Vario

Devastator (Luca Bianchi)

Di Riccardo Angelini - 28 Maggio 2006 - 2:23
Devastator (Luca Bianchi)

Intervista a cura di Nicola “nik76” Furlan

Prefazione di Riccardo Angelini:

Quella che trovate di seguito è l’intervista al batterista dei Devastator, thrash band emergente di Lucca, il cui album di debutto, Thrash ‘n’ War, potete trovare recensito sulle nostre pagine. Truemetal ringrazia Nicola Furlan, che si è occupato della redazione dell’articolo, per il contributo offerto.

Come prima cosa ti chiedo di presentare te e la tua band ai nostri esigenti utenti di True Metal…

Salve a tutti e grazie Nico e Riccardo per averci concesso questo spazio! La band è composta inoltre da Luchino alla voce, da Rob alla chitarra e da Ricca al basso. Questa line up esiste ormai da due anni e credo proprio che non cambierà più, visto come ci troviamo bene insieme, musicalmente e umanamente.

Dicci qualcosa del vostro background musicale e quali sono i vostri “idoli di gioventù”…

Come band siamo veramente molto vari come influenze, ognuno di noi ascolta le cose più disparate… Abbiamo in comune la stessa ideologia di intendere la musica, questo può essere considerato il nostro punto di accordo, abbiamo sempre voluto suonare musica estrema, cattiva, veloce e irriverente. Non abbiamo numi ispiratori comuni a tutti e quattro, ognuno attinge dalle proprie influenze e la miscela che viene fuori la potete sentire in Thrash’n’war.

Una piccola informazione personale: chi è il tuo maestro ispiratore e perchè?

Ce ne sono veramente tanti, mi sono sempre piaciuti i batteristi con personalità. Sarò banale, ma il mio batterista preferito di tutti i tempi è Dave Lombardo, secondo me il batterista estremo pioniere per antonomasia. Non voglio dimenticarmi di Igor Cavalera, Gene Hoglan, Ventor, Chris Witchhunter e Paul Bostaph, altri batteristi eccezionali, ma anche loro tutti discepoli di Dave Lombardo.

Il panorama thrash italiano ed internazionale attuale sta riproponendo diverse band che ripescano dal passato, chi si rifà più al thrash core, chi adotta soluzioni vicine al teutonico chi al bay area; cosa ne pensi di questo gradevole ritorno alle origini dato che ne fate parte?

Penso che questo ritorno alle origini sia dovuto al fatto che la gente sente nostalgia della thrash life! Io parlo di gusti personali, il thrash è sempre stato un genere di grande impatto in fatto di violenza, velocità e groove. La musica seria secondo me deve essere quella che ti fa muovere la testa, al giorno d’oggi invece ci sono centinaia di band che scheletrizzano il sound togliendone in qualche modo l’anima. Per cui non posso che essere contento che il thrash, in Italia e non, stia rivivendo una seconda giovinezza.

Veniamo ora al vostro lavoro. Thrash ‘n’ War suona davvero come avrebbe suonato ogni thrash band di qualità di metà anni 80: il songwriting da voi elaborato è spontaneo e di grande impatto, che approccio ha ogni singolo membro della band nella elaborazione delle songs?

Il nostro modo di comporre è molto semplice, di solito la maggior parte delle idee viene fuori da Rob (chitarra), che presenta qualche riff o a volte un pezzo già finito. Dopodiché ci mettiamo tutti e quattro in sala prove ad arrangiarlo; ognuno ci mette del suo. Comunque i nostri pezzi non sono vittima di uno studio lungo e accurato, perché sennò ciò snaturerebbe la loro immediatezza. La nostra musica deve essere spontanea, potente ed energica, punto e basta.

Che risposta avete avuto per ora dal pubblico?

Non ci possiamo assolutamente lamentare. La dimensione live è tutto per noi, e fin’ora il pubblico ha sempre risposto alla grande! Credo che oggi, nel 2006, dopo 3 anni di attività live, il nome dei Devastator sia presente nella scena underground, visto l’attaccamento che la gente ci ha sempre riservato durante i nostri concerti. Colgo infatti l’occasione di ringraziare tutti coloro che ci supportano e che ci seguono da un bel po’ di tempo.

Quale è il brano che secondo te rappresenta meglio la vostra filosofia musicale e quale quello di maggior feeling in sede live?

Non saprei scegliere un pezzo in particolare, visto che tutti quelli che abbiamo messo sul disco mi piacciono in egual modo. Forse secondo me il pezzo che ci rappresenta meglio per il nostro modo di intendere la musica è “Rock’n’war”, perché è molto ritmico, immediato per le sue influenze rock’n’roll e ironico se leggi il suo testo. Un’altra cosa che abbiamo sempre voluto è non prenderci mai troppo sul serio, siamo solamente quattro alcolizzati (eh eh eh), non ci vogliamo passare per il gruppo thrash tutto borchie e incazzato con il mondo!

So che siete alle prese con la composizione di nuovi brani per il prossimo full-leght in uscita alla fine dell’anno; in poche parole, toglici un po’ di curiosità…

Il nostro prossimo cd sarà un cd molto vario. La matrice chiaramente rimarrà thrash, ma le altre influenze che ci caratterizzano, già percepibili su Thrash’n’war, saranno molto più presenti. Diciamo che il nostro secondo disco sarà un mix tra thrash, punk, hardcore e rock’n’roll, il tutto messo insieme nell’ottica Devastator.

Parlando del palco, so che il 4 marzo di quest’anno avete condiviso, insieme ad altre band, la serata del Thrash Till Death Night con i Distruzione, come è stata come esperienza e che  feedback hai percepito dal pubblico presente?

E’ stato uno dei migliori concerti in assoluto dei Devastator, e ringrazio Claudio dei Kernel per averci invitato. Nonostante la serata non si presentasse come una delle migliori (io avevo la febbre altissima e la sera prima eravamo ubriachi fradici) abbiamo fatto una bella prestazione, sia dal punto di vista esecutivo che scenico e la gente si è veramente gasata! Una serata da incorniciare, nella quale abbiamo anche conosciuto delle persone veramente degne di rispetto!

Avete già fissato qualche data per quest’estate?

In questo momento siamo alle prese con l’organizzazione di due mini festival, uno a Lucca ed un altro a Bologna. Per il resto se si presenterà ancora l’occasione di suonare dal vivo, ben venga!

Cosa ne pensi della scena underground italiana e del metal made in Italy attuale?…quali sono i punti deboli del “sistema” secondo te?

Dal mio punto di vista ci sono tantissimi gruppi underground che meritano davvero, il problema è che nessuno ha le palle per scommetterci sopra. Stendiamo un velo pietoso per chi riesce a trovare un contratto oggigiorno in Italia, potrei essere accusato di diffamazione. Dico solo alle etichette e agli addetti ai lavori che si tolgano il paraocchi e si guardino intorno, la scena è più florida di quanto pensano!

Ti ringrazio per la disponibilità a nome mio e dei ragazzi di True Metal e, naturalmente, le ultime parole a te per i saluti…

Un grazie enorme a te e a Truemetal per lo spazio che ci avete concesso, e ringrazio ancora tutti quelli che credono in noi e hanno ancora il coraggio di venirci a vedere dal vivo! Visitate il nostro sito www.devastator.it, tra poco la nuova versione sarà on-line! BETTER DIE DRINKING THAN THIRSTY!