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High Thrill (Mirco Bagnari)

Di - 15 Giugno 2005 - 23:32
High Thrill (Mirco Bagnari)

Paolo ‘FIVIC’ Beretta ha intervistato il cantante degli High Thrill, promettente hard rock band di Ravenna e autrice dell’interessante demo “High Thrill 2004“. Direttamente dalle parole di Mirco Bagnari, ecco una panoramica sul passato, presente e futuro del gruppo.

D.: Un caloroso benvenuto da True Metal.it all’esponente degli High Thrill, il cantante Mirco Bagnari! Ovviamente mi permetto di darti del TU sebbene non ti conosca e l’intervista non sia a quattrocchi: vista la mia ancor tenera età potrei offendermi seriamente se non farai lo stesso…
R.: Certamente! Questo mette più a mio agio anche me. Intanto un saluto da parte di tutta la band.

D.: High Thrill. Brivido Intenso inteso come quella piacevole sensazione che ti scende dalla schiena quando ascolti musica che ti colpisce oppure come qualcos’altro?
R.: Diciamo che è quel brivido intenso che sentiamo ogni volta che si fa o si ascolta qualcosa che contiene passione, forza, intensità. Tutti ingredienti che cerchiamo di mettere nella nostra musica e che, ci auguriamo, generino in chi ci ascolta, appunto, un brivido intenso.

D.: Tenendo conto del fatto che ho perso, nella confusione con la quale convivo abitualmente, il foglio con le vostre informazioni devo basarmi “solo” sul vostro prodotto. Mi sembrate una band formata da membri dalla grande esperienza. Raccontaci brevemente la storia degli High Thrill.
R.: Gli High Thrill sono nati inizialmente come un progetto di Alberto Argelli (il chitarrista del gruppo) e di Davide Solano (il bassista), entrambi appassionati di hard rock e con una certa esperienza con band della scena ravennate ed anche con alle spalle qualche esperienza discografica. Nell’estate del 2003 è stato reclutato Francesco Stoppa alla batteria, anch’egli con una certa esperienza, nonostante la giovane età, sia dal punto di vista dell’attività live (con la sua precedente band ha compiuto anche una tournè in Giappone) sia dell’attività in studio. Nell’autunno dello stesso anno sono entrato a far parte dell’organico anch’io alla voce, rientrando sulle scene dopo alcuni anni di assenza.
Da allora la nostra line-up è rimasta immutata. Il progetto che abbiamo cercato di portare avanti è stato quello di fondere le nostre diverse influenze (se ti capita di leggere le nostre schede personali sul sito web capirai quanto siano eterogenee!) per dare vita ad una band che riprendesse gli stilemi dell’hard-rock 70/80 ma, pur nell’essenzialità dei suoni, con contenuti più freschi e con grande energia. Da qui la scelta di non proporci semplicemente come cover band dei gruppi classici di quel periodo ma di metterci in gioco con composizioni originali nostre, mettendo a frutto dal punto di vista creativo le nostre diverse esperienze e i nostri diversi riferimenti musicali.

D.: Un capitolo a parte merita senza dubbio la produzione di High Thrill 2004: davvero impeccabile e molto professionale. E’ il frutto di esperienza e …costi non indifferenti?
R.: Secondo me questo nostro primo lavoro è riuscito in maniera soddisfacente nell’intento. Ovviamente per avere questo risultato abbiamo dovuto impiegare risorse economiche e di tempo non indifferenti, ma secondo noi ne è valsa la pena. Soprattutto perché, al di là della naturale soddisfazione per la realizzazione del nostro primo lavoro in studio, ci ha permesso di aumentare il nostro affiatamento e di “pensare” in maniera più approfondita i pezzi. Insomma, in una frase, ci ha permesso di crescere ulteriormente come band.

D.: Mi è piaciuto molto il “graffio sanguigno” della copertina ma mi aspettavo un mini booklet con testi e invece niente…
R.: Beh, diciamo che, nelle nostre intenzioni, questo è il nostro “antipasto” con il quale vogliamo “stuzzicare” l’appetito del nostro pubblico in vista di un “banchetto” completo. Per cui abbiamo pensato ad una veste minimale per il CD con un rimando al nostro sito internet, dove è possibile reperire tutte le notizie possibili (testi e foto compresi) sugli High Thrill, molte di più di quelle che avrebbero potuto essere contenute in un booklet.

D.: Non hai paura che la vostra musica, orientata verso l’Hard Rock anni ’70, abbia un mercato limitato?
R.: Se si segue il proprio istinto e la propria passione non c’è motivo di avere paura, ed è per questo che non abbiamo paura che quello che facciamo non riscuota un successo su larga scala. Ovviamente lavoriamo per farci conoscere ed apprezzare il più possibile, ma sapevamo benissimo che se avessimo cercato la popolarità tramite la musica avremmo dovuto orientarci su un altro genere. Ma le nostre storie e i nostri gusti ci hanno portato in questa direzione e ne siamo soddisfatti. E poi c’è una massima che a me piace molto che è la seguente: “ad andare nella direzione nella quale vanno tutti, difficilmente si arriva primi”. A volte, occupare una nicchia abbandonata o creduta non più “produttiva” dai più, può essere la chiave di un buon risultato, nella musica, come nel lavoro o in altri ambiti della vita.

D.: A questo proposito High Thrill 2004 ha rispettato le vostre aspettative? Qualche label vi ha contattato?
R.: Si… abbiamo avuto un paio di offerte che stiamo valutando attentamente, speriamo di scegliere quella giusta a breve. Comunque continuano le nostre spedizioni alle varie Labels in attesa di una proposta vantaggiosa.

D.: High Thrill 2004 è un demo dalla carica indiscutibile. 4 tracce complete, con riff possenti e assoli di qualità che ben si fondono con l’ottima voce (finalmente un singer che sa cantare in inglese con ottima pronuncia) e la sezione ritmica. Per quanto tempo avete lavorato per dare alla luce queste 4 canzoni?
R.: Grazie per i complimenti sulla voce! Finalmente un buongustaio! Scherzi a parte, mi fa piacere il tuo giudizio, soprattutto perché ci permette di capire che il nostro obiettivo è stato raggiunto, cioè quello di creare un prodotto ben amalgamato nel quale i quattro strumenti trovassero un buon equilibrio, permettendo ai solisti di esprimersi ma senza strafare come accade spesso a chi affronta questo genere musicale.
Sui tempi di lavoro, ti do due risposte. Per quanto riguarda la composizione vera e propria queste quattro canzoni fotografano gli High Thrill durante la loro “genesi” e, visto l’entusiasmo iniziale, abbiamo impiegato relativamente poco tempo per comporle: direi che, occhio e croce, ogni canzone ha richiesto una serata di lavoro completa per essere sviluppata nella sua ossatura essenziale. I ritocchi e gli abbellimenti sono venuti poi in fasi successive.
Per quanto riguarda il lavoro in studio, il tutto è durato, complessivamente, un paio di settimane piene. 

D.: Se dovessi scegliere la song migliore la mia scelta ricadrebbe su Seasons. Il break/solos è meraviglioso. La domanda che nasce spontanea è: c’è qualcuno che ha il monopolio del songwriting o scrivete tutti insieme?
R.: Anche da questo punto di vista cerchiamo di essere il più possibile “democratici”, evitando prevaricazioni! Solitamente si parte da un riff di Alberto o da un’idea di Davide per poi svilupparli in maniera corale insieme. Io, per esempio, mi occupo soprattutto della melodia del cantato e dei testi: mentre per la prima mi baso molto sulle prime impressioni che ricavo durante le prove, per i testi ho bisogno di lavorarci in una fase successiva lontano dalle prove e… dal rumore! Nella stesura definitiva di ogni pezzo, comunque, evitando come dicevo prima prevaricazioni da parte di nessuno, c’è sempre un “incrocio” di idee e di suggerimenti reciproci: Anche questo è un modo per sentirsi un gruppo vero e proprio e non il giocattolo di qualcuno in particolare.

10) D.: Ho notato che avete un bel sito ufficiale che tenete in costante aggiornamento (anche se non c’è pubblicata la rece di tm.it). Che rapporto avete con il web?
R.:  Direi che per noi è uno strumento di comunicazione essenziale, che ci permette di farci conoscere ad un pubblico molto ampio (per esempio pochi giorni fa abbiamo ricevuto una richiesta di acquisto del nostro CD dagli USA!!!) e di conoscere molte opportunità. Ovviamente questo richiede un lavoro costante di aggiornamento, come hai notato anche tu: avere un sito web e, come capita spesso, non aggiornarlo è una vetrina inutile. Noi invece siamo interessati a dare tutte le notizie sulle nostre mosse e sui nostri progressi a chi ci segue e ci siamo resi conto che abbiamo fatto “proseliti” proprio attraverso il web. Inoltre, se controlli meglio, vedrai che anche la vostra recensione è stata inserita!

D.: Magari gli utenti di truemetal.it vorrebbero poter giudicare le vostre qualità dal vivo. Dove suonate al momento o nel prossimo futuro?
R.: Beh, in questi ultimi mesi siamo stati parecchio impegnati in diversi concerti e vari contest nella nostra zona ma anche fuori regione (come per esempio, ultimamente, al PojanRock di Povegliano, in provincia di Verona). Sicuramente saremo il 1 giugno a Faenza per la semifinale di Faenza Rock. E poi il 18 giugno a Dogato (FE) nell’ambito di Dogato Rock e il 14 luglio saremo headliner al Riot Fest di Massalombarda (RA). Oltre a questi, che sono i principali appuntamenti, abbiamo poi tutta una serie di date in vari locali. Comunque, per l’elenco completo dei nostri appuntamenti, il riferimento è sempre il nostro sito www.highthrill.net

D.: Siete al lavoro per un nuovo prodotto? Parlacene.
R.: Quasi sicuramente entreremo in studio verso la metà di giugno per registrare alcune nuove canzoni, la cui “dirompenza” è stata già testata in fase live, come per esempio il brano che porta il nostro nome, High Thrill appunto. Probabilmente ne uscirà un lavoro più ampio di quello prodotto nel 2004 che includerà pezzi vecchi e nuovi ma comunque sempre con il marchio di fabbrica High Thrill, quindi…melodia e potenza a volontà!

D.: Un sano e sincero in bocca al lupo per la vostra carriera da parte mia. Siete una band di qualità e con questa intervista spero di avervi aiutato attirando l’attenzione dei nostri utenti.
R.: Crepi il lupo! Comunque grazie per averci dato questa opportunità e per la piacevole chiacchierata. Speriamo di incontrare qualcuno dei vostri “aficionados” ai nostri concerti!