I 10 migliori album progressive del 2020
Il 2020 è stato un annus horriblis ma non per il progressive, che ha visto l’uscita di ottimi album sia rock sia metal. Andiamo dal ritorno sulle scene di due storici gruppi statunitensi come gli Psychotic Waltz di Davon Graves e i Fates Warning di Jim Matheos, che hanno saputo riproporre il proprio sound inconfondibile e diretto riuscendo a lasciare il segno e, nel caso del gruppo del Connecticut, offrendo l’ultimo tassello della loro carriera pluridecennale. Restando in tema old-school, stupiscono anche i redivivi Kansas (orfani di Steve Walsh al microfono) e il primo lavoro solista di Mark Kelly, il tastierista dei Marillion, che ha saputo avvalersi di un’ottima line-up e realizzare un disco fresco e accattivante. Sempre sul fronte prog. rock da segnalare Fireworker dei norvegesi Gazpacho (la scena scandinava non delude mai) e il secondo nato in casa Pattern Seeking Animals, la band clone degli Spock’s Beard con Ted Leonard al microfono e alle chitarre. Sul fronte italiano impossibile non includere nella top 10 il magistrale concept album dei Logos, band veronese che regala un disco dai testi profondi e una musica celestiale. Sul lato prog. metal infine immancabili gli Haken, che con Virus si consacrano come band di riferimento a 13 anni dalla nascita della loro avventura musicale, e i connazionali Compass, band inglese opera del mastermind Steve Newman, autore di un disco di rara poesia. Chiude l’elenco un live dvd, uscite preziose come on mai in questo periodo di show annullati causa pandemia. Gli Ayreon di Anthony Lucassen con Electric Castle Live and Other Tales pubblicano un prodotto di livello, imperdibile per tutti i fan dello space metal proposta dal compositore olandese.
Buona lettura!
Ayreon – Electric Castle Live and Other Stories
Nel 2020, dopo il successo clamoroso dei live show confluiti nel dvd Ayreon Universe – The Best of Ayreon Live, al mastermind fiammingo è parsa cosa buona e giusta celebrare il full-length che ha dato il nome al suo studio di registrazione, il “castello elettrico”, […] ITEC è stato dunque proposto in sede live in 4 show esclusivi tenuti nel settembre del 2019 nei Paesi Bassi […] Venendo alla musica, tutto funziona a meraviglia, inclusa la voce recitante e la risposta di un pubblico sempre cosmopolita. La musica degli Ayreon chiama a raccolta artisti di varie nazionalità, allo stesso modo i suoi live radunano folle da ogni parte del globo (poco importa se su Spotify la band superi di poco le 100000 visualizzazioni mensili). […] Già dai primi minuti si ha l’impressione che il live rende meglio la natura del concept rispetto al disco in studio. Tutto guadagna in facilità di comprensione, ogni voce è chiaramente riconoscibile, gli assoli ben eseguiti (Marcel Singor dei Kayak non fa rimpiangere Marcel Coenen) e ogni brano è una gioia per le orecchie. […] Electric Castle Live And Other Tales è un’altra perla nella videografia degli Ayreon, intrattenimento puro e prezioso in questi giorni di quarantena prolungata. Speriamo la saga non finisca qui. (leggi tutto)
» Clicca qui per acquistare l’album
Compass – Our Time On Earth
I Compass nascono sullo scorcio del 2017, momento di svolta creativa che vede il cantautore Steve Newman cambiare in parte intenti e andare oltre agli steccati proposti dai Newman, band cui si è dedicato per anni suonando melodic rock. Una sorta di catarsi, quindi, è all’origine della musica contenuta in Our Time On Earth, album progressive che permette al mastermind inglese di spaziare come non mai a livello sonoro, […]. Il nuovo sound ha come punti cardinali numi tutelari di ieri e di oggi, partendo da Pink Floyd e Rush, passando per Saga, It Bites e arrivando (perché no?) ai primi Dream Theater. […] Our Time on Earth merita l’attenzione di ogni ascoltatore in buona fede. Il sound proposto da Steve Newman riesce, infatti, ad amalgamare sapientemente sintetizzatori, chitarre elettriche e linee vocali di scuola AOR, tutto con estrema (apparente) facilità. (leggi tutto)
