Hard Rock

Recensione libro: Dust N’Bones, la storia di Izzy Stradlin (Guns N’ Roses)

Di Stefano Ricetti - 27 Giugno 2021 - 19:43
Recensione libro: Dust N’Bones, la storia di Izzy Stradlin (Guns N’ Roses)

Dust N’Bones, la storia di Izzy Stradlin

Ean13: 9788827602126

Autore: JAKE BROWN

Editore: CASTELLO

Collana: MUSICA

Pagine: 288

18 Euro

 

 

Pochi, pochissimi al mondo possiedono i colleoni per mollare tutto quando tutto è al top. Non solo in ambito musicale. Coloro i quali concludono la carriera da campioni del mondo, nello sport, ad esempio, come il pugile Carlos Monzon. La maggioranza, pur di illudersi che le luci della ribalta per loro non si spegneranno mai, si trascina fra figuracce da cioccolatai o una semplice, grigia routine nella quale, mentendo, ci si racconta la favoletta che tutto è come prima, basta solo vedere le cose da un’altra angolazione. Di esempi sotto gli occhi nello sport ne abbiamo di recenti, penosi ed eclatanti ma, tornando alla siderurgia applicata alle sette note, nella prima categoria spicca senza dubbio Izzy Stradlin dei Guns N’ Roses.

L’ex Gunners, una volta lasciata la gallina dalle uova d’oro all’apice del successo, s’è concesso quello che lui definisce il frutto della fama, e dei soldi che ne derivano: semplicemente avere a disposizione e godere il proprio tempo. Inforcare l’Harley Davidson e partire senza menate di sorta verso mete non del tutto pianificate, rimettere insieme una band per il semplice gusto di suonare fra amici o, più semplicemente, ridipingere la propria casa nell’Indiana, proprio là dove tutto partì, prima di trasferirsi senza alcun vero presupposto e certezza a Los Angeles.

Il Castello Editore, per il tramite di Dust N’Bones, la storia di Izzy Stradlin, di Jake Brown tradotto in lingua italiana da Giuseppe Ciotta permette di ripercorrere l’intera parabola artistica di colui il quale è sempre stato nel cuore dei fan e dagli stessi fan riconosciuto come il vero “motore” dei Guns N’ Roses. Senza Stradlin, la band non sarebbe mai nata e mai avrebbe inciso Appetite For Destruction, oltre a pezzi leggendari. La storia è lì a confermarlo, nonostante le reunion e quanto uscito successivamente ai due Use Your Illusion.

Dust N’Bones non è una biografia ufficiale, è un narrato costruito sulla raccolta di dichiarazioni a riviste, in televisione, in radio ma soprattutto l’insieme di testimonianze di persone che hanno vissuto con Izzy e lo hanno conosciuto bene: l’ex fidanzata Angela Nicoletti, figlia di un italiano grosso e minaccioso, Chris Weber degli Hollywood Rose e Jimmy Ashhurst degli Ju Ju Hounds, solo per citarne tre. Non mancano, ovviamente, interventi passati e inseriti ad hoc  nel libro da parte degli altri illustri e vari compagni di band,  soprattutto facenti parte dei Pistoleros rosa, intenti a scaricare addosso al loro ex chitarrista tonnellate di emme per giustificare il suo abbandono.

Le bio talvolta nascondono ma tecnicamente permangono ineccepibili. Gli scritti non ufficiali rivelano cose inedite e scomode ma non saranno mai esaustivi. Questa a grandi linee e in generale la differenza fra le due tipologie di uscite. The Dirt dei Motley Crue, The Heroin Diaries di Nikki Sixx e La Bestia di Paul Di’Anno non vengono di certo scalfiti da Dust N’Bones a livello di eccessi rivelati, ma va comunque dato atto al prodotto de Il Castello di mantenere un buon tiro lungo tutte le 288 pagine. Non mancano le chicche, che in operazioni come questa costituiscono la vera benzina per continuare la lettura: vomitare fuori da un autobus mentre va a cento all’ora, pretendere di farsi fare una fellatio in uno dei tanti locali di Los Angeles mentre dietro hai la coda di gente che deve svuotare la vescica, guidare in autostrada e vedere nevicare perché da cinque giorni non si dorme in balia della cocaina, assistere alla trasformazione di i dadi e viti della propria cassetta degli attrezzi in scarafaggi, perché troppo “fatto”, pisciare in aereo e beccarsi una bella denuncia, chiedere a uno sconvolto Steven Tyler degli Aerosmith cosa combinava col dentifricio in bagno… Già, perché Stradlin, da buon Guns N’ Roses, per un certo periodo non s’è proprio fatto mancar nulla: sesso allegro, ciuche inenarrabili, droga a go-gò. Salvo poi ripigliarsi, in maniera autonoma e riprendere possesso della propria vita.

Dust N’ Bones non contiene particolari refusi di sorta, a testimonianza di quanto sia stato curato prima di essere pubblicato. Va registrata qualche ripetizione di troppo causata dalla cronaca a più voci, ma nulla di trascendentale. Poche le foto e in bianco e nero, nulla di eclatante, fra l’altro, sempre per il discorso riconducibile al fatto di essere il libro prodotto unofficial. Bellissimo e romantico quando l’autore definisce in svariati passaggi i Gunners come “complesso”, in maniera retrò anni Settanta…

La storia dell’hard rock e dell’heavy metal è zeppa di split sanguinosi, dopo i quali tutto cambiò, ovviamente in peggio, sia a livello artistico che umano. A pagina 164 del libro vi è forse la frase che lo riassume meglio di tutte:

Quando Izzy se ne andò fu l’inizio della fine

Jeffrey Dean Isbell, (Lafayette, Indiana, 8 aprile 1962), meglio conosciuto come Izzy Stradlin: un uomo libero…

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti