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Carnal Demise (Timo Pönni)

Di Daniele D'Adamo - 23 Maggio 2012 - 15:24
Carnal Demise (Timo Pönni)

Il nordeuropa è una fucina inesauribile di proposte metal che abbracciano tutti i generi possibile. Arrivano, ora, i finlandesi Carnal Demise che, con il loro nuovo album, omonimo, provano a uscire dalle strette definizioni stilistiche. Truemetal.it ha discusso di questo e di altro con Timo Pönni, chitarrista della band di Kuopio.

Ciao Timo e grazie della disponibilità per l’intervista. Inizierei affrontando del disco appena uscito, so che è difficile descriverlo a parole, ma mai una presentazione potrebbe essere più chiara se non fatta dai creatori per avvicinarsi al pubblico italiano, da sempre tra i più calorosi in ambito death/thrash metal.

Personalmente non vorrei collocare la nostra musica solo in ambito death, thrash o altro. Credo che oggi abbiamo molte possibilità in più per spaziare con la nostra musica e non voglio porre limitazioni di nessun tipo. In Finlandia la chiamano ‘death ‘n’ roll’ e forse questa è la definizione più vicina a quello che facciamo. Ma se proprio devo, preferisco definirla semplicemente ‘metal’. Ad ogni modo, non avevamo nessuna particolare linea guida per quest’album quando siamo andati in studio. Io lo trovo particolarmente rilassante, perché lascia maggiore spazio agli arrangiamenti e alle idee spontanee. Per esempio, quasi tutti i soli di chitarra, i giri armonici e le parti melodiche della voce e i testi sono stati completati in studio. Non abbiamo voluto smussare troppo gli angoli delle canzoni, cosa che sembra molto comune oggi, ma abbiamo cercato di rendere il suono reale di una band. Sono certo che tutte queste scelte abbiano influito direttamente sul sound dell’album in maniera positiva.

Vi faccio i complimenti per questo disco d’esordio, convincente sotto tutti i punti di vista. Qual è il vostro background artistico e quanto si è evoluto il vostro sound dagli inizi fino ad oggi?

Tutti proveniamo da piccole realtà rurali e non è stato facile trovare musicisti dello stesso livello provenienti da posti simili. È una sorta di miracolo che cinque persone così ‘uguali’ e con gli stessi interessi e obiettivi finiscano col suonare nella stessa band. Ciascun membro, prima di far parte dei Carnal Demise, suonava in varie band metal finlandesi nel circuito underground ma oggi siamo decisi a investire nei Carnal Demise al 100%, e tutti i progetti collaterali vengono in secondo piano. Per quanto riguarda la musica, inizialmente abbiamo provato a scrivere solo alcuni riff di stampo death/thrash metal con alcuni testi, ma ci siamo resi subito conto che ci stavamo precludendo molte altre possibilità musicali, rimanendo ancorati a un solo genere. Questo non significa che abbiamo accantonato il lato aggressivo nella nostra musica, anzi… dal mio punto di vista adesso è più d’effetto e accattivante, perché essa si è arricchita di nuovi elementi.

Devo ammettere di non conoscervi prima dell’ascolto del disco, preso grazie al nome che mi ha colpito. Da dove proviene e quanto ha a che fare con la musica espressa?

Il nome della band ci è sembrato semplicemente molto bello e non ci abbiamo riflettuto troppo. In seguito è diventato molto più importante, perché in qualche modo definisce e identifica la nostra band, ma non saprei proprio dire quanto il titolo abbia a che vedere con la nostra musica. Lasciamo a ciascuno trarre le sue personali conclusioni.

Qual è il messaggio che esprimete nei vostri testi?

I nostri testi parlano principalmente di auto-distruzione, alcool, droga ed esplosioni di rabbia. La maggior parte di loro si basa su esperienze reali di vita, nostre o di qualcun altro. Non viviamo certo un bel periodo storico del nostro Mondo e questo influenza e si riflette nei nostri testi, ma non abbiamo mai scritto cose difficili da interiorizzare o dei testi troppo cervellotici. Alcuni sono molto personali, ma credo che molti ascoltatori possano trovarci elementi in comune con la loro vita.
 

In alcuni brani ci sono dei chorus alla Nevermore dal punto di vista melodico, ma che strumentalmente esplorano ambiti diversi, creando nell’insieme un sound fresco e nuovo. In che maniera vi rapportate alla composizione?

Io provo semplicemente a scrivere chorus che possano essere utili ai brani, ma non nego che lo faccio provando a renderli il più accattivanti possibile. È più divertente nei concerti live suonare mentre il pubblico intona i chorus con la band. Il mio modo di accostarmi alla composizione è semplice, ma cerco sempre alcune variazioni. Sia il groove sia la melodia sono gli elementi più importanti dal mio punto di vista di songwriter. Anche se mi sento come un dittatore che prova a imporre la propria visione agli altri membri della band, devo ammettere che ciascuno col proprio strumento apporta il suo contributo migliorando e portando la musica al livello superiore.

Parteciperete a concerti, andrete in tour o sarete qualche grande festival estivo quest’anno? A quando in Italia?

Siamo impegnati a suonare in diversi club e festival estivi in Finlandia, ma spero che in autunno la situazione cambi. Speriamo di andare in tour il più presto possibile, soprattutto in Europa… e di provare a farci conoscere dappertutto!

Lascio a te i saluti ai lettori di Truemetal.it. Grazie Timo e a presto. Ciao!

Fate un check al disco appena uscito con la speranza di poterci vedere presto. Grazie a te e un saluto!

Intervista a cura di Vittorio “VS” Sabelli