Heavy

Gus G.: ‘Incontrare Ozzy Osbourne fu pazzesco, lui è il padre dell’Heavy Metal. Ecco con quale dei miei predecessori ho trovato più difficoltà’

Di Orso Comellini - 7 Dicembre 2020 - 10:54
Gus G.: ‘Incontrare Ozzy Osbourne fu pazzesco, lui è il padre dell’Heavy Metal. Ecco con quale dei miei predecessori ho trovato più difficoltà’

In una nuova intervista su That Metal Interview, Gus G. ha raccontato le emozioni del suo primo incontro con Ozzy Osbourne, con il quale rimarrà al fianco dal 2009 al 2017. Ha poi parlato delle difficoltà incontrate a dover suonare i pezzi di alcuni tra i mostri sacri alla chitarra, suoi predecessori.

Rimasi abbagliato, come succederebbe a chiunque altro, davvero. Fino a quel momento avevo incontrato molte rockstar, ma mai al suo livello. Non avevo mai incontrato qualcuno del suo calibro. Lui è come una megastar. E non solo per quello, lui è una leggenda. Se ami l’Heavy Metal, beh, lui ne è il padre. Lui è il padre dell’Heavy Metal (ride, ndr). Per cui fu pazzesco. E’ un tipo rilassato, perlomeno di questi tempi. E mi disse di prenderla alla leggera, di calmarmi e mettermi solo a jammare. Di non preoccuparmi se avessi sbagliato qualche nota, “è rock’n’roll, è così che si fa: suona con tutto il tuo cuore e iniziamo”. Fu davvero gentile, un ragazzo dolce dal cuore d’oro. Riuscì davvero a rompere il ghiaccio. Prima di incontrarlo ero davvero troppo nervoso, poi quando iniziammo a suonare mi sentii bene.

Il chitarrista che mi ha preceduto più difficile per me da suonare? Penso che tutti loro li abbiano affrontati. Specie negli Ottanti non potevi disporre di chissà quali tab o di video da poter vedere per capire la tecnica. Ovviamente oggi abbiamo accesso a tutto ed io ho imparato un sacco di cose da Youtube e un po’ a orecchio. Ma, allo stesso tempo, essendo cresciuto ascoltando quei brani, per me era già molto familiari. Il mio modo di suonare, se vai a dissezionarlo, affonda le sue radici in quello stile di chitarristi come Randy Rhoads, Zakk Wylde e Jake E. Lee. Non ho dovuto penare particolarmente per imparare le loro parti, perché facevano già parte del mio vocabolario e del mio background. Detto questo, però, è vero anche che ognuno di loro ha un proprio stile unico. Zakk Wylde ha questo stile sudista, molto sulle pentatoniche, di Country/Blues. Mentre io ovviamente ho uno stile più europeo. Per cui ho dovuto scavare più a fondo con lui. Randy Rhoads invece inseriva un sacco di piccoli dettagli nel suo modo di suonare ed è bene che tu li scopra tutti se vuoi rendere giustizia a quei brani. Comunque mi sono divertito davvero tanto a suonare quei brani.