarrista e coautore per Last Tribe, Jorn, Starbreaker e ovviamente il primo episodio Allen/Lande.

La formula viene dunque riproposta in maniera del tutto analoga, e anche questo sequel si affida ad un metal melodico con frequenti “fuoripista” in territori AOR, accentuati forse rispetto alla precedente uscita dalla massiccia presenza di pianoforti e tastiere, anche se risultano aumentati anche i “carichi” chitarristici (soprattutto gli assoli) di cui si occupa lo stesso Magnus.
Restano protagoniste assolute, manco a dirlo, le ugole di Lande e Allen, i quali si dividono in parti uguali, quasi per non farsi torti reciproci, le dodici tracce, come fette di una golosa torta: tre brani a Jorn, tre a Russell, i rimanenti sono sei duetti tra l’ex-Masterplan e il frontman dei Symphony-X.
Il filo conduttore dell’intero platter è senza dubbio l’impatto melodico, che riecheggia ovunque di memorie whitesnakeiane, qui intensificate in direzione più metallica, con bridge e refrain spesso più vicini a quelli di un Ronnie James Dio solista che al Coverdale del Serpente Bianco.

Esasperato, forse, per un disco che fondamentalmente è melodic metal, il suono delle chitarre ritmiche, che con le sue frequenze medio-basse avvolge un po’ troppo le voci. La produzione affidata all’esperto Dennis Ward (Pink Cream 69, Angra, Place Vendome) è in effetti più pesante del dovuto, ma per fortuna non penalizza le linee principali, che riescono a restare esplosive grazie alle prestazioni eccezionali dei singer.
Difficile individuare i pezzi migliori, l’ascolto mantiene un livello qualitativo altissimo, non si notano cali compositivi né esecutivi. Qualche picco emozionale in più viene regalato da Jorn nella suadente “Master Of Sorrow”, ma non è un segreto il mio debole per l’ugola del norvegese.

Più avvezzo a composizioni di questo tipo, Lande (inutile ricordare la sua militanza nei Vagabond, nei Millenium, nei The Snakes e la sua carriera solista, oltre a svariate apparizioni in progetti melodic rock) regala una prestazione variopinta, fresca e possente, perfettamente adagiata sul songwriting di Karlsson.
Allen, da par suo, non sente affatto il peso del confronto, e anzi conferma i buonissimi pareri suscitati neanche due anni fa col suo Atomic Soul.

Sia i titoli di queste due release, sia l’artwork disegnato da Rodney Matthews (Diamond Head, Magnum, Asia) suggerirebbero una sorta di scontro tra titani, un Lande versus Allen verso cui non intendo pronunciarmi. Magari attendiamo il terzo e ultimo scontro…!

Tracklist:

  1. The Revenge (Jorn and Russell)
  2. Obsessed (Russell)
  3. Victory (Jorn and Russell)
  4. Master Of Sorrow (Jorn)
  5. Will You Follow (Russell)
  6. Just A Dream (Jorn and Russell)
  7. Her Spell (Jorn)
  8. Gone Too Far (Russell)
  9. Wake Up Call (Jorn and Russell)
  10. Under The Waves (Jorn)
  11. Who Can You Trust (Jorn and Russell)
  12. When Time Doesn’t Heal (Jorn and Russell)

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