Vario

Edguy (Tobias Sammet)

Di - 8 Dicembre 2003 - 15:43
Edguy (Tobias Sammet)

In occasione dell’uscita di ben due nuovi lavori targati Edguy ho avuto l’opportunità di scambiare quattro chiacchere con un disponibile e simpatico Tobias Sammet.
Ecco cosa mi ha raccontato il singer tedesco durante il nostro incontro in un lussuoso albergo milanese.

(Matteo Lavazza)  Iniziamo subito parlando ovviamente del vostro nuovo disco. Io lo trovo un disco piuttosto particolare, molto vario, soprattutto “The Piper Never Dies”, una canzone molto lunga e particolare, e “Lavatory Love Machine”, un pezzo che sembra uscire direttamente dagli anni ’80…

(Tobias Sammet) Noi quando scriaviamo non stiamo a pensare a come sarà la canzone, le cose vengono in maniera naturale.
Io sono molto orgoglioso di “The Piper Never Dies”, secondo me mostra dei lati degli Edguy che non si erano mai sentiti prima pur rimanendo secondo me una canzone in pieno stile Edguy.
Per quanto riguarda “Lavatory Love Machine” ti posso dire che è nata come una specie di scherzo, all’inizio volevamo usarla come bonus track, è stata scritta mentre eravamo in aereo e tornavamo dal Brasile, ed io ho molta paura di volare (ridacchia, n.d.r.).
Quando poi abbiamo iniziato a provarla in sala ci siamo accorti che era una bella canzone, piaceva davvero a tutti!

(M.L.)  Un altra canzone particolare è l’ultima del vostro ep “King Of Fools”, cioè “Life and Times of a Bonus Track”, che immagino sia una sorta di scherzo…..

(T.S.)  Sai hanno continuato a chiederci bonus track, ogni giorno volevano una nuova bonus track (ridendo, n.d.r.)
Abbiamo inciso 17 canzoni per l’album e loro volevano ancora una bonus track, così ho detto “ok, facciamo un altra bonus track”.
Io non avevo pronto praticamente nulla ed eravamo già in Finlandia a mixare il disco, così ho detto a Mikko di amplificare il piano e di darmi un microfono, ho appoggiato un foglio con scritte delle parole sul piano ed ho iniziato a suonare, senza uno schema preciso, come veniva.

(M.L.)  Secondo me una delle caratteristiche degli Edguy è proprio il fatto che si vede che voi vi divertite parecchio a suonare dal vivo, ma anche a registrare in studio, credi che oggi ci siano molte bands che si divertono davvero a suonare?

(T.S.)  Non lo so, non voglio giudicare altre bands e il motivo per cui suonano, però credo che oggi ci siano molti gruppi che si formano solo perchè i componenti pensano che suonando asieme potranno guadagnare dei soldi, ma non è il mio lavoro giudicare gli altri.
Ti posso dire che noi ci divertiamo a suonare, questo è sicuro (detto con un sorriso a 32 denti stampato in faccia, n.d.r.)

(M.L.)  Ti assicuro che si nota!

(T.S.)  Questo per me è un gran complimento!
Credo che comunque si nota perchè noi siamo così, siamo onesti, non fingiamo di essere quello che non siamo.

(M.L.) Io vi ho visto ormai parecchie volte dal vivo, ed ho notato come voi siate migliorati tantissimo come musicisti nel corso degli anni. Credi che questo sia dovuto al gran numero di concerti che avete alle spalle? E voi preferite suonare dal vivo oppure registrare in studio?

