Vario

Recensione libro: Tranny

Di Stefano Ricetti - 1 Agosto 2019 - 14:22
Recensione libro: Tranny

TRANNY

Confessioni di una punk anarchica venduta

di Laura Jane Grace

con Dan Ozzi

I Cicloni 33 – 272 pagine + 16 a colori – 16×23 – ISBN 978-88-94859-23-2

€ 22.00

Tsunami Edizioni

 

 

Non avevo mai sentito parlare di disforia di genere, l’idea che psicologicamente ed emotivamente il tuo genere non corrisponda al sesso che ti è stato assegnato dalla nascita

La sensazione del nylon sulla pelle quasi mi ipnotizzava… sarà così che ci si sente a essere una donna

 

 

La trama principale di Tranny, chicca licenziata da Tsunami Edizioni e tradotta in italiano da Valeria Presti Danisi, ricalca quelle di mille altre storie legate al Rock con la “R” maiuscola.

Thomas James Gabel è uno sfigatone come tanti. Nasce in una realtà urbana grigia nel 1980, più precisamente a Fort Benning, in Georgia, Usa. I cliché del suo percorso si sprecano: infanzia non fra le più felici un po’ qua e un po’ là, genitori che divorziano, bullizzazioni plurime lungo il percorso scolastico poi la folgorazione sulla Via di Damasco, a mo’ di San Paolo, per il tramite della musica. Quella dura, veloce, iconoclasta e, nella sua mente, veicolatrice di messaggi sani in grado di cambiare le sorti dell’umanità. L’amore per il Punk è forte, viscerale, di quelli che ti fanno cambiare marcia quantomeno all’interno del tuo microcosmo: l’amico del cuore appassionato come te, le ragazze – che prima manco ti c… (consideravano!) – l’idea di metter su una band tutta tua e poi vai di alcool, matrimoni in frantumi, droghe e sesso promiscuo sino al termine. O quasi…

Il chitarrista/cantante degli Against Me! , mica gli ultimi cudeghìn sulla piazza, capaci di coniugare la ruvidezza del Punk con delle pulsioni più di marca folk e rock in generale si accorge che il globo terraqueo non soggiace alla logica del Punk, quella del Do It Youself sempre e comunque e sempre e comunque contro il sistema, andando a sbatterci la faccia di persona. Che non sia mai che un gruppo “di genere” vada ad accasarsi con una major! Tradimento! Tradimento! Tradimento! Ecco quindi, organizzata a puntino, la manovra di boicottaggio verso gli Against Me! messa in atto dai duri e puri tutto borchie smagliate (forzatura) e creste al vento (generalizzando un po’) militanti.  Il nostro si rende poi conto che anarchia è bello finché non ci sono da prendere delle decisioni, quelle vere, quelle che ti fanno svoltare e quindi da placido “compagnone” all’interno della formazione della band si trasforma in un bello stronzetto egoista, pur di dare una direttiva e una linea d’azione plausibile agli Against Me!

Sin qui, ne converrete, sfumatura più o sfumatura meno, siamo di fronte alla classica favoletta dell’outsider che diventa rockstar.                 

Ma c’è un ma…

Grande come una casa, come si suol dire…

Tom Gabel nasce uomo e cambia tutto nel 2012, nel momento in cui vuota il sacco rivelando all’universo di essere trasgender. Laura Jane Grace prende vita quel giorno, come donna, però.

Tranny, opera dal titolo fortissimo – se declinato nel linguaggio anglosassone, ossia Tranny: Confessions of Punk Rock’s Most Infamous Anarchist Sellout – racconta tutto questo, fra dubbi, ripensamenti, crisi d’identità, particolari intimi rivelati per la prima volta ma anche tonnellate di consapevolezza acquisita. Tom, ops… Laura, si racconta scevra di quella retorica da salotto buono iper-mega-extra-ultra-ipocrita che fa imbestialire. Quantomeno lo scrivente. Non siamo al cospetto del “solito” libro rock, punk o heavy metal, quindi, ma a qualcosa di diverso.

 

Chiosa affidata a codesta perla, per chiudere “in bellezza”, tratta da pagina 89:

Preferirei vivere una vita eccitante da ubriaco che una vita noiosa da sobrio

 

Tanto per alleggerire un poco la tensione…

Buona lettura

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

 

TRANNY