Heavy

Accept: Wolf Hoffman, “Quando abbiamo iniziato non credevo che saremmo durati tanto a lungo”

Di Manuel Gregorin - 17 Giugno 2025 - 8:47
Accept: Wolf Hoffman, “Quando abbiamo iniziato non credevo che saremmo durati tanto a lungo”

Gli Accept si accingono a celebrare i loro 50 anni di carriera, un traguardo che la band ha annunciato di voler celebrare in modo grandioso.
In occasione del dell’M3 Rock Festival, il chitarrista degli Accept, Wolf Hoffmann, ha parlato con Empire Extreme di questo prestigioso traguardo, confessando che, ai tempi degli esordi, non immaginava di arrivare così lontano:

 

“Mi fa ancora impazzire pensare a tutto questo… Voglio dire, sembra quasi che questa cosa durerà per l’eternità, il che è qualcosa che nessuno si sarebbe aspettato. Se ripenso ai nostri esordi, anni fa in Germania, quando eravamo, fondamentalmente, dei ragazzini in un garage che cercavano di formare una band e scrivere le nostre prime canzoni, nessuno avrebbe potuto pensare che questa cosa sarebbe durata tanto a lungo. Non avevamo idea che quelle canzoni sarebbero durate per tutto questo tempo, e che dopo quarant’anni continuino a significare qualcosa per le persone, e tutto questo non sembra voler scomparire. È pazzesco. Ed è un una cosa meravigliosa, perché cos’altro c’è nella vita, cos’altro puoi fare che abbia questo tipo di impatto?
Ero stato lontano dal mondo della musica per qualche anno, e lì più che mai, mi sono reso conto che non ci sia niente che abbia un impatto così forte sulle altre persone come la musica e l’arte in generale. È fantastico. È un privilegio, amico.”

Parlando poi del loro classico cavallo di battaglia “Balls To The Wall”, Hoffman ha aggiunto:

“Ricordo quando ho creato le prime parti di quella canzone e l’ho proposta ai ragazzi, ho pensato: ‘Oh, questa è una canzone davvero figa. Penso che ci farà fare qualcosa’. Ma nessuno aveva idea che l’heavy metal sarebbe durato così a lungo. Personalmente, ho sempre pensato che sarebbe stato come – non so – forse come il punk o qualcosa del genere. Sarebbe stata un’onda che va e viene, ma nessuno avrebbe potuto prevedere che l’heavy metal sarebbe ancora in circolazione dopo tutti questi anni. Quando ci siamo lanciati in tutto questo, non la consideravamo una carriera. Pensavamo solo: ‘Cavolo, lo faremo finché potremo e ci divertiremo un po’. E poi forse un giorno sarà tutto finito’. Era un po’ la mentalità di tutti a quei tempi, perché non c’era nessuno sui quaranta o cinquant’anni che facesse questo genere di cose. Erano tutti giovani.”