Recensione: Unleash The Carnivore

Di Michele Carli - 3 Agosto 2009 - 0:00
Unleash The Carnivore
Band: Devourment
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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80

Sembra impossibile pensare a quanto i Devourment abbiano scosso tutto il panorama estremo con il disco precedente. Una frustata che ha catalizzato l’attenzione sul brutal ipergutturale, prima ascoltato giusto da quattro gatti (a parte l’eccezione Cannibal Corpse) e che improvvisamente si è trovato con un seguito enorme. Butcher The Weak, specie nella sua versione riveduta e corretta del 2006, ha avuto il grande merito collaterale di aiutare a uscire dai recessi dell’underground gruppi capaci come ad esempio Degrade, Cephalotripsy e Human Mincer, mentre l’altra faccia della medaglia è stata la valanga di gruppi clone, spesso di utilità pari a zero, che ha invaso il mercato con annessa schiera di fanatici integralisti.

In ogni caso, non c’è da preoccuparsi. Quando si parla di guttural, di ignoranza, di grezzume senza compromessi, di groove e di blastate, anche nel 2009 i vincitori sono sempre i Devourment. Unleash The Carnivore è il naturale successore di Butcher The Weak; non cambia le carte in tavola e non propone nessuna evoluzione, offre solo il loro abituale e amichevole putridume sonoro. Basta ascoltare l’opener Unleash The Carnivores, o la groovy Abomination Unseen per farsi un’idea dei binari sui quali corre il disco: down-tempos e riffs semplici, addirittura elementari, alternati alle tipiche rullate ignoranti e ai blast beats di Eric Park alla batteria, il tutto sovrastato dal monosillabico Mike Majevski, con il suo tipico, idraulico timbro vocale.
L’ex chitarrista D. Braxton Henry, anche stavolta alla produzione, è autore di un lavoro più equilibrato, professionale e ci dona addirittura il suono fuzzoso del basso, questa volta perfettamente udibile. Un leggero e piacevole passo in avanti che dona qualcosa in più alla potenza del disco.

E’ inutile spendere altre parole nel descrivere la musica contenuta in Unleash The Carnivore. La forza dei Devourment è sempre stata la schiettezza, la pesantezza e il loro essere imprevedibili come il panettone a Natale. Una formula che, però, li eleva nuovamente al di sopra del resto dei cosiddetti gruppi “slam”, e che li mantiene ben saldi sul loro trono. Se avete amato Molesting The Decapitated e se ascoltate Butcher The Weak anche mentre dormite, Unleash The Carnivore è un acquisto obbligato. Fatelo vostro e prenotate anche voi il vostro lettino in ortopedia, ne avrete bisogno.

Michele Carli

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Tracklist:

1.Unleash The Carnivores
2.Abomination Unseen
3.Fed To The Pigs
4.Incitement To Mass Murder
5.Crucify The Impure
6.Deflesh The Abducted
7.Over Her Dead Body
8.Field Of The Impaled

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