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Angels Grace (Gabriele D’Ascoli)

Di - 23 Gennaio 2004 - 18:55
Angels Grace (Gabriele D’Ascoli)

 Andiamo a conoscere una delle migliori promesse del presente scenario metal italiano, gli ottimi Angels Grace freschi d’esordio discografico ci raccontano cosa si cela dietro il loro primo disco “New Era Rising”:

Ciao ragazzi, sono Eugenio Giordano di www.truemetal.it , ho appena recensito il vostro disco d’esordio “New era rising” e devo farvi davvero molti complimeti, un lavoro eccellente considerando che siete alla prima pubblicazione, incominciamo l’intervista introducendo la band ai nostri lettori. Come vi siete conosciuti e quali sono state le vostre prime esperienze come Angels Grace? Potete raccontarci qualcosa delle radici della vostra band?

Ciao Eugenio, innanzitutto ti ringraziamo e come te ringraziamo anche tutti quelli che ci hanno scritto o hanno recensito in maniera dobbiamo dire più che positiva il nostro lavoro. Ok veniamo a noi… Le radici della nostra band affondano in quel lembo di terra che striscia sul confine fra la Liguria e la Toscana, e risalgono ad ormai una decina di anni or sono. Infatti, nonostante questo sia il nostro primo lavoro, è in realtà molto che ci conosciamo e che suoniamo assieme, anche se  ci sono stati anche lunghi periodi di inattività. La formazione del gruppo ha subito pochi ma radicali avvicendamenti di componenti e della prima formazione sono rimasti Emiliano e Simone (James e Gabriele sono subentrati poco dopo) , formazione che è ormai consolidata da almeno qualche anno. Questa è la nostra prima pubblicazione come Angels Grace in quanto tali ma i componenti del gruppo vengono tutti da esperienze pluriennali nella scena musicale italiana e non. Andiamo per ordine presentando la band: James Ivory:  è stato lo storico cantante dei labirynth ai tempi delle loro prime demo e dei Crazy Rain: band glam che nei primi anni 90 trascinava la scena toscana; Emiliano Manuguerra: chitarrista professionista ha collaborato e collabora tutt’ ora in molti progetti a livello nazionale e non spaziando su vari i generi musicali; Simone Ricciardi: tastierista e sound engeneer è il tecnico ed una delle menti più fervide e produttive del gruppo; Gabriele D’Ascoli: bassista con alle spalle più di 10 pubblicazioni ufficiali che vanno dal rock, al funky, al metal, uno su tutti sound of thunder dei labirynth per il quale ha composto e suonato le linee di basso; Marco Bausani: chitarrista e tecnico del suono ha collaborato e collabora fra l’ altro ad un progetto assieme a Frank Andiver con altri componenti degli Angels di cui parleremo dopo; Riccardo Salerno: batterista professionista è attualmente a new york dove tiene lezioni in una scuola di formazione musicale e suona come turnista jazz – fusion.

Sono rimasto davvero colpito dalla matiurità delle vostre composizioni, avete abbracciato la causa del prog metal componendo canzoni articolate e complesse. La vostra scelta è ambiziosa ma credo sia la caratteristica principale del vostro sound, vorrei sapere come avete lavorato durante la composizione del disco e quale approccio avete impiegato per sviluppre dei brani così raffinati.

Nonostante il nostro background e le nostre preferenze musicali provengano dai diversi punti cardinali dei generi musicali, il prog metal ed il rock progressivo in generale è il sottile filo conduttore che unisce i nostri gusti ed ognuno di noi poi ci ha messo del  proprio attraverso una ricerca sperimentale mai fine a se stessa. Questa è la musica che in assoluta libertà vogliamo comporre non per fini commerciali o per compromessi di mercato ma semplicemente perché ci piace! L’ approccio ai brani è stato dei più disparati; alcuni brani sono nati dall’ improvvisazione in sala prove e sono stati poi rielaborati in un secondo momento per aggiungere alla magia dell’ istinto, la struttura forte e precisa del pezzo maturo, altri brani nascono da semplici riff di tastiera o chitarra presentati su cassetta o cd e buttati in pasto alla voracità degli altri strumenti che li hanno deformati, looppati, riarrangiati, scomposti e ricomposti, alcuni ritornelli poi nascono da quelle linee vocali che ad un certo punto fanno irruzione dal nulla nella tua mente e li devi esorcizzare buttandoli su un pezzo di carta! Infine, come gruppo che vive nell’ era della tecnologia e web orientata , alcune idee ce le siamo scambiate anche via internet e sono rimbalzate come una palla fra di noi fino a raggiungere il giorno di presentazione ufficiale in sala prove, va riconosciuto a livello compositivo il grande apporto di Emiliano e Simone che hanno fatto comunque la parte del leone nella stesura dei brani.  

Mi è piaciuto molto il vostro cantante James Ivory, ha un carisma notevole e lo trovo davvero preparato nell’interpretazione del vostro prog metal, come giudicate le mie affermazioni? Ritengo inoltre che sia una delle vostre carte distintive che vi differenzia rispetto alle produzioni di molte altre band italiane, credete che sia giusto quello che affermo?

La personalità è una caratteristica che si acquisisce anche con l’ esperienza e James è sicuramente un singer musicalmente navigato. Quando James entrò nella band ci sentimmo ‘completati’ (nello stesso modo in cui ci sentimmo ‘svuotati’ quando si allontanò per un breve periodo…). Giudichiamo la sua una vera e propria dote innata, sempre deciso e pulito nelle sue interpretazioni e libero da influenze e mode, ha la capacità di interpretare un brano riuscendo ad essere personalissimo e classico allo stesso tempo! 

La vostra proposta si basa su un sapiente impiego delle chitarre ritmiche, avete scelto parti avvolgenti e un sound potente, credo che questo garantisca alle vostre canzoni una sana ossatura pur mantenendole fluide, condividete queste mie affermazioni? Credete che sia questa la formula migliore per la vostra musica? Vi piace il risultato che avete raggiunto su “New era rising”?

Le chitarre sono una parte importante del nostro lavoro. Abbiamo utilizzato spesso le 7 corde per una migliore resa sui bassi. Emi e Marco hanno fatto un ottimo lavoro, hanno dedicato molto tempo nella ricerca del suono giusto e in questo sono dei perfezionisti. Tuttavia l’ ossatura ritmica è indubbiamente data dal binomio basso batteria che sostiene la struttura del brano come si usa spesso nella musica fusion-like  ponendo la base su un piatto ai solisti ed alle terze voci. Certo alcune nostre interpretazioni spesso non sono riconducibili a scelte tradizionali. Non sappiamo se questa formula è la migliore, ma è comunque quello che intendevamo fare per questo tipo di progetto. Una soluzione alternativa potrebbe essere quella di diluire la stesura dei brani andando a deconcentrare le parti più affollate di suoni e di idee in virtù di un sound più minimale e per questo di maggiore effetto e cura. New era rising è obiettivamente un buon lavoro e se quando ci siamo ritrovati in sala prove alcuni anni fa ci avessero detto “questo è il primo album che un giorno farete assieme” probabilmente ci saremmo sentiti presi in giro. Bisogna aggiungere però che nessun artista con autocritica giudica al 100% la propria opera altrimenti peccherebbe di presunzione!

Un discorso a parte meritano le tastiere, ho notato un elegante utilizzo dei suoni di pianoforte spesso abbinati a parti ritmiche molto ispirate, come siete arrivati a questo equilibrio tra due anime sonore differenti come le tastiere e la sezione ritmica? Il fatto di poter contare sulla tecnologia pensate vi possa aver aiutato oppure si tratta di una maturazione frutto di scelte precise in sede di registrazione?

Il pianoforte è secondo noi l’ anima classica e romantica delle composizioni, l’ abbinamento alla sezione ritmica si ottiene cercando di creare parti strumentali diverse non invasive. Se nella vita reale i caratteri più disparati possono convivere benissimo purchè rispettandosi, nel caso di una composizione essa deve essere resa armoniosa e nessuno strumento deve essere preponderante, ne conseguirà così tecnicamente uno spettro di frequenze ben distinto ed orecchiabile; insomma ci vuole buon senso per poi non dover metter mano al prodotto finale con artifizi e manomissioni. La tecnologia ci ha aiutato molto marginalmente, l’ album è stato registrato in maniera tradizionale ed integralmente suonato live nota per nota senza cioè l’ ausilio di quantizzazioni midi, trigger digitali, campionamenti od escamotage, il tutto frutto di sacrificio ed esercizio da parte di tutti, insomma siamo arrivati in studio con le idee chiare.