(T.S.)  Sono situazioni diverse, quando suoni dal vivo pensi solo a salire sul palco ed a dare il massimo per il pubblico, mentre in studio magari ci passi 3 mesi, come noi questa volta, e dopo un po’ può diventare stressante sai…
Quando sei in tour a volte è dura, si sta lontani da casa per mesi, però ci si diverte sempre e soprattutto quando suoni dal vivo c’è la gente che ti applaude, in studio no! (risate, n.d.r)
Suonando dal vivo di sicuro si impara molto, ci sono concerti in cui, a causa di una cattiva amplificazione, non si riesce a sentire nulla di quello che stai facendo, credo che in quelle situazioni, in cui si deve suonare praticamente a memoria, si possa imparare molto, anche se non è bello suonare sperando di essere a tempo con gli altri e poi quando arriva la fine della canzone ti accorgi che ognuno finisce in un momento diverso (scoppiamo a ridere, n.d.r.)
Penso che suonare dal vivo ti aiuta molto a capire come sono le tue canzoni quando non sono prodotte in maniera perfetta come in studio, penso che sul nostro disco dal vivo si possa capire bene che i nostri brani anche senza tastiere ed orchstrazioni varie riescono a rendere bene.
Quello che ci interessa sono le canzoni che prima di tutto devono funzionare senza arrangiamenti particolari od orchestrazioni, quelle sono cose che vengono dopo, ed è quello che è successo per il nuovo disco, abbiamo composto delle canzoni che riescono a reggere anche senza un produzione stellare e senza orchestrazioni.

(M.L.)  Ho sentito che sul disco c’è Mille Petrozza come ospite alle backing vocals su “Mysteria”, me lo puoi confermare?

(T.S.)  Mille ha cantato assieme a me “Mysteria”, però quella versione non è quella che appare sul disco, probabilmente la metteremo su un singolo.

(M.L.)  Però è strano che un cantante Thrash appaia su un disco come il vostro…

(T.S.)  Beh Mille è un amico ed apprezza la nostra musica, così è venuto spontaneo a tutti e due fare questa collaborazione, penso che sia stato divertente per tutti suonare una volta assieme, è stata una collaorzione nata quasi per gioco però ci siamo divertiti parechio in studio.
Sai a me non interessa se lui è un cantante Thrash, lui è un amico ed è un ottimo vocalist, questo per noi è abbastanza per poter registrare qualcosa assieme.
Molta gente non capisce come noi possiamo aver lavorato assieme, ma io non vedo dove sia il problema…

(M.L.)  Sul disco ci sono varie canzoni in cui ha suonato anche un orchestra, è stato difficile riuscire a combinare assieme un orchestra a delle Metal songs?

(T.S.)  No, la combinazione delle due cose non è difficile, dopotutto nei nostri album precedenti usavamo la tastiera per riprodurre certe sonorità, quindi più o meno è la stessa cosa anche con un orchestra vera, la cosa difficile è stato scrivere gli arrangiamenti per tutti gli strumenti, spiegare ai vari musicisti tu dovrai suonare così mentre tu dovrai suonare in questo modo.
Comunque il discorso che faccio è sempre quello, l’importante è la canzone in se stessa, che deve stare in piedi da sola, poi l’orchestra è un qualcosa di più che di sicuro può far rendere meglio la canzone, ma non deve mai essere la base di una canzone.

(M.L.)  Quando scrivete un nuovo pezzo pensate mai a come potrebbe rendere in versione live?

(T.S.)  Noi proviamo in 5 in sala prove, quindi quando scriviamo una canzone sappiamo già che potremmo suornarla dal vivo, quindi non ci siamo mai nemmeno posti il problema.
Come ti dicevo prima i vari arrangiamenti arrivano solo dopo, prima scriviamo la canzone in una forma basilare, in modo che anche solo noi 5 in sal prove possiamo suonarla.

(M.L.)  Parlando dei testi, a parte le canzoni di cui abbiamo già parlato, di cosa trattano le lirycs su questo disco?

(T.S.)  sono molte varie, parlano di cose diverse….come dicevo prima “Lavatory Love Machine” è una canzone divertente, con un testo molto scherzoso, scritto sul volo di ritorno dal Brasile mentre avevo paura di cadere (risate, n.d.r.)
Le altre canzoni parlano di relazioni, di varie cose, praticamente ogni cosa che mi passa per la testa diventa uno spunto per scrivere un testo,non è un concept album.
In questo senso non ci poniamo confini, tutto quello che vogliamo dire lo diciamo e basta.

(M.L.)  Prima ho sentito sia “Hellfire Club che l’ep “King of Fools” e mi è sembrato che sull’ep ci siano le canzoni più Heavy, è stata una scelta oppure è capitato per caso?

(T.S.) No è stato un caso, noi abbiamo scritto e registrato quindici canzoni, poi la casa discografica ha deciso quelle che sarebbero andate sul singolo e quelle che invece avrebbero trovato posto sull’album.
Noi non volevamo fare il solito singolo con solo canzoni live o al massimo una canzone inedita, volevamo offrire ai fans qualcosa di nuovo, qualcosa che valesse davvero i soldi che la gente paga.

(M.L.)  Quando tu hai iniziato la tua carriera con gli Edguy eri giovanissimo, 16 anni se non sbaglio…

(T.S.)  14 (detto con un sorriso soddisfatto, n.d.r.)

(M.L.)  Wow addirittura?

(T.S.)  Sì ero davvero molto giovane (sempre sorridendo, n.d.r.)

(M.L.)  Io credo che almeno in ambito Power Metal tu sia uno dei compositori di maggior talento degli ultimi anni, dove hai trovato e dove trovi tuttora l’ispirazione per comporre?

(T.S.)  Beh ti ringrazio per quello che dici!
Io non so da dove arriva l’ispirazione, ancora adesso non saprai dirti da dove arriva, so solo che arriva.
credo che tutto posa ispirarmi, quello che sento quello che mi succede può essere una fonte d’ispirazione , anche per questo diso non mi sono seduto ed ho detto “ok, per questo album voglio una song veloce, un lento e qualche mid tempo”, tutto mi è venuto molto naturale, ho solo seguito il mio istinto, ma non so da dove arriva realmente l’ispirazione.

(M.L.)  Molto spesso gli Edguy sono visti solo come il gruppo di Tobias Sammet, per te non è un problema essere sempre al centro dell’attenzione? E agli altri ragazzi della band non pesa il fatto di essere sempre in secondo piano rispetto a te?

(T.S.)  No…….gli altri ragazzi sono abbastanza intelligenti da capire che il loro ruolo all’interno del gruppo è fondamentale quanto il mio, però è ovvio che essendo io il maggior compositore ed il cantante del gruppo l’attenzione si accentra su di me solitamente.
questo non crea problemi all’interno della band, anche perchè ovviamente io non mi metto a fare la rockstar, sai cose del tipo che vogliom un pullman tutto per me quando siamo in tour o stupidate del genere, noi siamo amici e tra di noi siamo tutti uguali, questa è la cosa più importante.

(M.L.)  Tornando al nuovo disco, che tipo di reazioni ti aspetti dai fans e da parte della critica?

(T.S.)  Che posso dire….spero solo che a tutti piaccia quanto piace a noi, ma sono abbastanza certo che sarà così.
So che lo dicono tutti, ma io sono convinto che questo sia il nostro miglior album di sempre quindi è ovvio che le nostre aspettative sono piuttosto alte.

(M.L.)  Cosa mi puoi dire a proposito dell’artwork? io purtroppo non ho ancora avuto l’opportunità di vederlo…..

(T.S.)  It’s cool (risate.n.d.r) 
C’è un demone e…..(segue una lunghissima pausa in cui tobias sfodera una serie di espressioni una più assurda dell’altra, n.d.r.)
Devi vederlo per capire com’è (altre risate, n.d.r.)

(M.L.)  Voi avete appena firmato un nuovo contratto con la Nuclear Blast, siete soddisfatti di come stanno andando le cose con loro?
Ultimamente molti gruppi si lamentano della loro etichetta….

(T.S.)  Beh sai, abbiamo firmato da così poco tempo che credo sia presto per esprimere un giudizio.
Di certo per ora ti posso dire che la NB ha fatto davvero un ottimo lavoro, tanto per farti un esempio è la proima volt che vengo in Italia solo per fare promozione, però è presto per dare dei giudizi definitivi.
Io sono molto ottimista comunque, la NB è forse la label più importante a livello mondiale per quanto riguarda la musica Metal, nel suo rooster ci sono alcuni tra i gruppi più importanti al mondo per questo genere.

(M.L.)  Per quanto riguarda il tour di supporto al disco avete già pianificato delle date?

(T.S.)  Sì, mi sembra che saremo qui a Milano all’inizio di aprile

(M.L.)  Qual’è il pubblico migliore, esclusa l’Italia ovviamente, che avete trovato finora?

(T.S.)  E’ difficile dirlo, non si trovano differenze tra dei fans spagnoli “rumorosi” e dei fans svedesi “rumorosi”.
I fans migliori sono quelli “loud” (risate,n.d.r)
L’accolgienza dei fans è calorosa ovunque, quindi è difficile dire quali siano i migliori. Di sicuro ti posso dire che in Sud America sono davvero selvaggi.

(M.L.)  Come seconda traccia del disco avete messo “The Piper never Dies”, una canzone molto lunga, è stata una scelta per sorprendere i fans oppure no? Dopotutto di solito le canzoni lunghe sono alla fine dei dischi…

(T.S.)  No, è solo una buona canzone per noi.
La prima traccia è molto veloce, così volevamo creare un po di stacco mettendo una traccia dal sapore “mistico”, e “The Piper Never Dies” è la canzone giusta.
Ovviamente qualcuno dirà “oh, una canzone così lunga deve essere l’ultima”, ma a noi non interessa, siamo anche curiosi di vedere come reagirà la gente di fronte a questa scelta, ma quello che importava a noi era dare varietà all’album e questa ci è parsa la soluzione migliore.

(M.L.)  Secondo te cos’è davvero “TrueMetal”?

(T.S.)  Non lo so……..può essere tutto quello che vuoi che sia.
Per me la musica degli Edguy è TrueMetal e probabilmente per i Twisted Sister la loro musica è TrueMetal.
Credo che l’importante sia essere onesti e suonare solo quello che davvero si sente dentro, ed è quello che noi facciamo

(M.L.)  ok siamo alla fine, lascio il finale tutto per te!

(T.S.)  Ascoltate il disco, sono sicuro che vi piacerà!
Spero di incontrare un sacco di tuoi lettori durante il tuor e..che dire….dateci una possibilità, noi abbiamo fatto il massimo per non deludervi!

 

 

Davvero simpatico Tobias, un ragazzo giovanissimo ma con le idee chiare, idee che assicurano un futuro decisamente roseo per la sua band.

Preascolto di “Hellfire Club” e “King of Fools”

Ho avuto la possibilità di ascoltare i nuovi lavori degli Edguy proprio qulche attimo prima di intervistare Tobias Sammet e posso dire che anche questa volta la band tedesca non ha tradito le aspettative dei suoi fans, restando fedele al proprio trademark pur apportando qualche piccola novita.
Come mi capita sempre trovo che gli Edguy diano il meglio di loro stessi nei pezzi più veloci, e non è un caso se la canzone che più mi ha colpito è stata proprio l’iniziale “Mysteria”, pezzo veloce e dalle belle melodie come nella migliore radizione Edguy, mentre la canzone che mi è piaciuta meno è la lunga “The Piper never Dies”, che personalmente ho trovato piuttosto noiosa ed incompresibilmente lunga, a mio parere la canzone poteva esprimere tutto nella metà del tempo, ma questi sono giudizi che do dopo un ascolto solo e per di più piuttosto superficiale.
Mi è sembrato davvero buono il lavoro svolto dall’orchestra su “We don’t Need a Hero” e su “Forever”, riuscendo a dare atmosfera alle canzoni pur senza essere troppo invasiva.
I’ep “King of Fools” mi è piaciuto anche più del disco, grazie a delle songs tutte decisamente potenti ed orecchiabili, con l’esclusione della finale “Life and Times of a Bonus Track”, una specie di scherzo con solo piano e voce, e con Tobias impegnato a lamentarsi per le continue richieste di Bonus Track da part dei discografici.
In conclusione posso dire che credo che anche questa volta la band è riuscita a confezionare un album che piacerà a tutti i fans del Power, donando al tempo stesso un po’ di varietà al proprio songwriting, quello che forse era mancata in occasione delle loro ultime uscite.