Hard Rock

Deep Purple: Roger Glover, ‘Ritchie Blackmore si diverte a tenere le persone sulle spine e non far capire cosa pensi’

Di Orso Comellini - 4 Settembre 2020 - 11:35
Deep Purple: Roger Glover, ‘Ritchie Blackmore si diverte a tenere le persone sulle spine e non far capire cosa pensi’

Il bassista dei Deep Purple, Roger Glover, è stato intervistato su “Trunk Nation With Eddie Trunk”. Gli è stato chiesto se la reputazione di Ritchie Blackmore di essere lunatico e egocentrico sia solo un modo per creare quell’alone di mistero intorno a lui o se fosse davvero il suo modo di essere.

Penso siano entrambe facce della stessa medaglia. Penso che sia fatto proprio così, ma poi ci si diverte – lui si diverte a tenere le persone sempre sulle spine, senza che gli altri capiscano cosa stia pensando davvero. Immagino sia questa la sua personalità. Ma prima di ogni altra cosa, lui è un musicista e occorre scindere la sua musica dall’uomo. Presa in sé la musica è brillante – lui è un musicista incredibile, un autore e un istigatore. Lui percorreva la sua strada e noi per un periodo lo affiancavamo su quella strada. E’ un tipo volubile e segue il suo istinto. Quando venni allontanato dai Deep Purple nel 1973, dopo l’ultimo show, non mi disse niente a parte: ‘niente di personale, sono solo affari’. E quella frase per me ha significato molto davvero, perché per me era un inferno essere stato cacciato dalla più grossa band del pianeta di allora. Lui era sincero – non c’era niente di personale. E noi poi siamo sempre andati bene d’accordo. Non mi sarei mai aspettato che tornasse da me e mi chiamasse per produrre i Rainbow. Quando iniziammo, non c’era né un cantante, né un bassista, per cui finì io per suonare il basso e comporre con lui i brani. E fu solo ad album completato che Don Airey e Cozy Powell mi chiesero come mai io non facessi parte della band. Fu così che mi unì ai Rainbow. Una situazione differente dai Purple. I Purple era un’unità democratica, grosso modo, mentre i Rainbow erano suoi – lui era il governatore. Io lo capisco questo. Quando poi tornò nei Purple per Perfect Strangers ritornò ad essere il più democratico possibile, un po’ come i primi tempi. Ma non riusciva ad essere quieto. Del resto era abituato a essere lui al comando. Qualsiasi cosa voglia fare, Ritchie la farà in ogni caso. Lui crede in se stesso come artista molto più di una celebrità.