La produzione del disco è davvero competitiva, ho letto i crediti del cd e ho notato che avete registrato agli Zenith Studios, ritenete che gli studi in questione abbiano aiutato il gruppo a raggiungere un sound vincente? Quanto ha influito la collaborazione con Frank Andiver in fase di produzione del disco? Cosa vi ha convinti a collaborare con il famoso batterista in questione?

Frank Andiver è un grande amico ed è una persona sicuramente competente, un professionista del suo ramo.  James da parte sua conosceva già Frank in quanto suonavano assieme nei primi labirynth quando le prove si svolgevano proprio a Lucca nella sala registrazione degli Zenith. Tuttavia è stato Maurizio dell’ Underground Symphony ad indicarci lui come il più adatto alle nostre esigenze.Una qualità di Frank è quella della pazienza e della disponibilità, ha inoltre la dote (rara) di darti consigli solo quando servono realmente! Inoltre è un grande appassionato del suo lavoro ed è sempre aggiornato sui prodotti che utilizza. Alcuni di noi (basso e chitarra) hanno collaborato ed hanno intenzione di collaborare con lui su nuovi progetti, inoltre Gabriele (bassista) e Simone (tastierista)  hanno già composto per lui due brani per un suo futuro progetto personale.

Siamo al cospetto di un concept album oppure possiamo considerare differenti, sotto il profilo lirico, le varie canzoni contenute nel platter? In ogni caso quali sono le principali tematiche della vostra musica, ho notato come un filo conduttore alla base dei testi, avete un senso di attrazione nei confronti del mare e dell’elemento acquatico, mi sbaglio?

Hai colto in pieno il bersaglio. Noi proveniamo da una zona dove due mari si incontrano ed abbracciano due antiche civiltà, siamo cresciuti respirando l’ aria salmastra e pettinati dallo scirocco, e come tali il mal di mare lo soffriamo sì ma quando ce ne allontaniamo. Il nostro è un tributo dedicato al nostro grande padre ispiratore.  C’ è per meglio dire una ricerca di significati che provengono e vanno verso questo universo. Si va dunque dalle “onde del tempo”, ai “mari di Karma”, dalle “alchimie degli abissi” agli “spiriti dell’ oceano”, il filo conduttore è dunque tutto quello che ancestralmente  la nostra civiltà ha ereditato da questo elemento della natura e il nostro omaggio è un folto intreccio di metafore letterali e sonore più o meno velate.

Spesso non è facile per una band esordiente riuscire a trovare le occasioni per portare la propria musica sul palco, dunque vorrei sapere se gli Angels Grace hanno dei progetti precisi in questo senso, nel caso aveste delle date da supportare a livello informativo sfruttate pure questa intervista e il nostro sito…..

Questa è una nota dolente, infatti nonostante la longevità del nostro gruppo le apparizioni dal vivo si contano sulle punta delle dita di due mani. Comunque fino ad ora, questa è stata in parte una scelta. Diciamo in parte perché un grosso problema è quello di poter suonare dal vivo un tipo di musica come il nostro che sicuramente non è indirizzato alle grandi masse ma piuttosto ad appassionati. La nostra scelta sta nel fatto di evitare quindi le piazze “facili” sulle quali si rischia di essere fuori luogo ed indirizzare invece i nostri obiettivi verso palchi specializzati. Altri ci hanno insegnato che è possibile raggiungere il grande pubblico anche attraverso i canali alternativi. Abbiamo preferito comunque in questi ultimi tempi concentrarci verso la composizione ma ora che il disco è stato pubblicato saremmo ben felici di poter portare la nostra musica a chi veramente la vuole ascoltare in Italia o all’ estero (il cd sarà infatti distribuito per il momento in Italia, Spagna, Germania, Portogallo, Grecia e penso in altre nazioni europee con un “forse” per il Giappone). Ti ringraziamo per la disponibilità  e non mancheremo di tenervi aggiornati sui prossimi sviluppi.

Gli stretti rapporti che ho interlacciato con Novi Ligure mi hanno mostrato quanto la Underground Symphony sia soddisfatta della vostra prova discografica, ma vorrei sapere da voi cosa pensate del lavoro svolto fin qui dalla label piemontese, come vi trovate con loro? Pensate di continuare la collaborazione con loro?

