Recensione: Car Bomb
I Car Bomb sono una band mathcore statunitense di Long Island, New York, formatasi nel 2000. Il mathcore (o noisecore) è un genere di musica che fonde insieme math rock (derivante a sua volta dal rock sperimentale, emerso verso la fine degli anni ottanta, caratterizzato da una struttura ritmica complessa ed insolita, sonorità fuori dagli schemi del rock tradizionale, da accordi dissonanti e da una grande sperimentazione tecnica) e metalcore andando a ripescare le sonorità di band come Shellac, Don Caballero, The Jesus Lizard, Breadwinner, unendole alla potenza e alla velocità dell’hardcore. Anche i Watchtower (e più in particolare il chitarrista Ron Jarzombek) ed i Meshuggah sono stati di grandissima ispirazione per il genere. Un genere caratterizzato da una musica piena di dissonanze, riff complessi e cambi di tempo, mentre la voce è spesso impercettibile, con durata dei brani varia da pochi secondi a 15 minuti o più, nei quali – a volte – si possono anche disvelare delle “contaminazioni” free jazz.
Tra i gruppi pionieri del genere si devono citare i Converge e The Dillinger Escape Plan.
L’ album di debutto di questi four horsemen newyorkesi (“Centralia”) è stato pubblicato dalla etichetta Relapse Records il 6 febbraio 2007; a questo loro primo full-lenght hanno fatto seguito “w^w^^w^w” nel 2012, “Meta” nel 2016 e “Mordial” nel 2019.
Ora i nostri incendiari celebrano il loro 25° anno di attività con la pubblicazione di questo EP composto da tre nuovi brani per stomaci forti e padiglioni auricolari foderati d’amianto per quanto sono corrosivi ed altamente infiammabili. L’ugola di Michael è davvero al vetriolo, graffia come non mai; le sei corde di Greg sono dei bisturi affilatissimi mentre la sezione ritmica di Jon e Elliot fa sfoggio di una rara pesantezza versatilissima. Il tutto all’insegna della iper-tecnica compositiva ed esecutiva. Very dangerous!!!
