Hard Rock Heavy

Recensione libro: The Decade That Rocked – The Photography of Mark “Weissguy” Weiss

Di Davide Sciaky - 12 Giugno 2020 - 9:00
Recensione libro: The Decade That Rocked – The Photography of Mark “Weissguy” Weiss

The Decade That Rocked

The Photography of Mark “Weissguy” Weiss

Scritto da Richard Beinstock

Prefazione di Rob Halford e postfazione di Eddie Trunk

Insight Editions

Mark Weiss è la rockstar dietro alle rockstar.
Qualunque band Rock e Metal che negli anni ’80, non in un periodo qualunque, abbia avuto almeno un po’ di successo è stata fotografata da Mark.
Se pensate ad una foto iconica di quegli anni, nel momento in cui molti di questi artisti erano al picco del loro successo, c’è una buona probabilità che l’abbia scattata proprio il fotografo americano.

Pochi giorni fa è uscito il suo primo libro, “The Decade That Rocked”, che raccoglie le sue foto di quegli anni accompagnate da tante storie ed aneddoti.

Si inizia facendo un passo indietro con l’inizio dell’avventura di Weiss con la fotografia negli anni ’70.
Ovviamente un personaggio che sarebbe diventato così importante per la nostra musica preferita non poteva che iniziare la sua carriera in un modo molto rock n’ roll: dopo aver fotografato di nascosto alcuni concerti, nel 1977 si apposta fuori da un concerto dei Kiss al Madison Square Garden a vendere foto scattate ad un concerto della band qualche mese prima.
Mark viene arrestato e passa una notte in prigione.
La prima cosa che fa il giorno dopo è mettere insieme alcuni dei suoi scatti migliori, presentarsi alla redazione di una delle rivista Rock più famose negli Stati Uniti, Circus, e farsi assoldare ad appena 17 anni.
Da lì iniziano le avventure di Mark Weiss tra un concerto e un servizio con le band più grandi del Rock, e quelle che presto lo diventeranno.
Il fotografo infatti spesso è arrivato con grande tempismo a lavorare con band esordienti che poi diventeranno enormi: è il caso dei Mötley Crüe che riceveranno esposizione a livello nazionale per la prima volta proprio grazie a Weiss, dei Guns N’ Roses che fotografa nel 1986 (un anno prima dell’uscita di “Appetite for Destruction”) e di tanti altri gruppi.

Sfogliando le pagine scopriamo i dettagli della collaborazione con Ozzy Osbourne con il quale Mark ha scattato alcune delle foto più iconiche della carriera di entrambi. Una di quelle più importanti della carriera del fotografo (c’è l’ha raccontato proprio lui nell’intervista che potete leggere qui) è la famosa foto di Ozzy in un tutù rosa, nata per scherzo e che non doveva neanche venire pubblicata.
Una volta finita in copertina di Circus sia Osbourne che il suo management non la presero bene e a Mark fu impedito qualsiasi contatto con il cantante… fino a che non si accorsero che la foto era stata un successo strepitoso e questo portò alla realizzazione di numerose altre foto strambe, tra cui quelle di Ozzy vestito da coniglio pasquale.
Il sodalizio col cantante inglese è solo uno tra tanti, ma non si possono dimenticare importanti lavori con Bon Jovi, con Ronnie James Dio (sia solista che con i Black Sabbath) e con molti altri.

Il fotografo poi si cimentò nella creazione di copertine di album, e qui è obbligatorio citare una che è diventata uno dei simboli più riconoscibili di quegli anni, “Stay Hungry” dei Twisted Sister; anche questa ovviamente è corredata della storia della sua genesi.
Altre copertine celebri realizzare da Weiss sono “Night Songs” dei Cinderella e “The Last Command” dei W.A.S.P., ma la lista potrebbe continuare a lungo.
Oltre ai servizi con le band e alle copertine, il libro racconta anche alcuni eventi che sono diventati storia: la reunion dei Black Sabbath al Live Aid nel 1985 a Philadelphia, le sessioni di registrazione di ‘Stars’ del progetto di beneficienza Hear ‘n Aid di Ronnie James Dio, il Moscow Music Peace Festival nel 1989 a Mosca con Ozzy Osbourne, Mötley Crüe, Scorpions, Bon Jovi, Cinderella, Skid Row e altri ancora.
Come se non bastassero foto di concerti, servizi e copertine di album, Mark poi racconta nel dettaglio di come abbia influenzato ancora più direttamente la storia del Rock: fu lui, infatti, a presentare Zakk Wylde a Ozzy e Sebastian Bach agli Skid Row. Zakk e Sebastian, tra l’altro, suonarono insieme al matrimonio del fotografo (e fu proprio dopo questa esibizione che venne assoldato dagli Skid Row).

Tra una foto e l’altra troviamo tante citazioni di musicisti, gente come Tony Iommi, Nikki Sixx e Dee Snider, che parlano di Weiss e del lavoro che hanno fatto insieme.
Se all’inizio del libro si rimane sbalorditi davanti alla quantità di foto di band leggendarie scattate dal fotografo, dopo un po’ viene quasi naturale dire “Ah, ovviamente ha fatto anche loro” davanti ad ogni nuova band che si incontra.
Motörhead, Metallica, Slayer, Savatage, Iron Maiden, Queen, AC/DC, ma anche David Bowie e Richie Blackmore, sono solo alcuni dei nomi passati davanti all’obiettivo di Mark Weiss.

The Decade That Rocked” è una finestra su un mondo fantastico, sui leggendari anni ’80, visti dagli occhi di chi li ha vissuti da protagonista a stretto contatto con tutti i musicisti che amiamo.
Pagina dopo pagina si ha la sensazione di avvicinarsi sempre più a personaggi mitici ed altrimenti inavvicinabili, tra fotografie (a volte anche inedite) e storie che ce ne svelano i retroscena.
Per chi ama gli anni ’80 e le band che ne sono state protagoniste questo libro è essenziale.