Recensione: Twisted

Di Fabio Vellata - 28 Novembre 2008 - 0:00
Twisted
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Anno: 2008
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79

Se qualcuno all’inizio del nuovo millennio, mi avesse domandato il nome di un paio di singer poco noti, di grande talento e dal futuro assicurato, non avrei avuto molti dubbi.
Il norvegese Jorn Lande, all’epoca alle prese con il sorprendente debutto degli Ark (un gruppo, diciamoci la verità, rimpianto a lungo) e Robert Soeterboek , cantante originario di Rotterdam, Olanda, spesso coinvolto nei sempre grandiosi album di Arjen “Ayreon” Lucassen, (Star One in particolare).

Come le cose siano poi andate, è sotto gl’occhi di tutti. Lande ad oggi, può essere considerato uno dei top frontman dell’universo hard rock, mentre di Soeterboek, dopo un più che valido album realizzato con i poco noti Wicked Sensation nel 2001, si erano purtroppo perse le tracce, scomparso dalle scene ed annegato tra i flutti di un successo mai decollato.

Chi non muore si rivede, dice l’arcinoto proverbio. Ma soprattutto, se il talento è vero e tangibile, sarebbe un vero peccato lasciarlo inespresso.
Ed è così che, dopo un lungo periodo di silenzio, trascorso a rincorrere questioni familiari e collaborazioni più o meno gratificanti, i tempi per un ritorno si sono finalmente resi maturi grazie all’assist offerto da Alan Cotton, chitarrista statunitense altrettanto sconosciuto al grande pubblico ma, in ugual misura, desideroso di creare qualcosa d’interessante e competitivo in ambito hard rock.
La scelta di affidarsi a sonorità leggendarie come quelle dei calorosi seventies, tributando il giusto omaggio alla grandezza di fonti d’ispirazione uniche ed inconfondibili come Deep Purple e Whitesnake, è apparsa, dato il background dei due artisti, sin da subito ideale, agevolata da una passione comune e da una voce come quella di Soeterboek, calda, sicura e potente, quasi come quella del grande David Coverdale.

Gli adoratori dell’era musicale descritta poc’anzi farebbero bene a drizzare le antenne dunque.
Se è rock alla maniera dei primi Whitesnake quello che gradite particolarmente, non ci sarà da stupirsi se “Twisted” dovesse divenire, in breve, uno dei vostri compagni d’avventure preferiti.
Gli indizi, infatti, portano tutti nella medesima direzione.
L’incedere cadenzato delle piacevoli “Set Me Free”, “Twisted”,”Leave Me Blue”, “Little Sister” (best track del cd) e “Pretty Maureeen”, parlano chiaro e non lasciano dubbi. Hammond in primo piano (giostrato con perizia da Joost Van Den Broek, altra vecchia conoscenza dei fan di Ayreon e After Forever), chitarre roventi e vocals impeccabili, riconducono senza possibilità d’errore ai tempi in cui Bernie Marsden e Micky Moody erano parte vitale del Serpente Bianco, in album divenuti classici come “Lovehunter” e “Trouble”.
Blues fuso indissolubilmente con ottimo rock d’annata, in una miscela di pregevole valore che affascina ed ammalia, pur nella propria evidente mancanza d’originalità, grazie alla bravura dei due leader (bravo Soeterboek, ma ugualmente encomiabile Cotton) e ad una formula stilistica che piace sempre e a distanza di decenni, non stanca mai.
Rimarchevoli poi, le inflessioni sudiste di “Colorado”, “Gold And Gray” e “Still Of The Night” (non una cover, a dispetto di quanto sospettabile), passaggi in cui l’ombra dei titanici Lynyrd Skyrd è più di una semplice sensazione e dove il ritmo tende ad elevarsi notevolmente, alla ricerca di atmosfere un po’ rurali e “rustiche”, mutuate probabilmente dalle ambientazioni in cui Cotton e Soeterboek hanno concepito il disco, una capanna sperduta nel bel mezzo delle montagne rocciose.
Il pezzo di hard rock vero e proprio giunge invece nel finale con “The Game”, ultima pedina di una tracklist risicata nei numeri, ma notevole in termini di qualità e piacere d’ascolto.

Pochi indugi dunque. “Twisted” sembra davvero un buon prodotto, suonato con classe ed interpretato ancora meglio da una coppia di musicisti pronti per palcoscenici di alto lignaggio.
Se il genere vi piace e l’idea di ascoltare qualcosa che, comunque, di nuovo non dice proprio nulla, non vi preoccupa, dategli una chance. La scoperta si rivelerà interessante.

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Tracklist:

01. Set Me Free
02. Pretty Maureen
03. Twisted
04. Colorado
05. Leave Me Blue
06. Little Sister
07. Gold And Gray
08. Still Of The Night
09. The Game

Line Up:

Robert Soeterboek – Voce
Alan Cotton – Chitarre
Reynold “Butch” Carlson – Batteria
Mike Davis – Basso
Joost Van Den Broek – Tastiere

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Anno: 2008
79