Heavy

Recensione libro: Ozzy Osbourne, Estrema Unzione

Di Stefano Ricetti - 23 Dicembre 2025 - 8:06
Recensione libro: Ozzy Osbourne, Estrema Unzione

ESTREMA UNZIONE

di Ozzy Osbourne

Collana: I Fenicotteri

Ean: 9791254943168

Pagine: 432

Prezzo: € 22

Baldini+Castoldi

 

Uno dei più grandi annebbiati della storia del rock si racconta in maniera stupendamente e sorprendentemente lucida dentro le 432 pagine di Estrema Unzione, oggetto della recensione, libro tradotto in italiano da Elisabetta Severoni dall’edizione in lingua inglese intitolata Last Rites.

Il lavoro griffato Baldini+Castoldi scorre che è un piacere dalla prima all’ultima pagina – totalmente privo di foto – tanto da far immaginare il suo protagonista, Ozzy Osbourne, nato ad Aston, Birmingham, nel 1948, una delle figure più significative e longeve dell’heavy metal come voce dei Black Sabbath e ancor di più in qualità di artista solista, seduto intorno a un grande tavolo mentre narra il proprio vissuto a gente che gli vuole bene. Quindi, idealmente, anche e soprattutto ai suoi numerosi fan sparsi in tutto il mondo.

Alcolizzato, tossicodipendente per più di mezzo secolo ma con un’etica: mai esibirsi in concerto da sbronzo! Oz lo ha fatto pochissime volte, in carriera, per poi pentirsene amaramente. Stigmatizza infatti il comportamento tenuto dai Van Halen negli anni Ottanta, in un’occasione importante, quando da ubriachi marci fecero il loro concerto, di fatto prendendo in giro il pubblico pagante. O la stessa Amy Winehouse, che si esibì da strafatta, ovviamente in altra più recente occasione suscitando una tristezza infinita in Ozzy, quando vide quelle scene pietose, mentre barcollava e biascicava dentro il microfono.

Osbourne ne ha fatte e ne ha passate di tutti i colori, tanto da poter dispensare, da assoluto esperto, numerose perle di saggezza, come quella scodellata a pagina 28 del libro:

se vuoi bere e pensi di poterlo gestire, buon per te. Io devo essere onesto con me stesso: non ero in grado di gestirlo. Una volta ero un ubriacone divertente, o almeno così credevo, invece ora litigo e basta

Rimanendo in ambito alcolico, esilarante la cazziata che si è preso da Wolf Hoffmann degli Accept, che lo colse ubriaco perso la sera prima del Monsters of Rock 1984 a Castle Donington. D’altronde il mantra di Osbourne era:

se ti prepari troppo per un concerto, va tutto a rotoli. Ma se improvvisi, presentandoti sul palco con i postumi di una sbornia, sarà fantastico

Anche nell’altro ambiente frequentato da Oz non mancano passaggi importanti:

per certi versi la mia unica fortuna, per quanto riguarda la dipendenza, è stata quella di non aver mai, mai voluto spararmi in vena una dose. Il che significa che l’eroina di strada è sempre stata fuori discussione. Gli aghi mi fanno una paura assurda. Ognuno ha i propri limiti. Questo è il mio

Divertimento, ciuche colossali, hangover, crisi d’astinenza, sesso, tutte componenti fondamentali del vissuto di Ozzy che ovviamente occupano moltissimo spazio dentro Estrema Unzione, che però offre molteplici spunti di riflessione sulla vita vera, quella dura, che riguarda tutti quanti e quindi anche una rockstar conclamata come il cantante dei Black Sabbath che nel 2019, all’età di sessantanove anni, si esibì all’interno di un trionfale tour di addio, suonando in stadi pieni e ottenendo consensi pressoché unanimi anche da parte della critica, che lo aveva in un certo modo adottato, dopo averlo bistrattato agli inizi del suo percorso. Poi, la svolta, quella che ti cambia le carte in tavola, per sempre. In poche settimane, dopo essere stato ricoverato per una lieve infezione, Oz si è trovato a dover abbandonare il tour e tutte le apparizioni pubbliche per una paralisi quasi totale. Nel libro oltre alle risate garantite per chi si pone alla lettura scorre parallelamente un vissuto amaro, triste, che ne punteggia la decadenza e lo sgretolarsi delle certezze. Estrema Unzione arriva sino alla memorabile reunion con i Black Sabbath per l’ultimo, glorioso concerto tenuto nello stadio dell’Aston Villa a Birmingham, il Back to the Beginning del 5 luglio 2025, a 400 metri dall’abitazione della sua infanzia, al civico 14 di Lodge Road.

Una kermesse, come notato da più parti, che NON includeva nessun gruppo inglese. Che fossero tutti impegnati in tour immodificabili? Oppure, come invece è probabilmente accaduto, semplicemente non sono stati invitati, quelli NON impegnati in tour immodificabili?

Osbourne nel libro aggiunge, polemicamente:

nessuna delle band fu pagata e tutte fecero molta strada per esserci. Per quanto riguarda il nome della band che Sharon (sua moglie) escluse dal programma perché aveva chiesto un compenso, preferisco non saperlo. Cioè, credo di saperlo… ma preferisco non pensarci

Chiaramente, dentro il libro, la parte del leone la fanno, come ci si attende ed è sacrosanto che sia, tutte le mattane commesse da Oz.

Come si fa da ubriachi fradici a svuotare il serbatoio degli escrementi di un camper, pieno come un uovo? Chiedere all’accoppiata Ozzy/Bill Ward… Gente stramba Osbourne ne ha incontrata parecchia, a partire da Dan Costa, suo bassista per un certo periodo, un tipo molto ma molto più folle dello stesso Ozzy. Oppure Rick Rubin, il produttore, che mentre ascolta i Black Sabbath a palla è circondato da statue di Buddha e un cartello che recita “silenzio, per favore, meditazione in corso…” tanto che Oz, lì presente, pensò che avesse qualche rotella fuori posto.

Esilarante poi leggere della presunta retata in una villa a Los Angeles che provocò un fuggi fuggi generale con protagonisti tutti i Black Sabbath originali, quindi Iommi, Butler, Ward mentre Ozzy insieme con un roadie si occupava di far sparire all’interno delle proprie narici l’enorme contenuto di una ciotola di vetro, riempita di cocaina.

Strano non aver ritrovato fra la ricca aneddotica ricompresa dentro Estrema Unzione l’episodio di quando tirò su per il naso una striscia di formiche vive e appena dopo leccò la pipì fatta di Tommy Lee, a bordo piscina di un albergone a Dallas, nel 1984, quando era in tour con i Mötley Crüe.

Nel libro vengono poi passati al setaccio molti dei sui lavori discografici sia come Black Sabbath che come solista, uno spazio speciale viene dedicato al suo compianto chitarrista Randy Rhoads, poi a Lemmy Kilmister dei Motörhead, Jake E. Lee, Zakk Wylde e tantissimi altri. Oz, poi, molto onestamente menziona  anche le band che dal vivo hanno detronizzato i Black Sabbath, anni indietro, quindi sia Kiss che Van Halen.

John Michael Osbourne, dettoOzzy è morto il 22 luglio 2025. Non ha fatto in tempo a veder stampato il suo ultimo libro, questo. I funerali sono stati trasmessi in streaming in tutto il mondo.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti