Stoner

Hot Cherry: la cover di ‘Wonderwall’ degli Oasis

Di Daniele D'Adamo - 22 Maggio 2023 - 0:03
Hot Cherry: la cover di ‘Wonderwall’ degli Oasis

Comunicato stampa:

Today is gonna be the day that they’re gonna throw it back to you
And by now, you should’ve somehow realised what you gotta do
I don’t believe that anybody feels the way I do about you now

C’è chi l’ha letto cantando e chi mente.

Wonderwall, il muro delle meraviglie che i fratelli Gallagher ci hanno fatto uscire dalle orecchie negli anni ’90, stravolta, riarrangiata e rivisitata, anche nel significato.

Ognuno di noi ha un muro: per qualcuno è un sostegno quando le gambe cedono, c’è chi ci appoggia la fronte per piangere, c’è chi deve abbatterlo perchè sa che i suoi sogni sono oltre quei mattoni.

Nel videoclip, il protagonista rappresenta e viene rappresentato a sua volta da tutti i personaggi, in un avvicendarsi di stati d’animo e contesti diversi.

Qui sta la potenza del pezzo: nel fatto che ognuno di noi può sentirlo e viverlo diversamente in base alla situazione. E a questo tipo di potenza non poteva che fare seguito la versione più distorta e distruttiva per i vostri timpani, sia a livello vocale che strumentale.

Wonderwall, stoner version alla maniera degli Hot Cherry.

Gli Hot Cherry nascono nel 2009, proponendo un sound sporco con contaminazioni metal/stoner/rock classico concentrato in una manciata di minuti per pezzo. Nel 2016 esce il disco di esordio: “Wrong Turn“. Prodotto al Redwall Recording Studio di Rosignano Solvay (LI), il progetto viene riesumato dalla tomba e prende nuova vita portando la band in sede live sia in Italia che all’estero.

Attualmente, la band è formata da: Jacopo Mascagni (vocals), Stefano Morandini (drums & percussion), Luca Colombi (bass guitar) e Nik Capitini (Lead & rhythm guitar).

Come spettri senza pace tra i vivi, affamati di musica, sogni e soddisfazioni, continuano questo viaggio in terre desolate e sconosciute. Dalla Tomba alla Vita. Sopra e sotto il palco.

“That is not dead which can eternal lie. And with strange aeons even death may die”. (“The Nameless City” H.P Lovecraft, 1921).

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