Recensione: Tulppaani

Di Daniele Balestrieri - 25 Dicembre 2007 - 0:00
Tulppaani
Band: Ajattara
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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60

Anche quest’anno, come da quattro anni a questa parte, il fetido respiro del bue e dell’asinello ci porta il nuovo simbolo del natale decadente e apocalittico degli Ajattara. Il papà in copertina è sempre lo stesso, ma stavolta la bambina è cresciuta… se non in statura, quantomeno sembra uscita dalla pubertà e dimostra con quanto sfarzo i cinque dark metaller finnici augurano buone feste all’intera popolazione, ovviamente della Finlandia, visto che questo singolo – come tutti gli altri – non è stato prodotto per essere esportato al di fuori delle fortificazioni baltiche.

Usciamo da un “Sika” particolarmente brillante, e ci aspetteremmo di ritrovare un “Ruotsi” Koskinen in forma smagliante e assolutamente avanguardista, memori di quell’ultimo Kalmanto che sicuramente lascerà un segno nella storia della band.
Come al solito le canzoni sono due, e come al solito il CD si conclude senza raggiungere i 10 minuti. Rispetto a tutti gli altri singoli natalizi, questo Tulppaani è forse è il meno musicale di tutti. La opener, e title track, corre infatti quasi sui binari di Itse, a giudicare dai toni massicci delle percussioni e delle chitarre, senza eccessivo uso di tastiera, e dal cantato meno snaturato di quello che ha caratterizzato Tyhjyys e successivi. Anzi la ruvida voce di mr. Koskinen quasi si riconosce tra i versi beffardi e stridenti della canzone, ed è già qualcosa di notevole, specie alla luce delle ultime evoluzioni della band.
In realtà dopo la catchy “Tulppaani” il singolo finisce praticamente di dire ciò che deve, dal momento che il brano successivo, “Joulupukki Puree Ja Lyö“, non è altro che un rimaneggiamento di un canto natalizio eseguito unicamente in coro, un coro che ricorda più l’eco del corridoio di un manicomio piuttosto che un’ode alle feste di fine anno.

Insomma, non siamo ai livelli di Sika né tantomeno di Ilon Juhla. Il piccolo CD celebrativo scorre velocissimo come un fulmine e lascia poco più di un ghigno satanico a ricordo di sé. Ma per due euro e mezzo e un altro piccolo frammento di storia dell’apocalyptic black-death dark metal, direi che non si può davvero chiedere molto altro… e non posso fare a meno di archiviare un altro sei politico e chiudere il sipario: l’appuntamento è tra un anno esatto, sempre su queste pagine, per aggiungere una nuova pallina nero-pece all’albero più grim di tutta la Scandinavia.

PS. per dovere di cronaca, anche quest’anno erano in palio 2 prosciutti di natale per chi acquistava il singolo… e anche quest’anno nulla di fatto.

TRACKLIST:

01. Tulppaani
02. Joulupukki Puree Ja Lyö

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