Recensione: Vengeance

Di - 9 Settembre 2008 - 0:00
Vengeance
Band: Crom
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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84

Il chitarrista bavarese Walter “Crom” Grosse, dopo – e durante – i Suoi trascorsi nei Tears of Time e nei blacksters Dark Fortress dà inizio intorno al 1997 al progetto Crom che, dopo tre demo e un Ep, finalmente giunge al debutto discografico vero con Vengeance, dalla particolare copertina realizzata da Kirs Verwimp, un artista già noto per le proprie collaborazioni con Marduk, Enslaved, Manegram, Arkona, Suidarka e Absu.

Crom, nell’occasione, si è occupato totalmente delle parti di  chitarra, basso, cori oltre che della voce, ricorrendo a Seraph per quanto attiene la batteria e V. Santura per l’ascia addizionale e i controcori. Un’uscita così particolare non poteva che vedere la luce per l’attenta Pure Steel Records, sempre vigile in relazione alle proposte defender di nicchia in possesso, però, di sicura valenza artistica.

L’uomo proveniente da Landshut non ha mai fatto mistero di adorare quanto realizzato dal compianto Quorthon e dai Suoi Bathory e, infatti, Vengeance gronda di Sano Metallo Epico attraverso le dieci tracce presenti. Rispetto all’illustre mentore, però, Crom evita la virulenza che spesso fuoriusciva dai solchi granitici di Hammerheart, mantenendosi su tonalità in linea di massima più melodiche e soavi. Mai come in quest’occasione il classico track by track risulta fuori luogo, l’album si sviluppa in maniera compatta e continuativa, l’atmosfera e le emozioni che ne scaturiscono sono talmente pregnanti che lo scorrere dei singoli brani passa realmente in secondo piano, il tutto senza annoiare e con piglio magnetico: peculiarità ad appannaggio solamente delle grandi uscite. 

Vengeance brulica di cori eroici, che portano a ectoplasmi di antichi campi di battaglia brumosi, dove il clangore delle spade si intreccia con i sapienti riff di Crom e Santura. La voce di Grosse si innesta in maniera egregia all’interno dell’impianto portante del disco, mostrando qualche lieve lacuna per quanto attiene l’estensione, non proprio da primato, ma si tratta di peccato veniale, di fronte alla tracotanza eroica di un disco maestoso e trasversale come questo Vengeance, che può piacere tanto ai die-hard fan di band come Bathory, Warlord, Virgin Steele e Manowar quanto agli ultras “open minded” di Amon Amarth e Burzum, sebbene paia una bestemmia scrivere queste cose.     

Stefano “Steven Rich” Ricetti

Tracklist:
01. Wings Of Fire
02. The Restless King
03. Crom
04. Vengeance Part I (The Cause…)
05. Vengeance Part II (…And The Effect)
06. Unchain The Hero
07. A Life Unbearable
08. The Stars Will Fall
09. Hammer Of The Gods
10. Fire

Line-up:
Crom – Vocals, Guitars, Bass, Choirs
Seraph – Drums
V. Santura – Guitars, Choirs

 

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