Reputiamo la Underground Symphony una delle più grande etichetta “talent-scout” per quanto riguarda la musica metal ed affini attualmente presente nel panorama nazionale. Purtroppo il mercato in questi ultimi anni ha subito un tracollo di vendite e le produzioni si sono fatte più selettive e sempre meno frequenti. Questo è un dramma per coloro che hanno, per passione, dato tutto per la causa musicale. Sempre meno gruppi riescono a vedere realizzati i propri sforzi ed il rischio (reale) è quello di affossare tutta la fiorente produzione e di rendere vano l’ operato di tutti quelli che gravitano attorno a questo mondo a favore dei “soliti noti” e delle  vecchie care multinazionali! Mai come ora c’ è bisogno di una presa di coscienza e di un supporto da parte di chi ancora crede in questo mercato  e non lo vuole fare morire. La nostra collaborazione con l’ Underground prevede la realizzazione di un secondo cd.

Non ho trovato un sito internet riferito alla vostra band, vorrei sapere se ne avete uno o se ci state lavorando, ritenete che sia importante per una band esordiente poter contare sulle potenzialità della rete per poter aumentare il proprio pubblico?

Secondo noi l’ apporto che internet ha dato a livello di pubblicità e di presentazione al grande mondo ai gruppi esordienti è un fenomeno eccezionale, riteniamo questa opportunità straordinaria per gli artisti che vogliono affacciarsi dalla finestra del web. Fino a qualche anno fa dovevamo muoverci con la cassetta demo registrata ed infilata in una busta imbottita sperando che il destinatario la ricevesse tutta intera! Ora basta mettere due foto ed un link da cui scaricare un promo mp3 per avere risolto il problema. Detto questo e aggiunto che alcuni di noi di professione sono sviluppatori di applicazioni web lasciamo a voi giudicare quanto la situazione sia surreale! Forse la pigrizia, forse perchè i nostri sforzi erano concentrati altrove, uniti al fatto che il sito lo vogliamo sviluppare con le nostre mani (come d’ altronde abbiamo fatto per la grafica del cd) ci hanno portato a non avere ancora uno spazio web! Ci siamo comunque impegnati con noi stessi a  pubblicarne uno entro breve e questa volta senza scusanti

Vorrei sapere quali sono i vostri progetti per il futuro prossimo, state lavorando sui nouvi brani oppure vi state concentrando sul settore live…. Ci potete già anticipare qualcosa sul vostro prossimo album, oppure è ancora tutto in alto mare?

Abbiamo iniziato a lavorare individualmente su delle idee che rispecchiano tutta la nostra più recente maturazione artistica per poi trovarci e confrontarle al momento giusto in sala prove. Il nostro prossimo album dovrebbe essere sempre con l’ Underground ed idealmente sarà collegato a quello precedente perché pescherà nuovamente dalla nostra sfera dei sentimenti il suo filo conduttore. Siamo soddisfatti delle prime cose che stanno uscendo dalle nostre casse ma non vogliamo mettere le mani troppo avanti.

Lascio a voi questo spazio conclusivo per rivolgervi ai nostri lettori direttamente, vi ringrazio molto per la vostra disponibilità e vi saluto di cuore.

Noi volevamo ringraziare tutti quelli che ci hanno scritto in questi ultimi tempi chiedendo informazioni sull’ uscita del cd da ogni parte (Italia, Europa e perfino Brasile)… Un ringraziamento anche a Mat Stancioiu (batteria Vision Divine) che aveva registrato per noi un brano (Angry Mind) che poi però abbiamo deciso di non inserire almeno in questo concept, forse lo inseriremo sotto forma di mp3 scaricabile sul nostro prossimo spazio web. Caro Eugenio, siamo noi a dovervi ringraziare per lo spazio che ci avete offerto e che offrite sotto forma di speranza a tutti quei gruppi che continuano a provare magari chiusi nei loro garage per poter un  giorno dire la loro.  Noi diciamo: non mollate e non suonate per diventare qualcuno ma piuttosto per creare qualcosa di cui siate soddisfatti!

 

Angels Grace.

 

Eugenio Giordano