Europe: Ian Haugland, “Il nuovo album sarà un omaggio agli anni 80”

Durante una recente intervista con The Hair Metal Guru, il batterista degli Europe, Ian Haugland, ha parlato del nuovo album, della band svedese, rivelando che le registrazioni dovrebbero iniziare nelle prossime settimane. Inoltre Haugland ha espresso alcuni suoi pareri sulle canzoni in preparazione.
“È passato un po’ di tempo da quando abbiamo registrato l’ultimo album ‘Walk The Earth’ uscito nel 2017. Non sembra che siano passati tutti questi anni dalla sua uscita, forse perché più invecchi, più il tempo scorre veloce, immagino. Ma il prossimo anno finalmente pubblicheremo un nuovo album, inizieremo a registrarlo a partire da ottobre di quest’anno.
La maggior parte dei brani sono già pronti. Credo che ne abbiamo più di quelli che servono per un album. E sapete cosa?! Il fatto positivo di avere sette anni tra un album e l’altro è che abbiamo avuto il tempo di raccogliere del materiale davvero ottimo. Quindi non c’è la sensazione che qualcuno ci stia correndo dietro. E il bello di non avere la Sony Records a dettarci legge è che possiamo scegliere noi le canzoni che vogliamo, le registrazioni le possediamo noi. Un po’ come fecero i Led Zeppelin negli anni ’60; portarono il master dicendo: ‘Questo è tutto. Prendere o lasciare’. Quindi viviamo secondo quella formula in questi giorni.
Non abbiamo ancora pensato ad un titolo. Ci sono alcune idee che potrebbero essere adatte. Ma solitamente il titolo dell’album si presenta da solo durante la registrazione. Una volta entrati in studio e iniziate a registrare, si pensa: ‘Oh, wow. Questo è un bel nome per il disco’. […]
Ora, non voglio cercare di vendere già adesso il nostro prossimo album, ma devo dire che in questa fase dei lavori non ho mai sentito così tante idee fantastiche per le canzoni come quelle a cui stiamo lavorando ora. È davvero stimolante. Sì, penso che questo sarà il miglior album di sempre. ( Ride)
Per quanto riguarda la direzione artistica, credo che questo album sia una sorta di omaggio agli anni ’80, nel senso che ci sono molte più idee melodiche, e per melodiche non intendo assoli, ma melodie che sostengono la canzone. Quindi, sì, è più un omaggio agli anni ’80, direi. È davvero emozionante.”