Vario

Recensione libro: Bathory, la band che cambiò l’Heavy Metal

Di Stefano Ricetti - 29 Aprile 2021 - 16:43
Recensione libro: Bathory, la band che cambiò l’Heavy Metal

Bathory

La band che cambiò l’Heavy Metal

Officina di Hank

Collana: Voices

Autore: Fabio Rossi

Formato: 14,8×21

Pagine: 144

Anno: 2021

ISBN: 9791280133342

Euro 15.00

 

Redigere un libro sui Bathory non è impresa semplice. Da sempre il combo svedese, o per meglio dire la one-man-band di Stoccolma ha limitato la divulgazioni di informazioni verso l’esterno e le esibizioni live (eufemismo), facendo parlare solamente la propria musica registrata in studio, che nel tempo ha assunto una pigmentazione trasversale, passando dal black metal al viking per poi approdare al thrash senza che per questo il suo leader, Thomas Börje Forsberg detto Quorthon avesse problemi a concedersi ad altri lidi, molto più leggeri, nelle proprie escursioni soliste.

Il mistero ha ammantato l’intera parabola artistica dei Bathory, che è culminata con la morte di Quorthon, avvenuta il 3 giugno del 2004, a soli 38 anni. Un’avventura nata nel 1983 contraddistinta da fiammate e altrettanti rallentamenti, alimentati dal comportamento ondivago del proprio team principal, un burlone capace di raccontare autentiche balle alla stampa ma nello stesso tempo risultare fottutamente credibile nell’interpretazione del ruolo, ossia quello di precursore dei generi più estremi dell’heavy metal.

Per tutta questa serie di motivi va reso onore al lavoro messo su strada da Fabio Rossi, l’artefice del libro oggetto della recensione, Bathory, La band che cambiò l’Heavy Metal, licenziato dall’Officina di Hank e contenete la prefazione di Flavio Adducci, autore di Benvenuti all’Inferno! – Storia delle origini del Black Metal, per la stessa casa editrice (qui la recensione).

Poche notizie e spesso contradditorie, quelle sparpagliate dai Bathory nel corso della propria esistenza, ma Rossi, con l’esperienza e la pazienza dei cronisti musicali d’altri tempi, è riuscito a confezionare un lavoro dignitoso, privo di refusi, ricostruendo la storia del gruppo, dei suoi album, di Quorthon e di tutti i personaggi che gravitavano intorno a quella galassia tassello dopo tassello, mettendo insieme informazioni recuperate da articoli, interviste e testimonianze varie.

Bathory, La band che cambiò l’Heavy Metal, al proprio interno, contiene anche quelle chicche che rendono stuzzicante la lettura e il successivo approfondimento, si passa dai Manowar ai Saxon e ai Pearl Jam, ovviamente vengono citati in più occasioni Venom e Slayer e non manca un excursus sull’hockey su ghiaccio. Un solo esempio riguardo le particolarità contenute, come riportato a pag. 44:

“a proposito dei finlandesi Oz, forse non tutti sanno che nella copertina del loro album più famoso, intitolato Fire In The Brain (1983), il braccio borchiato che regge il teschio è di Quorthon”.

I Bathory, pur essendo una band controversa e divisiva, continuano ancora oggi ad affascinare, forse ancor più di quanto facessero in tempo reale. A loro si fanno risalire , come riportato giustamente in fase di presentazione del libro, le origini di due sottogeneri della portata del black e del viking. E questo basta e avanza per passare alla Storia dalla porta principale. Storia con “S” maiuscola che Fabio Rossi ha ampiamente tracciato, sebbene con i limiti indicati sopra, nel suo libro, che contiene un’ulteriore particolarità: l’ultimo capitolo riporta un’intervista a Baffo Jorg. Cosa che solo apparentemente non c’entra nulla, ma proprio nulla, né con Quorthon né con i Bathory. Quello che li accomuna è proprio la Storia, l’indimenticato agitatore e organizzatore della scena romana, scomparso a soli 57 anni il 6 marzo 2012 ha, come lo svedese, marcato a fuoco il proprio passaggio terreno e se oggi tutti quanti siamo ancora qui a ricordarli, e rimpiangerli, vuol dire che la loro lezione resterà immortale. E straordinaria.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

Intervista Bathory 1993 qui

 

Intervista Bathory 1989 qui

 

Heavy Fucking Metal Pillar: recensioni Bathory (The Return……) e Possessed (Seven Churches)