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Recensione libro: Ars Obscura, esplorazioni nell’Italia Metal, Rock e Dark Folk

Di Stefano Ricetti - 13 Dicembre 2025 - 16:02
Recensione libro: Ars Obscura, esplorazioni nell’Italia Metal, Rock e Dark Folk

ARS OBSCURA

ESPLORAZIONI NELL’ITALIA METAL, ROCK E DARK FOLK

di Lisa Deiuri, Nicola Furlan

234 Pagine

17.50 Euro

Arcana Edizioni

 

Ci sono band, in questo mondo, che esistono, si sbattono e continuano a sudare per il semplice motivo che lo fanno per sé stesse. Non ricadono nella spasmodica ricerca del consenso, fondamentalmente, e men che meno del successo, quantomeno per come esso viene riconosciuto oggi. Quindi passaggi televisivi, ospitate varie, copertine e articoli sui mass media generalisti, interviste solo nelle radio che contano, presenza massiccia e costante sui social. Nulla di tutto questo. La visibilità non è un obiettivo bensì una scocciatura da allontanare con tutte le proprie forze, portando il ragionamento all’estremo.

Viceversa, fa immenso piacere, alla stragrande maggioranza di queste compagini dedite a forme artistiche in costante evoluzione per le quali la ricerca non terminerà mai incappare in persone realmente interessate alla fenomenologia sopra esposta. Nella fattispecie la “nostra” Lisa Deiuri e uno dei véci di Truemetal, Nicola Furlan, entrambi appassionati, che da poco per conto di Arcana Edizioni hanno pubblicato il libro Ars Obscura, esplorazioni nell’Italia Metal, Rock e Dark Folk. Un tomo di 234 pagine con a corollario pochissime foto, ovviamente in bianco e nero.

Così come già scritto su queste stesse pagine Truemetallare il genere di musica dura italiana che ha realmente inciso a livello internazionale, sebbene senza raggiungere le grandi masse è stato il Doom, per identificarne la matrice, senza quindi dilungarsi dentro le varie sfaccettature ed etichette derivate dal filone principale. Il Nostro Paese, ricolmo di storia ma anche di storiacce, frastagliato dai campanili e da sempre litigioso ha in maniera naturale alimentato quella linfa che a poi portato alla creazione di un sound assolutamente unico e inimitabile, nel quale confluiscono in maniera mirabile malinconico progressive, sulfuree digressioni dark e deflagranti esplosioni di heavy metal, il tutto permeato da un lugubre e angosciante “senso di ancestrale terrore comunque venato da straziante dolore e profondo Mal de Vivre”.

Gli autori, all’interno del loro lavoro, hanno allargato il discorso anche al semplice rock e al folk, ovviamente nella sua connotazione dark, ma in maniera estremamente mirata e chirurgica, stanando le band giuste, così da non deviare di un millimetro il concetto madre imbullonato nel titolo.

Come saggiamente sottolineato da Eduardo Vitolo, autore dell’introduzione del libro, la provincia, molto più delle grandi città, ha contribuito a spargere l’oscuro verbo, un coacervo costituito da  poesia, cinema ma soprattutto musica grondante tematiche horror, stregoneria, efferatezze popolari, antiche leggende, incantesimi, magia nera, spiritismo, necromanzia, recupero di sonorità perse nelle nebbie del passato e appartenenti alla tradizione contadina, rurale, cristiana e pagana.

Dentro Ars Obscura vengono passate al setaccio non moltissime realtà ma di rilievo, suddivise per regione: Veneto (Mater a Clivis Impera e Anguana), Lombardia (Ticinum), Emilia Romagna (Roma Amor), Abruzzo (Selvans), Molise (Incantvm), Puglia (L’Impero delle Ombre), Sicilia (Malauriu). Per ognuna è stata stilata una scheda introduttiva seguita da interviste nelle quali le band raccontano la loro storia e ricostruiscono la genesi dei dischi e delle canzoni prese in esame, talvolta dispensando dichiarazioni inedite e stuzzicanti chicche, come quella rivelata da Giovanni Cardellino de L’Impero delle Ombre: dopo essersi recato in una giornata infuocata dal sole a Sanarica (Lecce), una sorta di primitivo El Paso del vecchio West, aggirandosi per le vie senza incontrare anima viva tranne lo scemo del villaggio di turno, finalmente scova la dimora di colui il quale gli venderà uno stock di vinili prima stampa a un ottimo prezzo. Uno strano tipo, magrissimo e dalla testa sproporzionata che vive con le serrande chiuse e la luce artificiale in pieno giorno, che qualche giorno dopo la consegna dei vinili…

Ad appesantire il carico d’artiglieria Nera della quale trabocca Ars Obscura è presente un’interessante intervista realizzata con Flavio Domenico “Nequam” Porrati (Mortuary Drape, Incantvm, The Magik Way) nella quale, fra le tante cose, viene omaggiato Beppe “Without Name” , il primo bassista e cantante dei Mortuary Drape,  morto nel 2023 a soli 59 anni.

In chiusura l’inappuntabile e ricca di spunti postfazione a cura di Riccardo Angelini, ex illustre di questo portale.

Ars Obscura: un Libro di culto per musica di culto destinato ai cultori delle minoranze.

Stefano “Steven Rich” Ricetti