’10 ragioni per iniziare a suonare e 1000 per smettere” – Ultima puntata

Di - 5 Maggio 2005 - 8:57
’10 ragioni per iniziare a suonare e 1000 per smettere” – Ultima puntata

Carissimi amici di Truemetal (metallari e non),

mi trovo oggi a comunicarvi che la rubrica “10 ragioni per iniziare a suonare e 1000 per smettere” è giunta alla sua conclusione, almeno nella sua incarnazione telematica.

Tra il libro in via di pubblicazione, gli Infernal Poetry e il lavoro, non ho più tempo materiale per garantire uscite puntuali. Ma spero e credo che sia solo un arrivederci, perché questa cosa, nata quasi per scherzo, ha incontrato il vostro gradimento al punto da spingermi a pianificare un’uscita su carta. Nulla di sicuro per il momento, ma l’idea sarebbe quella di stampare una nuova versione rivista e corretta, con nuove vignette e strisce fumettistiche, lasciando magari lo spazio per i post da voi inseriti in fondo a ogni puntata.

Passerei dunque a ringraziare il buon Roberto Buonanno (grande capo di Truemetal che mi ha dato la possibilità di infestare il vostro amato portale), Mauro Gelsomini (che ha curato l’impaginazione), Christian Morbidoni (per le sue sporadiche vignette). Ma soprattutto grazie a voi lettori (aspiranti rock star o semplici appassionati di musica), che avete riempito ogni puntata con decine di commenti arrivando a far toccare quota 5000 al contatore delle letture di alcuni capitoli.

Si è scherzato, si è spesso esagerato e quasi sempre semplificato, perché come detto sin dall’inizio, tutto questo è stato un modo per ridere dove ci sarebbe stato solo da piangere e perché forse, questo lo aggiungo solo adesso, ognuna di quelle 10 ragioni pesa sempre un po’ di più di quelle altre 1000 messe assieme.

Chiudo la parentesi eroico-romantica per dirvi che alla fine, comunque, ci siamo divertiti un po’ tutti (a parte forse i batteristi e gli organizzatori di concorsi). Proprio per questo, mi piacerebbe avere i vostri commenti personali indelebilmente impressi sul mio guestbook… quindi se ne avete voglia, su www.danielegalassi.com sarete sempre benvenuti.

Alla prossima.

Daniele

Indice delle puntate:

Prima puntata
Seconda puntata
Terza puntata
Quarta puntata
Quinta puntata
Sesta puntata
Settima puntata
Ottava puntata
Nona puntata

e ora…

10 – Approfondimento: sui meccanismi regolatori dei concorsi per band emergenti

Concorso: nota tecnica utilizzata dai gestori e dagli organizzatori di eventi per lucrare sulle spalle di band che loro chiamano “emergenti” ma che se aspettano i concorsi possono pure affogare.

La truffa si basa sui seguenti elementi chiave:

  1. UN BANDO DI CONCORSO
  2. UNA GIURIA E UN METODO DI VOTAZIONE
  3. UN PREMIO APPARENTEMENTE MOLTO APPETIBILE

Vediamo quali sono le funzioni di ognuno di essi:

  • IL BANDO DI CONCORSO
    Nel bando si dichiara che verranno selezionati N gruppi tra i migliori che manderanno il materiale. Di solito i polli non mancano, se ne iscrivono almeno N+50 esemplari. I poveretti sono chiamati a versare delle quote che possono arrivare anche a 150 euro. Fate il calcolo. Poi tramite un “trasparente” sistema di selezione, non si sa come, escono fuori questi N nomi che potranno suonare (aggiungendo a volte un extra alla quota iniziale). Gli altri a casa.
  • LA GIURIA E IL METODO DI VOTAZIONE
    Qui si vede chiaramente la natura mendace e truffaldina dei concorsi. Si va dalla giuria che voterà chi si è già stabilito di far vincere, alla geniale trovata del “consuma e vota”. Vale la pena soffermarsi su quest’ultima modalità di votazione dispensatore di felicità per i gestori: in base a questo diabolico meccanismo, per OGNI consumazione si potrà esprimere UNA preferenza. La predetta felicità del gestore nascerà come diretta conseguenza del fatto che il pollame di turno inviterà più amici possibili (soprattutto gli alcolizzati) e, se necessario, arriverà a finanziare bevute su bevute per accaparrarsi i preziosi (e costosi!) voti.
  • IL PREMIO APPETIBILE
    Tra i più diffusi:

