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Recensione libro: Come il Metal Italiano è Diventato se Stesso

Di Stefano Ricetti - 13 Febbraio 2023 - 7:51
Recensione libro: Come il Metal Italiano è Diventato se Stesso

Come il Metal Italiano è Diventato se Stesso

50 Dischi per Conoscere il Metal Italiano

di Francesco Crisanti, Marco Crisanti, Matteo Pacini e Roberto Ursino 

140 pagine 

20 Euro 

 

Quattro autori per cinquanta album. Questo è in sintesi estrema Come il Metal Italiano è Diventato se Stesso, 50 Dischi per Conoscere il Metal Italiano, un tomo di 140 pagine realizzato in totale regime di autoproduzione da parte del poker sotto elencato, disponibile su Amazon a poco più di 20 Euro.

Un lavoro certosino, quello realizzato da Francesco Crisanti, Marco Crisanti, Matteo Pacini e Roberto Ursino che, come sempre accade in situazioni analoghe, ha imposto delle scelte sanguinose ma necessarie: questa o quella band? Questo o quell’album?

Inevitabilmente anche in questo caso rischiano di far più rumore gli esclusi eccellenti che non il battaglione dei magici cinquanta passati in rassegna. Ma fa parte del gioco, nel momento in cui ci si autoimpone un qualsivoglia criterio di selezione.

A sgombrare il campo dai naturali pregiudizi saggiamente i quattro autori spiegano e specificano per bene gli obiettivi, il retropensiero e le finalità del saggio attraverso i primi due capitoli, Introduzione e Nota Metodologica.

Questo uno stralcio illuminante:

…50 opere che sono da intendere come punti di approdo, tappe simboliche di un percorso ben più ricco di spunti, contenuti e riflessioni che, nei nostri intenti, ambisce a essere un contributo originale, figlio di un thinking out of the box non così frequente, diciamolo, nei salotti del metal. Il lettore non dovrà fermarsi al classico discorso perché questo sì e quest’altro no?, in quanto sarà molto probabile che quello che è uscito dalla porta sia rientrato dalla finestra e che dunque sia stato trattato a margine di una certa argomentazione. Né tanto meno il lettore dovrà indignarsi se il suo artista preferito è stato escluso, perché noi stessi abbiamo deciso di sacrificare i nostri gusti personali e con essi molti nomi e titoli meritevoli

Sacrosante parole, supportate dai fatti. Già, perché le recensioni contenute dentro il libro sono molto di più delle tipiche rassegne track by track e affini. Verosimilmente trattasi di fotografie storiografiche legate a un contesto, non solamente a una band, benché quest’ultima rimanga protagonista assoluta dello stesso scritto, beninteso. Fra le varie citazioni e le disamine delle diverse canzoni trovano spazio punti di approfondimento, analogie con altri gruppi, contestualizzazioni del momento temporale e quell’aneddotica sparsa che rappresenta da sempre la marcia in più di qualsiasi opera appartenente alla letteratura metallara. Non semplici e riduttive schede ma dei veri e propri mini-capitoli esaustivi in grado di vivere di vita propria. E, proprio per questo motivo, non tediosi.

Gli autori, altresì, compiono uno sforzo legato ai vari generi, cercando per quanto possibile di abbracciare, all’interno dei diversi elaborati, tutte le tipologie musicali che hanno segnato la storia delle band italiane dedite alla musica dura. Quindi spazio a Death SS, Skanners e Vanexa tanto quanto a Messa, Forgotten Tomb, Cripple Bastards, Opera IX, Solitvdo, Elvenking, Fulci e Rhapsody (Of Fire), solo per citarne un manipolo.

Come il Metal Italiano è Diventato se Stesso è opera intrigante e finemente concepita, ben scritta e dallo slancio trasversale, in grado di offrire spunti interessanti tanto ai neofiti quanto a vecchi caproni dell’HM tricolore della portata dello scrivente. La presenza di qualche refuso in questa primissima tiratura, oggetto della recensione, costituisce peccato veniale, già la seconda edizione si presenta ampiamente riveduta e corretta.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti