Eric Johnson: ‘il perfezionismo va bene, ma non deve essere la priorità per fare musica più profonda, emotivamente significativa’
Lo storico virtuoso della chitarra Eric Johnson è intento a promuovere il suo nuovo album “EJ Vol.II” e in una nuova intervista su Guitar World ha parlato della sua ultima creatura. Tra le altre cose, l’intervistatore gli ha chiesto come mai avesse optato per un album un po’ più diretto e meno elaborato di lavori tipo “Venus Isle”. Questa la sua risposta.
Se dovessi fare un’istantanea dei miei album nel corso degli anni e mi chiedessi quale potrebbe essere il modo di fare musica migliore – dico migliore perché non trovo una parola più appropriata – la prima cosa che mi viene in mente, nonostante abbia sempre creduto il contrario, è di fare un’apertura a guardare verso tutti i modi di fare musica. Quello che ha sempre sovrastato tutti i miei ragionamenti era: “l’ho suonato bene?”. In questo periodo, invece, guardo le cose in un diverso modo. Un modo che, immagino, alcuni chitarristi abbiano realizzato fin dall’inizio. Una cosa che ho finito per imparare molto più tardi nella mia carriera: il perfezionismo va bene come parte dell’approccio, ma non deve essere la priorità se si vuole fare musica più profonda, emotivamente significativa. Per cui con il mio nuovo album ho voluto cambiare l’ordine delle mie priorità. Voglio sempre suonare bene, ovviamente, ma voglio dedicarmi più alla canzone in sé, alle armonie di fondo e al comunicare emozioni attraverso la musica. Cioè il 99% di quello che alla maggioranza delle persone interessa trovare nella musica in prima istanza.