    • una manciata di ore di registrazione in uno studio professionale
    • buoni per acquisto di prodotti musicali
    • inclusione in una compilation
    • passaggio a fasi successive del concorso

      Notare però che:

    • lo studio professionale è spesso di un “socio” del gestore, che sa bene che in 10 ore di studio quelli registreranno si e no la batteria e il basso, figuriamoci il resto e i mixaggi! Risultato: il gruppo si pagherà i giorni necessari per completare il lavoro iniziato a gratis. Spesso a prezzi ultra gonfiati.
    • I buoni per acquisto in prodotti musicali sembrano un’ottima cosa, peccato che i prezzi ricevano anche qui un leggero restlyling. Ecco che il potere d’acquisto di 1000 euro viene logorato in maniera vergognosa e una Squier made in China che prima costava 120 euro adesso viene via al prezzo di una Gibson Les Paul Custom Golden Deluxe Ultra Limited Edition.
    • Il gruppo viene incluso nella compilation, ma tanto quel cd non se lo inculerà nessuno. Nei peggiori dei casi i “vincitori” della “fantastica opportunità” dovranno pagarsi pure la registrazione nello studio scelto dagli organizzatori (che ovviamente non sarà affatto a buon mercato)
    • Fatte salve alcune eccezioni, i concorsi che premiano con passaggi a fantomatiche successive fasi sono delle bufale incredibili. Gli organizzatori si mantengono sul vago, fanno passare del tempo e molte volte questa “fase finale” non arriva, ovviamente per cause non imputabili ai promoter della fase vinta.

Risultato finale netto: chi organizza un concorso nel proprio locale, adottando sapientemente la tecnica della votazione proporzionale alla consumazione e abbagliando i polli con premi costruiti ad arte , ha il locale pieno di gente che non si stacca dal bar…e notare bene: senza dover pagare gruppi… anzi sono loro che avranno pagato per suonare! Certo, ci sono concorsi con 10 persone in tutto che stanno a guardare (inclusi il barista, la moglie del barista, e gli amici dei malcapitati), ma il gestore, riscosse le iscrizioni, di sicuro avrà ben fatto i suoi calcoli per non andare di rimessa.

Quanto alla modalità di svolgimento del concerto, si va dai concorsi dove ci sono gli scontri diretti tra i gruppi (i migliori e i più divertenti) a quelli dove ci sono 20 gruppi che hanno avuto l’accortezza di pagare 150 euro per suonare un pezzo. Mano a mano che ci avvicina a quest’ultimo caso, aumentano esponenzialmente i casini sul palco: le pile di amplificatori crescono a vista d’occhio, i cavi si annidano ovunque, le prese si saturano…senza contare che :

  • i batteristi che pretendono di settare la batteria (“Eh lo so che solo un pezzo, ma ho il ride che leggermente troppo basso di come sono abituato e anche l’inclinazione del secondo tom, se la guardi bene, un po’ troppo marcata…sai quando faccio quel passaggio voglio che si senta bene”)
  • i chitarristi smanettoni che hanno bisogno di 7.000 prese per la corrente (“Eh no raga, non posso suonare senza il compressore sul wha wha, il suono cambia dal giorno alla notte…mi servono almeno altre tre prese”)
  • i chitarristi iper virtuosi che iniziano a sweeppare e fare scale senza sosta mentre gli altri ancora cablano
  • i bassisti censurati video che non sanno più dove acquattarsi

Ma poi, come si svolgono questi concorsi? Un pò come i concerti di scuola…

© 2004 Daniele Galassi www.danielegalassi.com