Hard Rock

AC/DC: Brian Johnson, ‘ecco perché porto sempre il mio caratteristico cappellino’

Di Orso Comellini - 3 Dicembre 2020 - 9:48
AC/DC: Brian Johnson, ‘ecco perché porto sempre il mio caratteristico cappellino’

In una nuova intervista per Planet Rock, è stato chiesto a Brian Johnson quando sia stata l’ultima volta che è stato visto o immortalato senza il suo caratteristico cappellino.

Beh, lo indosso per occasioni come questa, con la stampa. Quando sono a casa mia, in Florida, sono solo uno dei ragazzi, che nuota, si tuffa e si diverte. Comunque, la cosa è iniziata – non lo dimenticherò mai – quando suonavo in questi club per la classe operaia nel nord-est dell’Inghilterra. Era una piccola grande rock band chiamata Geordie. Io sudavo molto perché questi locali non avevo condizionatori. E lo stesso d’inverno: i locali erano pieni e il riscaldamento al massimo, perché fuori si gelava. Sudavo sempre tanto e con i miei capelli il sudore mi finiva sempre negli occhi. Una sera venne mio fratello Maurice e se ne stava lì seduto. Aveva comprato per se stesso una macchina sportiva e – Dio lo benedica – aveva comprato anche uno di quei berretti per macchine sportive. Sapete, no? Quei piccoli cappelli. Eravamo circa a metà del nostro set e mi sedetti accanto a lui ber bere una birra. Mi disse: “Hey, hai gli occhi tutti rossi”. Dissi che lo sapevo, che era a causa del sudore. Mi porse il cappellino e mi disse di indossarlo. Lo indossai, in fondo non c’era niente di strano, perché nel nord dell’Inghilterra tutti portano un berretto. Dopo la guerra era una specie di uniforme per i Geordies e gli Yorkshire. Lo portai per la seconda metà del set e mi ritrovai a constatare quanto quell’idea fosse meravigliosa e brillante. Mi ripromisi di andarne a comprare uno, ma mio fratello mi disse che potevo tenere quello, e così feci. Fu una mossa vincente, anche perché le persone cominciarono a ricordarsi di me come il tizio con il cappellino che cantava in una buona band. Cominciammo a ottenere serate. La gente si chiedeva come ci chiamassimo. “Dai, la band con il tizio che indossa il cappellino”; “Ah, giusto, i Geordie”. Invece, quando sono in pubblico e non voglio che le persone mi riconoscano, semplicemente me lo levo.