» Clicca qui per acquistare l’album
Fates Warning – Long Day Good Night
Long Day Good Night è il tredicesimo studio album per i Fates Warning e ne avevamo sentito la mancanza, veramente, dopo quattro lunghi anni dal precedente Theories of Flight, che aveva colpito nel segno convincendo pubblico e critica. […] “Long Day Good Night” è un gran bel lavoro, realizzato e suonato da una di quelle band il cui punto forte è l’unione e l’affiatamento. […] È quanto mai ovvio che stiamo ascoltando un gruppo datato (nel senso buono del termine), ma il combo americano non punta né a un effetto nostalgia né tantomeno cerca di tenersi al passo coi tempi in modo derivativo. I Fates Warning si limitano semmai a fare quello che sanno fare meglio, scrivere splendide canzoni, suonate come Dio comanda. Tutto qui. Pare una banalità, ma sappiamo tutti che una tal banalità è un lusso riservato a pochi. (leggi tutto)
» Clicca qui per acquistare l’album
Gazpacho – Fireworker
I componenti del gruppo [Gazpacho] sono norvegesi e si dilettano con il progressive alla Marillion, addirittura ne facevano delle cover; sono anni che pubblicano album e sembrano avere consensi dalla critica d’élite. Fireworker è il titolo della loro ultima uscita […] è un gran bel disco, progressive rock di elevata caratura, un lavoro che ti affascina, ti inganna, ti prende per mano, non c’è un secondo di noia. Gli va concesso spazio e libertà all’inizio, va accolto con curiosità e il giusto tempo, ma poi ti prende e ti porta con sé… Grandi questi norvegesi, provengono da una terra di black e death metal ma anche di prog rock, sì, proprio così, i Gazpacho ne sono degnissimi portavoce! (leggi tutto)
» Clicca qui per acquistare l’album
Haken – Virus
Il concept proposto è la prosecuzione della vicenda “psicoanalitica” ambientata negli anni Cinquanta: ritorniamo, infatti, nei meandri della mente umana, ma in questo sesto full-length gli Haken propongono la rivalsa del protagonista-paziente, che prende in mano la propria situazione e cerca di ribaltarla per darle un epilogo costruttivo. […] Virus, a differenza del suo predecessore Vector, risulta più intricato nelle parti heavy, ma riesce a trovare anche un compromesso con le parti più tranquille. […] Nel complesso gli Haken, dopo 13 anni di carriera, ci regalano un altro album degno di nota del prog moderno, un altro tassello importante nella loro discografia. La band inglese ormai sa quello che fa, le idee che hanno in mente sono sempre fresche e nella maggior parte dei casi non hanno mai deluso i propri fan, Virus ne è l’ennesima prova. (leggi tutto)
» Clicca qui per acquistare l’album
Kansas – The Absence Of Presence
The Absence of Presence è il sedicesimo studio album e segue il buon The Prelude Implicit del 2016 e il celebrativo Leftoverture 40th Anniversary Tour. […] Si tratta, dunque, di un full-length nato non per stupire ma per confermare quanto di positivo i Kansas possono ancora proporre a quasi cinquant’anni dalla loro nascita, con un sound “modernizzato” ma non snaturato in toto rispetto a quello delle origini. […] The absence of present è un album solare che ci farà da colonna sonora in questa estate complicata. Una line-up validissima ha saputo reinventare lo spirito dei Kansas e il risultato è superiore a quanto fatto dagli ultimi Yes. Se il gruppo americano continuerà su questi livelli ben vengano nuove uscite discografiche, le ascolteremo con sincero piacere. (leggi tutto)
» Clicca qui per acquistare l’album
Logos – Sadako E Le Mille Gru Di Carta
