Dimmu Borgir: i dettagli del nuovo album
E’ stato reso noto l’artwork completo del nuovo album dei Dimmu Borgir, dal titolo ‘Abrahadabra‘, creazione dell’artista tedesco Joachim Luetke.
La parola “abrahadabra” (la cui traduzione approssimativa recita: “Io creo con con la mia voce”) apparve pubblicamente per la prima volta nel capitolo terzo del ‘Liber AL vel Legis’ (comunemente noto come ‘Il Libro della Legge’) scritto da Aleister Crowley, Egitto, 1904.
Il cantante/compositore dei Dimmu Borgir, Shagrath, condivide il seguente punto di vista riguardo il nuovo album: “Dopo undici mesi di dedizione totale, massima concentrazione e un lavoro di squadra davvero professionale, l’Oscurità è rinata. Alcune persone hanno espresso preoccupazione in merito al futuro della band, data l’uscita di alcuni membri del clan. Lasciatemi garantire che le cose accadono per una ragione. La fiamma nera brucia più luminosa che mai. Attraverso la commistione delle nostre diverse preferenze in ambito musicale, e le persone coinvolte, mi azzardo a dire che abbiamo creato una BELVA, il lavoro più dettagliato che sia uscito in 17 anni di storia. So che è un cliché fin troppo sfruttato vantarsi non appena hai concluso un nuovo album, ma per farla semplice, è un pugno in pieno viso rivolto a tutti gli scettici là fuori. Avanti, sempre in avanti, si marcia… ENTER THE SUPREME UNKNOWN”.
Il chitarrista/songwriter Silenoz dichiara:” Sapevamo che ci sarebbero stati grandi cambiamenti con quest’album, in più di un fattore, e dal momento che abbiamo sempre seguito la tradizione di intitolare un album con tre parole (eccezion fatta per l’album del 1996 Stormblåst, nda) per molti anni, ci è sembrato opportuno e sensato rompere questa tradizione. Siamo una band in cambiamento e in continua proiezione verso il futuro. Il titolo di un album racchiuso in un’unica parola va di pari passo con la scelta del nuovo materiale – descrive sia il contenuto dei testi che quello musicale, creando un immaginario più potente, non menzionando l’idea di unità e della fiamma inestinguibile che caratterizza i Dimmu Borgir. Aspettatevi l’inaspettabile!“
Joachim Luetke così commenta il proprio artwork, commentando la figura centrale e cosa dovrebbe rappresentare: “Penso che sia ovvio. Dal momento che lo scenario è quello di una ‘post-industrial era’, caratterizzata da clima artico, ghiacci e desolazione, siamo piuttosto vicini al concetto de ‘I Grandi Antichi’ di H.P. Lovecraft. Sono rappresentati da maschere da cui spuntano tentacoli. In breve: la maschera assume il ruolo di un viso e personifica il dominio di un gran potere su tutta l’umanità. I Grandi Antichi sono stati testimoni della nascita del nostro universo e lo vedranno implodere. Per loro, l’era della civiltà umana non è che un battito di ciglia.”