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Bejelit (Sandro e Giulio Capone)

Di - 1 Settembre 2002 - 20:52
Bejelit (Sandro e Giulio Capone)

Chi di voi ha letto la mia recensione del demo dei meneghini Bejelit, ha sicuramente notato la mia totale ignoranza in campo manga, giuro che in tutti questi anni non sono mai stato attratto da quei “giornalini” ad episodi che in molti considerano dei capolavori d’arte moderna, anche perché, a trent’anni suonati, resto fedelmente ancorato al Corriere dei piccoli, nonché  a Topolino!! Perciò, spinto da una curiosità quasi morbosa, non ho aspettato altro, e mi sono in messo in contatto con Sandro Capone, chitarrista della band milanese, e così dopo questa chiacchierata telematica, mi sono accorto di saperne quanto prima, e mi sono rimesso a leggere l’ultimo numero di Zagor, che ci volete fare, le vecchie abitudini sono dure a morire……    

 

 

Ciao Sandro, vuoi presentare i tuoi Bejelit ai nostri lettori?

Certamente! I Bejelit nascono nel 2000 con il monicker Nightshade.Successivamente abbiamo cambiato il nome in Bejelit e abbiamo abbracciato il concept su Berserk. Presento brevemente gli attuali membri dei Bejelit: Io alla chitarra, mio fratello Giulio alla batteria e tastiere, Fabio Privitera alla voce e Giorgio Novarino al basso.

 

Scusa la mia ignoranza, ma che cos’è il Bejelit? Qual è la connessione fra il manga di Kentaro Miura “Berserk” e l’oggetto (o personaggio) che simboleggia il vostro monicker?

Il Bejelit non è propriamente un personaggio, ma un oggetto. Diciamo che nel fumetto rappresenta la chiave attraverso la quale si possono aprire le porte dell’inferno ed evocare la mano di Dio, antagonista principale nel fumetto.

 

Mi pare di capire che non sia il personaggio rappresentato in copertina, quindi chi è quello? I vostri testi del debut demo, trovano le loro radici in quel fumetto, o no?

Il personaggio in copertina è il guerriero nero, protagonista della serie. Quasi tutti i testi del debut demo si basano su Berserk, quindi non hai torto.

Se non è troppo, vorrei sapere quali sono le tematiche trattate nelle vostre liriche? Vuoi farci un track by track?

Subito:

Bloodsign- Prima traccia nonchè prima song dedicata a Berserk che abbiamo scritto, il testo presenta il personaggio principale ed è il brano più diretto della demo. Questa canzone è nata in maniera del tutto spontanea e lo si puo’ capire dalla struttura semplice ma non comune (non possiamo distinguere ritornello, bridge o strofa…) Il

pezzo è stato scritto in sala da tutti sul momento.

 

Bones and Evil– Qui troviamo il nostro protagonista in una foresta inseguito come sempre da spiriti affamati della sua vita. Le liriche descrivono un combattimento contro di essi che si sono impossessati degli scheletri di guerrieri defunti e da qui il titolo. Brano veloce e probabilmente il più complesso del cd. Scritta da me e da Fabio.

 

The Haunter of the Dark– Questo brano è liricamente basato su di un racconto del noto scrittore horror degli anni ’20 H.P. Lovecraft. Come ben capirai è sciolto dal concept su Berserk e intendiamo a breve adattarne il testo.Sia testo che musica scritti da me.

 

Death Chariot– Questo è il primissimo pezzo che abbiamo scritto quando ancora eravamo solo un gruppo “da cantina”. Inoltre è l’altro brano che ha le liriche non del tutto inspirate a Berserk. Anche qui a breve il testo verrà adattato. Il pezzo ha una struttura semplice e si basa sull’impatto e sulla melodia.Musica mia e di Fabio mentre il testo è del nostro primo batterista Alessio Bisceglia.

 

I won’t die Everyday– Un mio sogno era si poter scrivere una ballad per il mio gruppo in pieno stile Stratovarius-Sonata Arctica e penso di esserci riuscito con una buona ispirazione. Il testo che ha scritto mio fratello si basa sul triste episodio della figlia del conte intrappolata nella sua stanza.

 

Bejelit– Questa canzone anche se il titolo può ingannare non è totalmente inspirata dal fumetto. Non analizza nessun episodio ma al contrario ne crea uno parallelo che potrebbe ambientarsi ai giorni nostri…se il Bejelit esistesse:) Scritta da me e Fabio.

 

Leggendo la vostra bio, ho notato che i brani che compongono “Bones and evil”, sono stati registrati in due diverse sessioni di registrazione, e addirittura in alcuni di questi brani eravate solo in tre, è davvero così?

Si, precisamente tre brani (Death Chariot, The Haunter of the Dark e Bloodsign) sono stati registrati nel 2001 con questa formazione: io alle chitarre, Fabio ovviamente alla voce e mio fratello al basso e batteria.Gli altri tre brani sono stati registrati nel 2002 con la formazione attuale al completo.

 

Il vostro lavoro mi ha colpito soprattutto per la semplicità e la linearità delle composizioni, e in un periodo in cui tutti si complicano la vita per essere il più originale possibile con barocchismi e cavolate varie, voi avete volute fare una scelta contro tendenza, che a mio avviso vi premia lodevolmente, tu come la pensi?

Mi fa un immenso piacere che tu abbia notato questa nostra particolarità. Quando noi suoniamo o componiamo, non pensiamo minimamente di stupire l’ascoltatore con prodezze strumentali ma più semplicemente suoniamo quello che noi vorremmo sentire da un gruppo. Diciamo che prima di tutto i pezzi soddisfano noi stessi.

 

Spero tanto che in un futuro prossimo, vogliate tenere immutato questo vostro aspetto compositivo..

Ti posso già anticipare che abbiamo pronti ben 7 nuovi brani completi di testi che non si discostano molto dal Bejelit style se cosi’ si può chiamare.

 

Nonostante nella vostra presentazione vengano nominate band odierne, il vostro lavoro suona dannatamente anni ’80, sei d’accordo con le analogie che ho fatto con band del calibro di Omen, Helstar e Liege Lord?

Noi segnalando quelle bands volevamo semplicemente nominare le nostre band preferite ma non sei il primo a dirci che siamo usciti dagli anni ’80 per molti versi…beh tieni conto che comunque le mie influenze vengono dagli anni ’90… può essere differente per quanto riguarda i membri “anziani” dei Bejelit, ma io personalmente non me ne intendo molto di anni ’80…

 

Quindi secondo te quali sono state le band che vi hanno ispirato durante le registrazioni dei vostri brani? Nominami tre dischi che ritieni fondamentali per la tua personale formazione di chitarrista, e perché..

Inanzitutto Hatebreeder dei Children of Bodom che è stato “mio insegnante” di chitarra ehehehe…poi aggiungere Immagination from the other side dei mitici Blind Guardian e tra i più recenti direi Silence dei Sonata Arctica per quanto riguarda la ballad…

 

A costo di risultare patetico, vorrei sapere quali sono i sentimenti che volete comunicare con la vostra musica.

Vogliamo in qualche modo esprimere potenza, aggressività e credo che la parola migliore per esprimere ciò che vogliamo comunicare è “Istinto”.

 

Heilà Giulio, ora tocca a te: dalle tastiere alla batteria, come mai questo cambiamento? Non dirmi che hai appeso “i tasti d’avorio” al chiodo?

(Giulio) Non preoccuparti non li ho di certo appesi al chiodo! Semplicemente quando ero molto piccolo avevo studiato batteria ma non mi era mai capitato di suonarla in gruppo vero e proprio fino a quando mio fratello Sandro ha avuto bisogno di un batterista quadrato senza troppe voglie di fare il novello Portnoy. Inoltre in questo momento della mia vita le tastiere ricoprono un ruolo marginale essendo i Paladine congelati da tempo incalcolabile.

Quindi, se le cose si dovessero fare serie, credi di poter continuare in questo ruolo?

(Giulio) Si, anche se tieni conto che sono un autodidatta almeno sul metal quindi non pretendo di poter eguagliare un batterista “di ruolo” ehehhe

 

Quindi se non è troppo, mi potresti dire che ne è stato dei Paladine? Se non sbaglio

c’era qualcosa in cantiere, è andato tutto in fumo?

Beh, è difficile da spiegare, i Paladine avevano 20 brani pronti basati per i testi su Dragonlance quando i Rhapsody dovevano ancora firmare per Limb e tuttavia sono ancora un sogno del sottoscritto e del chitarrista fondatore Daniele. Tra poco tempo credo che mi metterò di nuovo in moto per tentare di dare un futuro a questo sfortunato gruppo. Vi invito tutti a visitare il sito provvisorio dei Paladine dal quale potete scaricare i tre brani della demo targata 1997 e darci un parere!

 

Cosa c’è nel futuro più immediato in casa Bejelit? Ma è vero che avete appena cambiato chitarrista? Vuoi presentarci il nuovo arrivato?

(Sandro) Si, da pochi giorni abbiamo cambiato il chitarrista Alex per problemi di carattere musicale perciò mi sono rivolto al mio vecchio insegnante di chitarra Guz. Vi posso solo dire che quando al telefono gli ho detto che avevo bisogno di un chitarrista lui mi ha risposto “Eccomi, ci sono!” ed è questo lo sprito che volevo sentire! Nel futuro dei Bejelit ci sono come già detto 7 nuovi brani. Noi speriamo che qualche etichetta ci possa produrre (quello che sperano un po’ tutti credo) e noi ci crediamo.

 

Bejelit e  versante live, come vedi questo connubio?

Invincibile! Abbiamo fatto per ora solamente due concerti, con ottimi responsi. Pur non conoscendoci l’audience è stata fantastica! Io personalmente non avevo mai calcato nessun palco ma devo dire che è andato tutto ottimamente! Vogliamo evitare di fare cose assurde con mega orchestrazioni etc etc irriproducibili live con un impatto decente e dedicarci piuttosto a fare di ogni concerto un metal party!

 

Siamo alla fine, concludete facendo un saluto finale ai nostri lettori?

Grazie per averci sopportato! Avevamo tante cose da dirvi e ne avremmo ancora tantissime ma non vogliamo annoiarvi troppo eheheh…Supportate i Bejelit e visitate il nostro sito ufficiale www.bejelit.has.it.

A presto e stay heavy!