Dopo sei anni tornano i Logos con il loro prog. rock raffinato di chiara matrice Seventies che tanto abbiamo apprezzato nel precedente “L’Enigma delle Vita”. […] i Logos […] questa volta hanno scelto [per il loro concept album] un tema profondo e difficile come quello della guerra, ma la delicatezza sta nel raccontarlo attraverso gli occhi puri e innocenti di una bambina. Tutto nasce da un’antica leggenda giapponese: nella terra del Sol levante si narra infatti che se si realizzano mille origami a forma di gru (Senbazuru) si può esprimere un desiderio […]. La storia commovente di Sadako tocca ognuno di noi e i Logos ce l’hanno raccontata come solo loro sanno fare. Rispetto al precedente, il disco risulta più complesso e necessita di molti ascolti per venire assimilato e permettere all’ascoltatore di godere appieno di ogni sua sfumatura. I testi sono stupendi e di grande valore, e sappiamo quanto spesso rappresentano il tallone di Achille per molti gruppi, ma non per i Logos che poeticamente hanno raccontato una delle storie più brutte dell’umanità attraverso una bellissima bambina coraggiosa e determinata. (leggi tutto)
» Clicca qui per acquistare l’album
Mark Kelly’s Marathon
Sono passati “solo” 38 anni dal primo disco dei Marillion e finalmente arriva anche il progetto solista di Mark Kelly […]. «Non è propriamente un album solista perché c’è una band dove tutti danno il proprio contributo; ed è per questo che ho chiamato questo progetto Marathon». Il disco si compone di 5 brani, due lunghe suite in testa e in coda all’album, cui Kelly ha dato vita impiegando annotazioni e bozze tra i pezzi non utilizzati dai Marillion e i 3 pezzi centrali scritti musicalmente di suo pugno. […] Mark Kelly e i suoi Marathon non hanno certo la presunzione di inventare o innovare nulla, ma riescono a dare alle stampe un lavoro che suona comunque fresco e gradevole, suonato magistralmente e con tematiche a tratti davvero uniche (le due suite in particolare). […] L’entusiasmo e l’energia si sentono in ogni brano, coadiuvate e gestite però dalla grande esperienza di Kelly. Davvero un bel disco, atteso forse troppo a lungo dai fan dei Marillion […]. (leggi tutto)
» Clicca qui per acquistare l’album
Pattern-Seeking Animals – Prehensile Tales
Secondo album in meno di due anni per il gruppo nato da una costola degli Spock’s Beard e guidato dal produttore e tastierista John Boegehold (già collaboratore di lungo corso delle “barbe”). […] Il quartetto statunitense, infatti, pur restando fedele al proprio carattere musicale, ha aggiunto al ventaglio sonoro alcuni arrangiamenti di violino, flauto, tromba, violoncello, sassofono e pedal steel guitar. Questa scelta riesce in qualche modo a svecchiare il solito sound proggish che sembra autoperpetuarsi da decenni a questa parte. […] i testi percorrono una vasta gamma di temi, partendo dalle seconde occasioni che ci dà la vita, arrivando a vampiri, naufragi e la scoperta della mortalità; il prog. rock suonato dal quartetto americano è frutto dell’esperienza pluridecennale di musicisti esperti e la produzione non fa una grinza. (leggi tutto)
» Clicca qui per acquistare l’album
Psychotic Waltz – The God-Shaped Void
Gli Psychotic Waltz sono una delle migliori band progressive metal al mondo, punto e a capo. […] The God-Shaped Void è ufficialmente il quinto album della band statunitense e arriva ben ventiquattro anni dopo il precedente Bleeding, che sancì anche lo scioglimento dei nostri fino al 2011. […] La line up, senza neanche bisogno di dirlo, è la stessa di A Social Grace, Into The Everflow e Mosquito: Devon Graves, Dan Rock, Brian McAlpin, Ward Evans, Norman Leggio. […] Per chi non li conoscesse, gli Psychotic Waltz non hanno mai suonato veloce e non hanno mai anteposto la tecnica nelle loro composizioni; se per voi il progressive metal è virtuosismo lasciate perdere. La musica di Devon e soci ha sempre vissuto in una dimensione onirica e immaginaria, dove le dissonanze sono sempre state protagoniste e le somiglianze si possono cogliere nei Fates Warning, nei Watchtower e via dicendo. […] C’è tutto in The God-Shaped Void: brani potenti, ballad, passaggi acustici e c’è anche il flauto di Devon Graves, che da sempre è la ciliegina sulla torta. Impossibile rimanere indifferenti e impossibile non emozionarsi davanti a brani come Sisters Of The Dawn, Back To Black o Stranded, ma si può davvero pescare a caso senza rimanere mai delusi. (leggi tutto)
» Clicca qui per acquistare l’album