Heavy

Recensione libro: Rain – Come Back A-Live

Di Stefano Ricetti - 3 Novembre 2021 - 8:16
Recensione libro: Rain – Come Back A-Live

Rain

Come Back A-Live

di Davide Tonioni

224 pagine

EAN: 9788892770751

Arcana Edizioni, 2021

17.00 Euro

 

 

Negli anni Ottanta non era infrequente imbattersi in band italiane che, nelle loro composizioni, santificavano le nottate sul Sunset Boulevard, parlavano delle freeway con la dimestichezza con la quale percorrevano le nostre strade statali e citavano la Broadway come se fosse l’arteria principale della loro città. In molti di quei casi (non in tutti, beninteso!) certe cose le avevano solo viste in cartolina o, nell’ipotesi migliore, ne sapevano per sentito dire. Giusto fantasticare, sia ben chiaro, ma è indubbio che la trattazione di tematiche e situazioni così lontane, nell’Italia dell’era pre-social e pre-internet portò poi inevitabilmente a una mancanza di credibilità. Diverso fu l’approccio nel decennio successivo, ove generalmente i testi dei gruppi dediti alla musica dura (anche quelli che facevano semplicemente rock, per intenderci) del nostro Paese rispecchiavano realtà palpabili, situazioni a chilometro zero, quotidianità tipicamente sottomano e quindi il tutto ottenne ben altri riscontri da questo punto di vista.

Osannare gli Usa o la magica Londra Nwobhm del Marquee e di Shades aveva senso solo se in quei posti ci si aveva messo il becco, negli altri casi era meglio starsene in un cantuccio ad ascoltare.

Ecco perché un libro come Rain – Come Back A-Live possiede una carica adrenalinica fuor dal comune, perché ci si è scontrati con certe cose, si è sbattuto il muso contro il Sogno Americano e, più in generale, ci si è sporcati le mani, ma per davvero.

Nel marzo del 2010 i Rain, combo bolognese attivo dal 1980 con parecchi full length in bacheca e un numero spropositato di concerti sulle spalle, ha la possibilità di fare da supporter agli W.A.S.P. all’interno del loro tour che prevede date da New York a Los Angeles. Un’occasione imperdibile per un gruppo heavy metal italiano, che infatti la coglie al volo investendoci di tasca propria un buon gruzzolo.

Come Back A-Live ripercorre quei momenti più di dieci anni dopo, facendo sgorgare aneddoti e storie di vita vissuta on the road dalla penna di Davide Tonioni, non un componente della band ma a tutti gli effetti un membro aggiunto in qualità di reporter, videomaker, addetto al merchandising  per poi trasformarsi, giocoforza, nel tour manager operativo del gruppo, ossia colui che si carica la responsabilità di dare un ordine alle cose, prendendo decisioni ma anche i vaffa dagli W.A.S.P., dai gestori dei locali, dai fonici e dagli stessi Rain, alla bisogna.

L’autore, molto onestamente (caratteristica che lo accompagnerà lungo le 224 pagine del lavoro griffato Arcana Edizioni) si imbarcò sull’aereo per gli Usa insieme con i Rain e il fonico Gabriele Rapali convinto di intraprendere una sorta di vacanza, benché impegnativa.  Le cose presero tutt’altra piega non appena la compagnia dei sette italian metaller mise piede sul suolo yankee, in quel 10 marzo del 2010.

Il sopraccitato Sogno Americano si sciolse come neve al sole, fra situazioni ostili, difficoltà logistiche, intoppi economici non preventivabili, l’imposizione di fare da misteriosi “corrieri” e un NON rapporto con gli W.A.S.P. Già, proprio il gruppo di Blackie Lawless, che nel libro viene sempre stranamente riportato solo come Blackie L. probabilmente per insondabili motivi legati a eventuali rimostranze, colui il quale nell’ambiente si sa essere un tipo mica da ridere. Uno dei pochi ad avere pesantemente litigato con Lemmy e con i Motörhead durante un tour condiviso. Il tipico one-man band, chiedere a Chris Holmes e Randy Piper per referenze. Un uomo che non dà confidenza e che sta sulle sue in nome di una professionalità a tratti maniacale.

Potete quindi immaginare la sorpresa e la delusione dei Rain, notoriamente festaioli, di quel momento storico (Gianni Zenari detto Gino al basso, Alessio Amorati detto Amos, chitarra, Francesco “Il Biondo” Grandi, voce, Andrea Baldi detto Mario alla batteria e Massimiliano “Max Gran Visir” Scarcia alla seconda ascia) che probabilmente già si immaginavano chissà quali bisbocce con Mr. Lawless & Co. quando si accorsero della totale chiusura nei loro confronti da parte del combo americano. Ma poi, come sempre accade nelle belle storie, vi saranno delle interessanti evoluzioni, sebbene punteggiate da autentici momenti degni di un thriller hollywoodiano.

La forza di Come Back A-Live risiede nel fatto che certune situazioni vengono narrate da italiani all’italiana maniera. Tonioni ha avuto il coraggio di mettersi a nudo e non risparmiarsi facendo riferimento ai dubbi e alle debolezze che lo hanno accompagnato lungo quel tour che, alla fine, nonostante le varie tribolazioni si è rivelato un successo, sia in termini umani che musicali. Molto interessante imbattersi nel mea culpa dello stesso autore negli ultimi capitoli, quando parla di Blackie Lawless e della sua band, attraverso una disamina che scomoda la simpatica vena “cazzara” dei Rain che, tutto sommato, pioggia o vento, dopo qualche settimana sarebbero potuti tornare ai rispettivi impegni della vita normale non essendo musicisti professionisti mentre gli W.A.S.P. col tour e tutto quanto ci girava intorno si dovevano guadagnare il pane.

I “Buoni a niente ma pronti a tutto”, così come amano definirsi i Rain, se la cavarono alla grande, togliendosi parecchie soddisfazioni, sia sul palco che “nel dopo”, secondo quell’adagio riportato a pagina 65 del libro che li vede “caldi come la fregna d’una troia e incazzati più dell’ispettore Callaghan”.

Come Back A-Live, oltre a dispensare aneddoti à gogo è guida istruttiva non solo su come districarsi fra le maglie di un tour dall’impostazione prussiana, per non dire di peggio, ma anche dal punto di vista dello slang letterario bolognese. Scoprirete, fra le altre cose, il significato di “impezzata” e quante volte è capitato a anche a voi di subirla.

Come scrissi da un’altra parte,

“Se le storie non vengono raccontate, poi inevitabilmente si perdono…”

E Davide Tonioni ha fatto benissimo, a riportarla, l’avventura narrata dentro Come Back A-Live.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

Il libro è dedicato ad Andrea “Benny” Bernini [R.I.P.]

Postfazione a cura di una colonna del giornalismo HM italico quale Alex Ventriglia.

Prefazione di Piero Ferrarini.