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Heavy Bone: recensione fumetti Heavy Comics 3, 4 e 5

Di Stefano Ricetti - 22 Novembre 2017 - 12:30
Heavy Bone: recensione fumetti Heavy Comics 3, 4 e 5

Ad aprile e giugno di quest’anno il panorama della letteratura legata al mondo dell’hard rock e dell’heavy metal si è arricchito dei primi due numeri di Heavy Bone – Heavy Comics Sex Drugs & Rock’n’Roll, fumetti dei quali abbiamo dato resoconto su queste stesse pagine a sfondo nero nel mese di giugno (qui il link).

Lo zombie dai jeans attillati e stivali, puzzolente come pochi, dalle nostre parti non abbisogna di ulteriori presentazioni, essendo stato il suo creatore ospite di Truemetal più volte, in passato. Enzo Rizzi per un certo periodo tenne anche una rubrica periodica, nei confronti delle sue molteplici iniziative, oltre, ovviamente, alla trattazione di Heavy Bone, protagonista assoluto del mondo “rizziano”.

L’occasione di tornare a parlarne ce la fornisce lo stesso Enzo in queste ultime settimane, su di un piatto d’argento. Sono infatti disponibili i volumi 3, 4 e 5 del fumetto di cui sopra, che chiudono, per il momento, la storia iniziata ad aprile. Questi i titoli: Rock ‘N’ Roll is Dead, Angie ed Heavy Metal Monster Show.

Come nei due predecessori, anche in questo ulteriore trittico si celebra il festival del grandguignol in bianco e nero, fra scene di sesso – senza esagerare, invero – omicidi, spacciatori, intrallazzoni vari, presenze infernali e le immancabili rockstar, autentiche protagoniste di tutta la saga. Non mancano, poi, per i cultori della musica dura, i vari rimandi grafici a dischi, loghi, pose e personaggi veri e propri che si rifanno al mondo dell’HM: W.A.S.P. , Testament, Deep Purple, Judas Priest, solo per riportarne un poker. Questi alcuni dei riferimenti più evidenti all’universo legato al rock anche se da sempre le opere griffate ER forniscono spunti a iosa partendo dai particolari dei vari disegni, anche i più piccoli, che le vecchie triglie del settore non si fanno di certo sfuggire, a partire dai link mentali che portano dritti dritti all’opera Tommy degli Who, ad esempio.      

L’highlight narrativo viene raggiunto, per lo scriba, lungo il numero 5, ove il nostro/vostro Heavy Bone ripercorre le vicende della propria infanzia e le genesi della sua stessa persona. Enzo Rizzi in tutti e tre gli albi ha curato i soggetti, lasciando ad appannaggio di Gero Grassi e Nathan Ramirez la realizzazione delle tavole disegnate. Si possono così notare le marcate differenze dei due artisti a livello di grafica, stile e utilizzo degli inchiostri.  

Il numero cinque si conclude a suo modo, mettendo la parola fine a una serie di vicende ma lasciando aperti numerosi varchi per il futuro. Alla prossima, quindi, probabilmente…

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti   

                   

heavy bone 4 ottobre 2017