Recensione: Welcome to the Freakroom

Di Nicola Furlan - 23 Settembre 2007 - 0:00
Welcome to the Freakroom
Etichetta:
Genere: Prog Rock 
Anno: 2007
Nazione:
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63

“Welcome to the Freakroom” è il debutto discografico degli statunitensi Shadow Circus, prog rock band che sin da questa prima release è riuscita a definire linee compositive davvero interessanti.

E’ sufficiente leggere la biografia dei membri per capire a cosa si stia andando incontro, sia dal punto di vista artistico che da quello delle capacità tecniche. Gli artisti hanno studiato a fondo il loro strumento: chi piano classico, chi chitarra classica o chi, Corey Folta, ha seguito il genitore nella passione per il campo jazz. Insomma, i presupposti base per poter realizzare qualcosa di grande c’erano fin dal primo minuto in cui si sono ritrovati in studio per buttare giù le prime melodie e i primi riff. Se a questo aggiungiamo le “influenze” che ne hanno condizionato la crescita, allora è già possibile inquadrare questa opera musicale. Yes, Rush, Led Zeppelin e Pink Floyd per John Fontana, l’hard rock insito nel singer David Bobick e la passione per The Doors, The Beatles e Paul McCartney di Matt Masek per citarne alcuni. Ma veniamo ai contenuti.

Per quanto possa essere significativo etichettare un genere, possiamo parlare di progressive rock che pulsa di calore ed energia. Ci troviamo di fronte a 45 minuti di rock sbarazzino e strafottente, impreziosito dalle dolci sfumature che le calde tastiere gli conferiscono per tutta la durata. Si è quindi in grado di godere del tiro che un sano hard rock infonde nell’ascoltare, ma anche di momenti più pacati e dilatati che trasmettono una certe quiete. Le composizioni sono più snelle rispetto ad altre proposte del genere magari meno accessibili, e tale vivacità rende l’ascolto piacevole e nel contempo poco impegnativo.

L’esempio lampante è Inconvenient Compromise, brano capace di sintetizzare in maniera puntuale un po’ tutta la filosofia, scanzonata e diretta, dell’intera tracklist. La band corre, brano dopo brano, urlando il proprio credo libero ed incondizionato, ma senza mai uscire dal seminato della propria storia fatta dei nomi di cui sopra.
Il tutto è poi ben completato da assoli di pregio e arrangiamenti mai troppo pesanti (a volte addirittura stereotipati), che si fanno amare già a primo ascolto.

La produzione è eccellente e riesce ad estrapolare il giusto mood nonché a valorizzare quell’attitudine che ama far rivere il passato senza porsi in contrasto con il futuro.

In definitiva, il punto focale di questo album è quello di poter avvicinare alla scena progressive più classica chiunque non abbia mai apprezzato particolarmente la scena progressive anni ‘70. Senza venire meno alle esigenze del rock contemporaneo, la band è riuscita nell’intento di rendere fresca e viva la memoria storica di una corrente musicale che, volenti o nolenti, ha condizionato (e continua a farlo) tutto il panorama progressive contemporaneo. A dirvela tutta non vedo l’ora che esca la prossima release di questa band davvero molto interessante. Dal mio punto di vista vale la pena dare ascolto a questo divertente “Welcome to the Freakroom”.

Nicola “nik76” Furlan

Tracklist:
01 Shadow Circus (6′ 43”)
02 Storm Rider (7′ 50”)
03 Inconvenient Compromise (5′ 58”)
04 Radio People (6′ 16”)
05 In the Wake of a Daancing Flame (6′ 39”)
06 Journey of Everyman (12′ 00”)
 –  a: So It Begins
 –  b: Find your Way
 –  c: Journey’s End

Line up:
John Fontana: Guitars and Keyboards
David Lawrence Bolick: Lead and Back Up Vocals
Corey Folta: Drums
Matt Masek: Bass Guitar, 12 String Guitar, Cello and Back Up Vocals
Jack Tenorio: Keyboards

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